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Il 15 febbraio a Roma, nella sede del Parlamentino Cnel, in presenza e in diretta streaming, si è svolto il forum dal titolo “Salutismo e benessere. Il termalismo nella ripartenza del sistema Italia e dell’Europa nelle nuove economie del Lavoro”. Organizzato dal Consigliere del Cnel Prof. Francesco Riva, presenti il Presidente del Cnel Tiziano Treu e il Segretario Generale Mauro Nori e Gabriella Ancora Presidente CIU.
In particolare nella loro introduzione hanno evidenziato come il turismo termale e in generale il turismo che riguarda il benessere e la salute siano, insieme all’enogastronomia, elementi centrali per lo sviluppo del paese post-pandemia. In Italia esistono il numero massimo di stabilimenti europei (oltre 320) con circa 180 comuni termali. Da studi ufficiali negli Stati Uniti il settore della salute avrà entro il 2025 una crescita del 21%, in quanto la scala di priorità delle persone in epoca post pandemica, cambia. Di lì una crescita importante per il settore del turismo medicale e termale.
A tal fine sono state stanziate risorse importanti nel PNRR se pur contenute rispetto a quanto vale il settore. “Attualmente noi esportiamo turismo medicale (circa 200.000 italiani vanno ogni anno all’estero per turismo e curarsi)- afferma l’Ing. Caputi Presidente Federterme - piuttosto che importare turismo medicale”.
A fronte di eccellenze mediche, sanitarie, paesaggistiche cosa manca dunque al sistema Italia per attrarre il turismo medicale (come fa la Svizzera, la Germania per le protesi, la Spagna, la Slovenia, la Turchia e molti altri Paese europei)? Proprio ora che magari una signora preferisce a una borsetta da 5000 euro una cura per la propria salute e benessere?
Le criticità individuate dai vari relatori sono una inadeguata organizzazione in merito, non univoca sul territorio, la stagionalizzazione del turismo in Italia, la carenza del personale e le competenze del settore turistico, non abbiamo formato persone nel turismo, sostengono tutti i relatori e in particolare nel turismo sanitario.
Come ha fatto la Spagna a recuperare e superare largamente l’Italia? Con un grande marketing creando un brand e un portale Spain Travel Health. Per questo ora nasce Italy Care una piattaforma integrata che consentirà di riunione, dove si riunisce un settore così parcellizzato: cultura della salute medicale e del benessere.
Le volontà sono tante e da questo settore può davvero partire una rinascita anche perché come dice il Prof. Mensi, consigliere Cese, nella sua esaustiva relazione il terzo elemento della prosperità anche secondo la Comunità europea non è la ricchezza ma la salute. La crescita non può più essere solo vista come crescita del Pil, ma del benessere delle persone e delle loro percezioni, puntando quindi ai settori della salute e del benessere.
Il relatore Gian Paolo Gualaccini, Consigliere Cnel e Coordinatore delle politiche UE , Coordinatore Gruppo PNNR “Turismo”, sottolinea come il settore del turismo abbia sofferto molto, anche con restrizioni diverse da altre parti di Europa, ma c’è aria di ottimismo e molti fattori positivi e adesso ci sono occasioni irripetibili.
Conclude Francesco Riva, Consigliere Cnel che sottolinea come l’obiettivo di questo organismo sia sempre la concertazione e suggerisce che questo primo Forum sia un inizio e potrebbe essere importante creare un tavolo tecnico per il Turismo Sanitario e Salutismo . Partire dal termalismo è certamente un grande progetto.
Ricordo che 10 anni fa scrissi un articolo , relativo a una tesi di una laureanda seguita dal Prof. Tosco, sociologo, che analizzava con uno studio i dati del turismo odontoiatrico, e proprio nel capitolo finale la laureanda sostenne quale potessero essere le prospettive per una radicale inversione di tendenza per il nostro Paese. I tempi non erano maturi, ma a quanto pare oggi siamo in quel futuro.
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