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Terzo Pagante, sui convenzionamenti diretti odontoiatria internazionale orientata a dire no

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lun. 9 novembre 2015

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Si va dicendo che l'Associazione Italiana Odontoiatri ha in passato mostrato scetticismo sui convenzionamenti con Assicurazioni e Mutue integrative del servizio sanitario nazionale. Il V Congresso Politico AIO, in programma a Roma sabato 21 novembre (ex sede ENPAM via Torino 38) e dedicato al Terzo Pagante apre però a una riflessione: può l’Odontoiatria non fare nulla di fronte a una platea crescente di nuovi poveri destinati a non passare mai o mai più per lo studio del dentista?

Al di là di questo ragionamento, dall’altra parte si chiede ad AIO perché è così “conservatrice” a fronte di altre sigle che hanno di quando in quando abbracciato l’idea di prezziari, tariffari nomenclatori, tariffe sociali. La risposta è che l’Odontoiatria è una disciplina complessa, tariffabile con criteri diversi a seconda del tipo di prestazione, la prevenzione non è l’impianto e non è la conservativa, etc. Tutta questa riflessione è stata riassunta dalla più grande associazione odontoiatrica del mondo, la Fédération Dentaire Internationale, che nel 2010 con la sua European Regional Organization, ha presentato una bozza di statement alla convention di Salvador de Bahia.

ERO riunisce mezzo milione di dentisti di tutto il mondo; la posizione di partenza su questo punto, che ancora non è stato completamente definito, è molto critica sui “Fondi assicurativi e compagnie d’assicurazione private in Europa che sempre più offrono contratti selettivi a dentisti e gruppi di dentisti”. Essi, “fingendo di liberalizzare il mercato della salute e di incentivare la qualità, mirano solo a controllare i margini di risparmio del dentista”. «Il crescente potere di mercato delle compagnie assicurative – spiega Gerhard Seeberger, past president AIO e attuale Speaker FDI ‒ indebolisce il valore sociale da work-force dei dentisti liberi professionisti persino in un contesto socializzato. Chi conclude contratti selettivi scivola verso una progressiva dipendenza fino all’auto-estinzione, chi non entra invece scivola fuori mercato. Inoltre contratti improntati sul “chi offre a meno” potrebbero influenzare i metodi di scelta delle terapie a scapito dell’indipendenza del dentista: i pazienti sono obbligati ad essere trattati dai dentisti iscritti nei contratti selettivi, a dispetto della libera scelta del curante. ERO, European Regional Organization di FDI, milita in modo veemente contro questi contratti e non li vede nell’interesse dei pazienti».

Dunque una “memoria” importante ed autorevole che di certo entrerà nel dibattito del 21 novembre prossimo.

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