Secondo la coautrice Prof.ssa Georgia A. Malandraki, direttrice del programma di specializzazione presso il Dipartimento di Scienze del Linguaggio, del Parlato e dell’Udito della Purdue University di West Lafayette, la ricerca è stata ispirata dall’esperienza clinica nel trattamento di pazienti con disturbi della deglutizione, inclusa la xerostomia, che può aggravare tali condizioni. I trattamenti farmacologici attuali mirano a stimolare la produzione naturale di saliva, ma spesso forniscono solo un sollievo temporaneo e possono causare effetti collaterali, come irritazione orale o erosione dentale. Riconoscendo questi limiti, il team di ricerca ha collaborato con esperti in materiali a base di idrogel per esplorare un approccio alternativo.
Per creare l’idrogel, i ricercatori hanno combinato saliva artificiale con il polimero biocompatibile polietilmetacrilato di idrossietile (poly(hydroxyethyl methacrylate)), comunemente utilizzato in dispositivi medici come le lenti a contatto. Il gel ottenuto è trasparente e ha le dimensioni di una moneta, abbastanza piccolo da poter essere posizionato all’interno della guancia o sotto la lingua.
«Il materiale è, in sostanza, un serbatoio in idrogel che può essere caricato con saliva artificiale. Attualmente, è in grado di contenere un volume di saliva artificiale pari a quattro volte il proprio e di rilasciarlo lentamente nell’arco di quattro ore, alla temperatura corporea di 37 °C. Abbiamo inoltre dimostrato che un singolo serbatoio in idrogel può essere ricaricato almeno cinque volte, a conferma del suo design riutilizzabile e sostenibile», ha dichiarato il dott. Suman Debnath, ricercatore post-dottorato presso l’università e autore principale dello studio, a Dental Tribune International (DTI).
Lo studio ha rilevato che, quando immerso in saliva artificiale per 6 ore, l’idrogel si espandeva fino al 400% del suo volume originale, evidenziando un’elevata capacità di accumulo. I tassi di rilascio sono rimasti costanti per cinque utilizzi consecutivi, sottolineando il suo potenziale come opzione terapeutica riutilizzabile. Inoltre, i test in vitro hanno confermato che l’idrogel non interferisce con la sopravvivenza né con la crescita cellulare, a supporto della sua biocompatibilità.
Le ricerche future mireranno a migliorare la durabilità dell’idrogel e a ottimizzarne la capacità di rilascio per singolo utilizzo, in vista dell’applicazione clinica. Il team sta inoltre esplorando materiali alternativi per sviluppare una versione completamente solubile. L’obiettivo finale è offrire un trattamento semplice, accessibile ed efficace per le persone affette da xerostomia.
«I test in corso ci aiuteranno a migliorare caratteristiche fondamentali come il volume e la velocità di rilascio, avvicinando questo innovativo sistema di erogazione al modo in cui la saliva naturale viene secreta», ha dichiarato il Prof. Bryan Boudouris, autore senior e vicepresidente per la ricerca e lo sviluppo economico presso l’Università dell’Alabama, a Dental Tribune International (DTI).
Lo studio, intitolato “Poly(hydroxyethyl methacrylate) saliva-gel: A polymer-based solution for xerostomia treatment”, è stato pubblicato online il 17 luglio 2025 sulla rivista ACS Applied Polymer Materials.
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