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“Odio l’estate (e il periodo natalizio)”: Il ribaltamento di un paradigma

Giulio Del Mastro

Giulio Del Mastro

ven. 13 luglio 2018

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Per l’odontoiatra l’estate può essere veramente “calda” e non necessariamente a causa della calura estiva.

Fino a pochi anni fa i primi giorni di luglio erano la spiaggia all’orizzonte dopo un naufragio, l’ingresso allo stadio per un maratoneta, la luce in fondo al tunnel di un anno di lavoro gravoso e – sostengo con forza – usurante. Per definirlo tale non è necessario considerare la fatica fisica, ma sufficiente lo stress accumulato che non si smaltisce mai. Uno dei motivi, probabilmente, può essere legato alla difficoltà di eseguire piani di lavoro e terapie anche molto complessi che, comunque, non prevedono di salvare vite o perderle, come capita in altre branche della medicina. Da qui l’accrescersi del nostro livello di insofferenza alle richieste, a volte lunari, dei pazienti. In questo clima ormai di default, a luglio e a dicembre le persone danno il meglio di sé.

Bicicletta
I mesi estivi sono perfetti per le due ruote. Molti le amano e le sfruttano appena possono, salvo poi presentarsi all’appuntamento puzzolenti e grondanti di sudore. Guai a lasciarli molto in sala d’attesa: chi segue non apprezzerebbe.

Aria condizionata
Seduti in poltrona, ci si lamenta perché il condizionatore raffredda troppo e non si riesce perfettamente a imitare una sauna. «Nessun problema, si alzi la temperatura!». Il paziente successivo invece ha caldo: «Perfetto, abbassiamo la temperatura!».

Rimozione del tartaro
Al livello di depilazione e ritocco alla tinta, al pari delle sopracciglia perfette ad ala di gabbiano, la seduta d’igiene orale è vissuta come il must del periodo (e dell’altro, nessuno farebbe Capodanno con i denti zozzi). Guai a partire per la settimana scarsa di ferie senza smalto ai piedi e denti immacolati, salvo poi trascurarli per i 5 mesi e 20 giorni successivi. Poi, data la natura della prestazione, i denti si possono anche non lavare prima, tanto li pulisce il dentista…

Urgenze
A luglio – e Natale – tutti hanno male. È matematico: dolori subdoli, denti che si svegliano e procurano indicibili sofferenze che passano d’incanto per il più taumaturgico dei trattamenti: la visione del camice dell’operatore. «Meglio così. Ci rivediamo a settembre, dottore», e quando va bene sommata a: «Devo qualcosa?», quasi ci avessero fatto un favore a farsi controllare inutilmente il giorno prima la chiusura dello studio.

Terapie
Pazienti inghiottiti dal limbo delle loro vite frenetiche, con piani di trattamento definiti anni prima e ormai incongruenti, risorgono per alitarvi sul collo e finalizzare assolutamente tutto in pochi giorni. Lavori complessi, magari protesi combinate su impianti e denti naturali, per i quali le terapie vanno avanti da mesi, devono tassativamente essere terminati entro la mezzanotte del 31 luglio. Non c’è modo di convincere le persone che la biologia non va in vacanza.

Bianco
Ho in bocca alcuni onlay in lega aurea fattimi almeno vent’anni fa. Lisci, robusti, bellissimi e assolutamente antiestetici. Guai a chi me li tocca! Provate a proporli ai pazienti di oggi che hanno due molari superstiti, ma vogliono lo sbiancamento professionale.

Ferie
«Come, a Ferragosto siete chiusi? E se avessi bisogno, dove vado?». «Grazie della telefonata, mi scusi molto col dottore ma ho dimenticato di avvisare che ho prolungato le vacanze. Quando torno, però dovete assolutamente vedermi, ho i denti del giudizio che in questi giorni mi hanno spostato tutta l’arcata. Come sarebbe a dire che mi addebitate la seduta?!?».

Denaro
A luglio: «Pago a settembre, devo andare in vacanza, capisce?». A settembre: «Cercherò di portarle qualcosa a fine mese, ho tutte le bollette da pagare». E giusto per rimanere in argomento, parliamo ancora di denaro.

Uscite verso il Fisco
Luglio, mese d’imposte, stipendi bis e doppi contributi. Un uragano di spese ci travolge con inaudita violenza. Davanti alla porta l’ASO – per più di trent’anni l’ho sempre chiamata Antonella, da quando è operativo il nuovo profilo devo essere più formale – distribuisce i numeri ai creditori. In primis, lo Stato. Impossibile sfuggire alla cara vecchia Irpef. Il commercialista, ormai, gli F24 li consegna assieme a una confezione di Pantoprazolo…

Uscite verso il Comune
Come privarsi della gioia per l’Imu e l’obolo legato a uno dei mille nomi succedutisi nel tempo per identificare la gabella sulla monnezza? «Ma io ho lo smaltimento rifiuti speciali!». «In questo caso ha diritto a un conguaglio di 2 centesimi, che le comunicheremo con raccomandata a suo carico, costo 5 euro». Vogliamo farci mancare la bolletta del contratto business per i vari telefoni ricollegabili allo studio o il conticino dell’energia elettrica o del gas? Anni fa queste voci erano risibili, poche lire. Ora sono prepotentemente pesanti.

Uscite croniche
Avete un mutuo, un finanziamento, la rateizzazione di quota A, quota B, riscatto, modello D dell’Enpam? Avete aderito alla rottamazione, vi scade la mega rata del leasing acceso per sfruttare il super ammortamento? Le scadenze non vanno in vacanza! Morale? Dovete pagare, anche ad agosto, anche se siete chiusi e vorreste rilassarvi. Ma come è possibile sapendo che il tassametro del conto corrente sta scorrendo all’indietro e vi sta prosciugando quei quattro soldi che avete difeso con le unghie? Non va meglio per la vita di relazione.

Figli piccoli
Finisce la scuola e a casa è subito delirio: iscrizione al nuovo anno scolastico, i libri, il campo estivo con la scuola, «non vi spiaggiate davanti al televisore, non navigate col cellulare» Basta! Meno male che dopo poco vanno in campagna al fresco, a respirare aria buona. Allora, si rientra a casa e l’euforia isterica diventa silenzio e caldo insostenibile.

Figli grandi
Ormai vanno in vacanza da soli. E i genitori muoiono dentro un pezzettino ogni giorno, ogni telefonata.

Anziani a carico
Non si è allungata la vita: i progressi della medicina hanno incoscientemente aumentato la durata della vecchiaia. Ad agosto i problemi cronici, già pesanti, diventano spesso ingestibili.

Quindi? Nonostante tutto siete finalmente in spiaggia o in mezzo alle stelle alpine, sole, passeggiate, bagni, BBQ (barbeque), tramonti e relax. Va tutto bene, avete anche il cellulare spento. Dopo qualche giorno iniziate a pensare che tutto sommato la vita non è poi male. Poi arriva settembre, tutto ricomincia da dove l’avevate lasciato e di colpo realizzate che è questa la vita reale.

Ecco perché odio l’estate.

 

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