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Nuove frontiere per la gestione della placca batterica: rivelatori di placca a confronto

Prima applicazione con rilevatore GUM.
E. Raco, A. Butera, V. Collesano

E. Raco, A. Butera, V. Collesano

mar. 1 luglio 2014

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Curare l’igiene orale è ormai di fondamentale importanza al fine di mantenere una bocca e un corpo in perfetta salute. La ricerca ha ormai evidenziato come il mantenimento di un corretto livello d’igiene orale sia sufficiente a prevenire l’insorgenza di carie, patologie dentali e parodontali che colpiscono i tessuti di sostegno che possono portare come ultimo termine alla caduta degli elementi dentari.

A questo fine dobbiamo adottare due strategie molto semplici: avere un’accurata igiene orale domiciliare ed effettuare periodiche sedute di controllo ed igiene orale professionale. Effettuare adeguate ed efficaci manovre d’igiene orale domiciliare è tutt’altro che scontato in quanto ogni bocca è diversa e la conoscenza degli strumenti e delle tecniche per utilizzarli non è innata, ma va acquisita tramite l’aiuto dei professionisti del settore ossia i dentisti e gli igienisti dentali, che hanno tra i loro compiti quelli di effettuare la “motivazione”, ovvero di insegnare ai pazienti il come e il perché dell’igiene orale domiciliare.

L’igienista deve quindi spiegare al paziente che il nemico numero uno da sconfiggere è la placca batterica, in quanto non esiste carie o parodontopatia senza la presenza di essa e quindi di batteri. Va spiegato inoltre che la placca è una sostanza praticamente invisibile (Fig. 1) e per questo motivo, soprattutto all’inizio del percorso di motivazione, può essere difficile da identificare e da rimuovere correttamente. Per questo motivo risulta molto utile colorarla grazie a dei presidi chiamati rivelatori di placca (Fig. 2), costituiti da sostanze che evidenziano la placca sui denti e sui tessuti molli, ed esporre ai pazienti le adeguate tecniche d’igiene orale.

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L’utilizzo dei rivelatori di placca infatti diventa veramente importante durante le prime settimane di terapia in quanto permette di verificare e ottimizzare le manovre d’igiene orale che l’igienista o l’odontoiatra hanno mostrato ai pazienti. Lo scopo di questo studio sperimentale è stato quello di verificare l’efficacia del nuovo rivelatore di placca GC Tri Plaque ID Gel (a tre colori) (Fig. 3) durante la motivazione eseguita all’inizio della seduta d’igiene orale, e per valutare la diversa efficacia nell’interazione e nell’apprendimento delle adeguate tecniche d’igiene orale nel paziente rispetto a un rivelatore di placca monocolore.

Obiettivo del lavoro
Lo scopo di questo studio sperimentale è stato verificare l’efficacia del nuovo rivelatore di placca Tri Plaque ID Gel (a tre colori) (Figg. 4, 5) ndurante la motivazione eseguita all’inizio della seduta d’igiene orale e per valutare la diversa efficacia nell’interazione e nell’apprendimento delle adeguate tecniche d’igiene orale nel paziente rispetto a un rivelatore di placca GUM monocolore (Figg. 6, 7). La valutazione è stata eseguita tramite il rilevamento dell’indice di placca (PI) all’inizio del trattamento (T0), al controllo dopo 20 giorni (T1) e a 6 mesi (T2). I valori del gruppo sperimentale sono stati confrontati con un gruppo sottoposto alla stessa motivazione ma con l’utilizzo di un rivelatore di placca monocolore.

Materiali e metodi
Materiali utilizzato per la raccolta dati
– Cartella clinica attualmente in uso nel Reparto di Igiene dentale;
– macchina fotografica.
Materiale utilizzato per l’istruzione e la motivazione del paziente
– Spazzolino monouso, elettrico rotante e sonico;
– scovolini;
– superfloss;
– rivelatore di placca GC Tri Plaque ID Gel.

GC Tri Plaque ID Gel
GC Tri Plaque ID Gel dà una nuova prospettiva del biofilm per promuovere l’igiene orale e per la motivazione. Permette di individuare la placca e differenziarla, tramite i colori, tra placca fresca, matura (oltre 48 ore) e placca che produce acidi forti, e questo contribuisce a educare il paziente sull’adeguata igiene orale. Un sottile deposito di placca diventerà rosa/rosso, uno spesso deposito di placca diventerà blu/viola e le aree che diventano azzurre indicano che la placca batterica è acida e ciò comporta un alto rischio di carie e patologie parodontali.

Parametri da valutare
– (PI): indice di placca locale, inteso come presenza di placca in 4 siti per ogni elemento dentale (vestibolare, linguale/palatale, mesiale e distale).

Procedure
– Compilazione cartella clinica: raccolta dati anamnestici, esame extra- e intra-orale, charting dentale, sondaggio parodontale;
– utilizzare rivelatore di placca e compilare l’apposito schema per la rivelazione della placca;
– misurazione indice di placca dopo 20 giorni e dopo 6 mesi.

Metodo di svolgimento dello studio
La sperimentazione ha preso in esame 80 soggetti tra i pazienti in cura nel Reparto di Igiene dentale presso il Dipartimento di Discipline odontostomatologiche S. Matteo dell’Università degli Studi di Pavia.
I pazienti scelti per questo tipo di studio sono pazienti con indice di placca (PI) compreso tra il 60-80%. I pazienti sono stati sottoposti a una prima visita con compilazione del quadro anamnestico, inerente a patologie cardiocircolatorie, malattie infettive, malattie sistemiche, allergie a farmaci o altre sostanze, disturbi ematologici e neurologici.

È stato chiesto loro se si trovavano sotto terapia farmacologica e se regolarmente facevano uso di alcol e fumo di sigaretta. Una volta ottenuta l’autorizzazione firmata e il consenso al trattamento professionale, veniva eseguita una visita intra- ed extra-orale. A seguire il charting dentale e il sondaggio parodontale. Prima di iniziare la vera e propria seduta d’igiene con conseguente rimozione di placca e tartaro, 40 pazienti sono stati sottoposti al colloquio motivazionale con l’utilizzo del GC Tri Plaque ID Gel e 40 con l’utilizzo del rivelatore di placca monocolore della GUM.
Per ogni paziente sottoposto all’utilizzo dei due tipi di rivelatori di placca sono stati registrati i valori dell’indice di placca (PI) durante le varie sedute ai tempo T0 (prima seduta), T1 (controllo dopo 20 giorni) e T2 (richiamo a 6 mesi).

Risultati e analisi statistica

  • Nella tabella 1 sono riportati i dati di PI relativi a ciascun soggetto sottoposto all’utilizzo del rivelatore di placca Tri Plaque ai tempi sperimentali monitorati.
  • Nella tabella 2 sono riportati i dati di PI relativi a ciascun soggetto sottoposto all’utilizzo del rivelatore di placca GUM ai tempi sperimentali monitorati.
  • Nella tabella 3 sono riportati i valori medi ottenuti per il parametro PI a ogni tempo sperimentale monitorato. I dati sono espressi come media ± deviazione standard.

Analisi statistica: l’analisi statistica intragruppo è stata effettuata mediante t-test per dati appaiati; il livello di significatività accettato per ogni analisi è: *p < 0,05.

Discussioni e conclusioni
Lo studio sperimentale ha preso in esame 80 casi clinici (40 trattati con rivelatore Tri Plaque e 40 trattati con rivelatore GUM). L’analisi statistica dei dati ha evidenziato che al T0 (inizio trattamento) le differenze tra i due gruppi in esame non erano statisticamente significative (p > 0,05) per i valori di indice di placca (PI). È stato perciò possibile eseguire un’analisi statistica comparabile tra i due differenti tipi di trattamento. Il PI nel gruppo trattato con rivelatore di placca Tri Plaque mostra una riduzione statisticamente significativa (* p < 0,05) rispettivamente del 54,4% e del 42,5% dopo 20 giorni (T1) e 6 mesi (T2) dal primo utilizzo. Il PI nel gruppo trattato con il rivelatore di placca GUM mostra una riduzione statisticamente significativa (* p < 0,05) rispettivamente del 36,6% e 24,0% dopo 20 giorni (T1) e 6 mesi (T2) dal primo utilizzo.

L’analisi statistica intergruppo evidenzia differenze significative tra i due gruppi sperimentali sia dopo 20 giorni (T1) che a distanza di 6 mesi (T2) dal primo utilizzo; ciò mostra come i risultati ottenuti con il rivelatore di placca Tri Plaque siano superiori rispetto a quelli ottenuti con il rivelatore GUM. Al termine dello studio è possibile concludere che entrambi i gruppi sperimentali mostrino un significativo miglioramento del parametro clinico monitorato (PI) sia a distanza di 20 giorni che di 6 mesi dal primo utilizzo. L’analisi statistica dei dati, però, mette in evidenza come il trattamento con il rivelatore di placca Tri Plaque sia più efficace rispetto al trattamento con il rivelatore di placca GUM sia dopo 20 giorni che dopo 6 mesi dal primo utilizzo. I pazienti trattati con il rivelatore Tri Plaque presentano un miglioramento maggiore rispetto ai pazienti trattati con il rivelatore GUM monocolore. Alla base della riuscita del singolo caso clinico, indipendentemente dal trattamento eseguito, vi è in ogni caso una corretta motivazione e istruzione del paziente per il controllo domiciliare della placca.

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