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Uno studio esamina le misure preventive di trasmissione SARS-CoV-2 in Italia

(Image: Max4e Photo/Shutterstock)
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ven. 29 maggio 2020

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PISA, Italia: Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia ha 231.732 casi confermati SARS-CoV-2 e 33.142 decessi aggiornati al 29 maggio 2020. Ciò rende l’Italia il Paese con il secondo numero più alto di casi in Europa e uno dei più gravemente colpito nel mondo. Un team di ricercatori italiani ha ora esaminato gli studi riguardanti misure preventive per limitare la trasmissione di SARS-CoV-2 negli studi dentistici.

Diversi articoli pubblicati nelle ultime settimane hanno dimostrato che i professionisti del settore dentale sono ad alto rischio di infezione a causa della loro esposizione alla saliva, alla produzione di sangue e aerosol durante la maggior parte delle procedure dentali, essendo il SARS-CoV-2 un virus altamente contagioso a livello aereo. Lo studio di revisione, recentemente pubblicato, condotto dai ricercatori dell’Università di Pisa in Italia, ha lo scopo di aumentare la consapevolezza dei potenziali rischi della trasmissione di SARS-CoV-2 negli studi dentistici e di fare un report sulle misure di controllo delle infezioni. Sulla base dei risultati dello studio, si discutono e raccomandano misure preventive, come quelle adottate in Italia per la limitazione del contagio.

Le principali misure preventive identificate sono state il triage del paziente, la prescrizione di collutori prima del trattamento dentale, l’igiene delle mani, i dispositivi di protezione individuale per i dentisti, la limitazione delle procedure di produzione di aerosol e la pulizia di superfici potenzialmente contaminate. Queste misure sono in linea con i suggerimenti della Federazione Europea di Parodontologia per la gestione delle procedure odontoiatriche al fine di prevenire il contagio.

In tutto il mondo ai dentisti è stato consigliato, e in alcuni Paesi richiesto, di limitare le loro attività ai trattamenti di emergenza e di rinviare il più possibile controlli e procedure di routine per ragioni puramente estetiche. In un’intervista con Dental Tribune International, il professore di parodontologia all’Università di Pisa e coautore dello studio, il dott. Filippo Graziani, ha spiegato che l’Italia sta lentamente ma sicuramente revocando le restrizioni al riguardo e che tutte le parti stanno lavorando per ristabilire un routine piuttosto normale. Tuttavia, quale sarà la nuova realtà per dentisti e pazienti in futuro è ancora una congettura.

Al momento, gli odontoiatri del Paese indossano il massimo equipaggiamento protettivo personale, come maschere, occhiali, indumenti protettivi e/o schermi per il viso. Ciò può avere un effetto psicologico negativo su pazienti ansiosi, pediatrici o geriatrici, che potrebbero potenzialmente risentire della mancanza di contatto umano e della creazione di distanza dal dentista. Per quanto Graziani vorrebbe che lo studio dentistico tornasse alla normalità il più presto possibile, ha spiegato che alcune delle misure protettive (come gli schermi facciali) potrebbero essere delle misure preventive che verranno utilizzate per parecchio tempo.

Alla domanda se, inizialmente, si sarebbe potuto fare di più per limitare la diffusione del virus, ha dichiarato: «Si sarebbe potuto fare di più. Questo virus letale è arrivato così in fretta ed è stato così complesso da rendere difficile la gestione per tutti sebbene ognuno ha fatto del proprio meglio. I dentisti hanno fornito un sostegno sostanziale alla popolazione e la loro attenzione è stata sicuramente rivolta al servizio alla comunità, non agli affari».

Graziani ha concluso poi sottolineando l’importanza della pazienza, perché verranno condotte ulteriori ricerche e le scoperte verranno pubblicate ogni giorno.

Lo studio, intitolato “COVID-19 transmission in dental practice: Brief review of preventive measures in Italy” è stato pubblicato sul Journal of Dental Research il 17 aprile 2020, in vista dell’inclusione in una pubblicata in un’edizione.

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