L’insolita presenza della rock band di Dario Palladino, valente dentista napoletano trapiantato ad Amsterdam da una quindicina d’anni, ma anche frontman cantante e chitarrista del gruppo musicale N-RJYA, nato nel 1995, ha galvanizzato i partecipanti, tutti a fare video con i cellulari, catturando i big dell’odontoiatria e i partecipanti, coinvolgendo anche il presidente Massimo Natale con la sua chitarra classica.
Insieme a tanto divertimento, i contenuti scientifici e clinici hanno rispecchiato la caratura delle relazioni tutte di altissimo livello, focalizzate sulla “biologia” preimplantare, vale a dire il mantenimento o la ricostruzione del volume perialveolare, la sfida chiave dell’implantologia moderna con tecniche innovative di mantenimento del legamento parodontale negli impianti post-estrattivi.
Vale la pena ricordare che il volume vestibolare è il recipiente che include una serie di strutture intimamente connesse: il buccal plate, ossia l’osso vestibolare, i tessuti molli (spessore gengivale, gengiva cheratinizzata, papille) e i picchi ossei. Tali strutture, nel loro insieme, risultano particolarmente importanti nelle riabilitazioni implantoprotesiche, in quanto la loro presenza garantisce un ottimo risultato estetico e funzionale, nonché una protezione dell’impianto da fenomeni di riassorbimento osseo nel lungo periodo. Le procedure di socket preservation o socket augmentation consentono di mantenere il bundle bone, ossia quel sottilissimo strato di osso vestibolare, definito osso di legamento, che è intimamente collegato al legamento parodontale dell’elemento dentario da estrarre.
La perdita del dente infatti, induce la scomparsa del legamento parodontale, che a sua volta, come in un domino, determina la riduzione o la scomparsa del piatto osseo vestibolare e la contrazione delle strutture molli ad esso collegate. Dunque, è il legamento parodontale l’attore protagonista del mantenimento o della perdita dei volumi perialveolari. In questo congresso internazionale sono state definite tutte le tecniche legate al “Self in Situ”, tra cui la Socket-Shield, la RST, la Pontic Shield, la Glocker e la Coronectomia.
Sapienti chairmen come Alberto Miselli, Ugo Covani e Adriano Piattelli hanno introdotto nelle due sessioni del venerdì e del sabato i relatori arrivati da lontano come Charles SCHWIMER (USA), Howard GLUCKMAN (Sudafrica), Markus HUERZELER (Germania), Miltiadis MITSIAS (Grecia) e Udatta KHER (India), oltre ai nostri colleghi italiani, tra cui Minniti, Menchini Fabris, Tagliaferri, Filannino e Felice. Ma hanno parlato anche i soci fondatori della SISS: Armando Ponzi, eletto presidente emerito, Massimo Natale, attuale presidente e Fausto Fontana, presidente eletto 2026.
E allora possiamo dire che dal quel giugno 2023, data del primo congresso della SISS a Torino, questa giovane società scientifica, fondata nel 2021 e accreditata da gennaio 2024 presso il Ministero della Salute, ne ha fatta di strada e con una accelerazione sbalorditiva sta già puntando al Meeting 2026, il 12-13 giugno a Genova sotto la presidenza di Fausto Fontana, con un titolo molto accattivante “Dalla Socket Shield alla Periomedicine: l’intelligenza artificiale come punto di incontro tra Parodontologia e Implantologia”.
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