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Per l’Aidi il 2011 è stato un anno di attività e conquiste sindacali

Marialice Boldi, Rosella Ferraroni

Marialice Boldi, Rosella Ferraroni

mer. 14 dicembre 2011

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Il 2011 è stato un anno di grande impegno sindacale per l’Aidi, impegno finalizzato sia alla tutela delle conquiste dell’ultimo decennio, sia alla creazione delle basi per gli sviluppi futuri della professione, sia e soprattutto a far maturare la consapevolezza che l’igienista dentale è a pieno titolo uno degli attori protagonisti della tutela della salute orale del paziente.

Il lavoro più importante è stato quello di riuscire a fornire un supporto costante e continuativo ai singoli soci, non solo attraverso l’attivazione di un “filo diretto” con il delegato sindacale e con i consulenti legali e commerciali dell’Aidi (nei primi dieci mesi dell’anno l’Aidi ha riscontrato 434 quesiti presentati dai soci), ma soprattutto attraverso la creazione e l’invio di una task force sindacale e professionale sul territorio per affrontare e risolvere con i soci i problemi relativi allo svolgimento della professione.
L’ormai indiscussa autonomia dell’igienista dentale e il riconosciuto del diritto all’apertura di un autonomo studio di igiene dentale costringono gli igienisti a confrontarsi quotidianamente con problemi di carattere giuridico, economico, previdenziale che la legislazione vigente, sicuramente carente e lacunosa, stante la novità della figura professionale, non riesce a disciplinare in maniera chiara e coerente.
Grazie a questa costante opera di assistenza, i soci Aidi hanno acquisito maggiore consapevolezza delle potenzialità della professione e maggiore autonomia rispetto alla figura dell’odontoiatra.
Ovviamente, alla maggiore autonomia corrisponde anche una maggiore responsabilità: proprio per questo l’Aidi ha voluto approfondire, nei suoi incontri sul territorio, ma anche con seminari presso varie università italiane, il tema della responsabilità professionale, sia civile, che penale.
Tra i tanti interventi della task force professionale effettuati sul territorio, non si può non ricordare quello realizzato in Basilicata, dove l’Aidi è riuscita a far modificare la legge regionale sugli studi odontoiatrici, obbligando la regione a eliminare dal testo una norma che tendeva a riportare gli igienisti sotto il “controllo professionale” degli odontoiatri e che avrebbe, pertanto, mortificato le conquiste sindacali dell’ultimo decennio. La correttezza intellettuale di questo impegno sindacale ha avuto un riconoscimento forse insperato, ossia il sostegno formale e convinto alla suddetta richiesta - come detto accolta - di modifica della legge regionale, di tutte le sigle sindacali degli odontoiatri lucani.
Ma l’attività sindacale non è stata finalizzata esclusivamente alla tutela e alla conservazione dei diritti acquisiti, ma ha anche avuto come oggetto la costruzione delle basi giuridiche per affrontare le nuove sfide e le nuove conquiste: tra tutte, solo per fare due esempi, quella relativa alla nuova legge sullo svolgimento in forma societaria della professione o quella relativa all’evoluzione della figura professionale in senso europeo con il riconoscimento della possibilità di estendere la tipologia di prestazioni effettuabili.
La legge sul “Patto di stabilità”, ha introdotto la possibilità anche per l’igienista dentale di poter svolgere la propria professione in forma societaria, sia con altri igienisti, sia con odontoiatri, sia con meri finanziatori.
Prima di detta riforma vi era esclusivamente la possibilità di realizzare forme di “associazione professionale” o, sempre per gli igienisti, assumere la posizione di socio di capitali nelle cosiddette “società di servizi”: la novità, oggi, è l’introduzione della possibilità di costituire vere e proprie società aventi ad oggetto “lo svolgimento dell’attività professionale”.
Ma la conquista sindacale per gli igienisti dentali non è solo questa: finalmente è stato eliminato l’anacronistico divieto di costituire associazioni professionali o società con gli odontoiatri, divieto risalente a una legislazione anteguerra e sostenuta da alcune disposizioni dei codici deontologici dei medici.
Queste novità, ovviamente, costringeranno a un energico e urgente lavoro di adeguamento della legislazione vigente alle nuove opportunità lavorative: con l’introduzione della “società di professionisti” il settore previdenziale sarà uno di quelli che dovrà essere oggetto di approfondimento e di verifica e, come sempre, l’Aidi sarà in prima fila per proporre e sostenere le soluzioni.
Non solo, ma l’igienista dentale italiano non potrà non continuare il confronto con i colleghi europei, confronto che dovrà necessariamente condurre a una fase di equiparazione del profilo professionale.
In questa necessaria e indispensabile opera di equiparazione, anche la battaglia per il riconoscimento formale dell’inclusione nel profilo professionale dell’igienista dentale della possibilità di poter effettuare l’anestesia diventa un obiettivo primario: dopo il riconoscimento formale della possibilità per l’igienista dentale di poter effettuare l’anestesia topica, l’Aidi continuerà a impegnarsi per ottenere un provvedimento legislativo anche per l’anestesia plessica così come previsto in molti paesi europei (Austria, Danimarca, Inghilterra, Norvegia, Olanda, Svezia, Svizzera), in 43 stati USA, in Canada, Nuova Zelanda e Sud Africa. Una formale richiesta in tal senso è già stata inoltrata al Ministero tramite l’Avv. Silvia Stefanelli che, assieme all’Avv. Piero Ruggi, rappresenta legalmente l’Associazione.
Ad oggi non è pervenuta alcuna risposta, per cui il senso di responsabilità impone di consigliare prudenza e rispetto della legge a tutti gli igienisti dentali, anche per coloro che hanno avuto una seria e approfondita conoscenza universitaria della materia: il rischio è che sia la magistratura penale a sanzionare gli abusi.
Infine, naturalmente, nel 2012 l’Aidi continuerà la battaglia contro l’abusivismo, la vera piaga dei nostri anni. Sono tanti, forse troppi, i casi di studi odontoiatrici che ancora permettono che sia un soggetto non abilitato a effettuare le prestazioni professionali proprie dell’igienista dentale: questa situazione non è più tollerabile, sia per rispetto della professione, sia e soprattutto per la tutela della salute del paziente.
Per questo motivo, l’Aidi ha messo la propria task force professionale a disposizione non solo dei propri soci, ma anche di tutti i cittadini, che siano a conoscenza di casi di abusivismo e abbiano il coraggio di denunciare: il rinnovato sito Aidi ha una sezione specifica per detta problematica e i risultati cominciano a vedersi.
 

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