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Voci dalla “Grande Marcia” degli igienisti dentali verso un obiettivo perseguito da oltre 20 anni

Foto: Gianna Maria Nardi, Marialice Boldi, Irene Riccitelli, Anna Maria Genovesi.

ven. 12 gennaio 2018

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Nella ultraventennale marcia di avvicinamento all’Albo, spiccano alcune “figure storiche” di igienisti di cui abbiamo raccolto la testimonianza, particolarmente qualificata.

Gianna Maria Nardi: “Comunque vada… sarà un successo”

Dal 1978, anno dell’istituzione del 1° corso universitario, la strada della professione è stata tutta in salita. Ma grazie alla perseveranza e direi all’“impegno pasionario”, molte università erogano oggi un titolo che mette in condizione di lavorare, cosa non facile per tanti giovani in altri ambiti.

Non bisogna tuttavia celebrare solo i successi, ma osservare con spirito critico difficoltà e limiti indotti da vizi comportamentali di molti che piuttosto che remare tutti in una stessa direzione, sprecano energie nella ricerca di consensi per quanto si è ottenuto sinora. Energie che invece occorrerebbe profondere per essere, a pieno titolo protagonisti di vita professionale del comparto odontoiatrico, nel rispetto e sostegno di tutti.

Dopo un primo momento di giusta euforia, l’Albo crea, come tutto ciò che è nuovo, sconcerto e diffidenza, quella stessa che si prova verso ciò che non si conosce. Tutti siamo chiamati all’impegno per continuare a scrivere la storia della professione. Non solo chi ci rappresenta portando le nostre istanze nelle competenti sedi, ma anche chi svolge la professione negli studi, università, negli eventi congressuali, nei corsi e sui social.

Solo consapevoli che in ogni comportamento ciascuno ha la responsabilità di rappresentare tutta la categoria, si potrà dare forza alla professione e alle istanze che daranno agli igienisti la meritata dignità. Non serve lo scontro, ma il confronto costruttivo tra colleghi e l’ascolto attento di giuste riflessioni, linfa vitale per il superamento di ostacoli. L’Albo tutelerà soprattutto il cittadino e sicuramente imporrà agli igienisti oneri diversi, ma darà anche una coscienza diversa di come vivere la professione verso la società.

Allorché cominciai con 12 colleghe, provai molti momenti di disorientamento, privi com’eravamo di certezze sul nostro futuro. Oggi siam molti di più, siamo più preparati e quindi lavorando insieme con professionalità, elegante dignità di ruolo e rispetto dell’impegno e della nostra storia, mi sento di dire “Comunque vada… sarà un successo”.

Marialice Boldi: “ Finalmente ci si potrà contare”

Dopo l’approvazione della legge 42/99, si comincia davvero a parlare di Ordini per le professioni sanitarie non mediche a partire dal 2002 con atto del Senato 1645 di iniziativa parlamentare, presentato dal Sen. Tomassini, Presidente della 12 commissione igiene e sanità del Senato.

Si deve però arrivare al 2006 perché veda la luce la legge 43, relatori al Senato la Senatrice Rossana Boldi e Leopoldo Di Girolamo e alla Camera l’On. Lucchese.

Essendo stata Vice Presidente dell’AIDI dal 2003 al 2006 e poi Presidente sino al 2015, posso dire di aver vissuto in prima persona tutto il tormentato iter legislativo che ha portato all’approvazione del ddl Lorenzin. La 43 infatti era una legge delega approvata in extremis alla fine della XIV legislatura e durante la XV il Ministro Livia Turco nonostante le proroghe, non riuscì a far rispettare i termini per rendere pienamente operativa la legge.

Caduto il Governo Prodi e la XV legislatura, nella XVI viene presentato (ottobre 2008) il Ddl 1342 a firma dei Senatori Boldi, Rizzi, Vicari, ma ancora una volta finisce la legislatura con un nulla di fatto. La politica, sollecitata dalle Associazioni professionali riconosciute e riunite nel CONAPS e dai Collegi professionali già esistenti, mostra nuovamente il suo interesse a un provvedimento tanto atteso e arriviamo quindi al ddl Lorenzin che, solo ad un passo dalla fine della legislatura, diventa finalmente legge!

Ma possiamo considerare l’iter terminato? Possiamo davvero dire che le professioni hanno Ordini e Albi? Purtroppo no, perché anche questa volta si tratta di una legge delega che necessita di decreti attuativi. Come tale, quindi, temo incappi nell’ingorgo elettorali e che i 90 giorni previsti per l’emanazione dei DM che istituiscono i singoli albi subisca una proroga... ma a quando? Verranno rispettati i 60 giorni per l’emanazione del DM che stabilisce le regole per l’elezione dei vari organi?

Detto ciò vengo a quel che trovo positivo nella legge. Contrariamente a quanto in molti pensano, la tutela ordinistica non è fatta solo per i professionisti: quando si parla di salute, infatti, bene/diritto sancito dalla Costituzione, occorre garantire un livello di professionalità alto che non può prescindere da un organo di tutela quale è appunto l’Ordine. L’obbligo di iscrizione, quindi, garantirà il possesso dei titoli di studio e finalmente ci si potrà “contare” così da poter efficacemente programmare i fabbisogni territoriali nelle Università e anche l’attivazione e distribuzione dei corsi di formazione ai fini dell’aggiornamento professionale, obbligatorio per legge ma deontologicamente indispensabile per mantenere alta la qualità del servizio.

Plaudo inoltre all’inasprimento delle pene per l’esercizio abusivo di professione, piaga che penalizza pesantemente gli Igienisti dentali. Oltre a ciò auspico un chiarimento circa il complesso e articolato discorso della definizione delle competenze professionali e il riconoscimento del ruolo autonomo dell'Igienista dentale. Infatti, pur nel rispetto dell’“Indicazione” degli odontoiatri e della loro titolarità della diagnosi medica, auspico che gli venga pienamente riconosciuto l’importante ruolo svolto nella prevenzione delle patologie orali e della loro terapia. E la speranza è che entri a far parte stabilmente degli organici del SSN con sicuro beneficio per la salute dei cittadini e a costi sicuramente sostenibili.

Irene Riccitelli: “Emozione di un risultato tanto atteso”

Il riconoscimento dell’Albo degli Igienisti dentali è stato una costante sin dal 1993, hanno in cui assunsi la Presidenza dell’AIDI. Dopo lunghe “battaglie”, insieme a Gianna Maria Nardi e con l’aiuto appassionato del Direttivo e dei membri dell’Associazione, ottenemmo quasi tutti i nostri obiettivi: il riconoscimento giuridico; l’abolizione del mansionario, il passaggio da “Arti sanitarie a professioni sanitarie”; l’autonomia professionale.

Ed ancora: il passaggio alla laurea, il riconoscimento dei titoli pregressi, l’abolizione dell’Iva. Quando lasciai, come Presidente nel 2003, ci rimaneva solo “l’obiettivo Albo” da raggiungere: ci sfuggiva ogni volta, per la caduta del Governo.

Detto questo si può quindi immaginare l’emozione con cui, tutti noi, dai past President a coloro che si sono succeduti e la soddisfazione del risultato finale. II riconoscimento istituzionale permetterà di proseguire il lavoro con maggior determinazione e pari dignità professionali, nel rispetto dei ruoli.

Potremo contrastare l’abusivismo, con mezzi giuridici più numerosi, avere una copertura previdenziale adeguata, un codice deontologico in linea con l’Ordine di appartenenza, etc.. Adesso ci aspettano nuovi obiettivi per nuove competenze per consentirci di svolgere la nostra professione al servizio del paziente, con ulteriore possibilità di scelta. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato!

Anna Maria Genovesi: “Onori e oneri di un Albo professionale”

Un momento di gioia e uno stimolo a ricordare che la creazione di un Albo all’interno di un Ordine, contiene in sé onori e oneri. Certamente l’onore del riconoscimento di una professionalità costruita e affermata nel tempo fino fare dell’Igienista dentale italiano una figura apprezzata nel mondo. Ma anche gli oneri dell’appartenenza a un’istituzione che non è a difesa corporativa della categoria, ma un Ente pubblico ausiliario dello Stato, la cui funzione consiste nel garantire al cittadino la competenza degli iscritti nonché la qualità e il decoro dell’esercizio professionale, prevenendo e reprimendo ogni comportamento dissonante. Una precisa competenza etica e disciplinare che, ne sono certa, contribuirà ad una ulteriore evoluzione e maturazione della categoria.

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