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Nuove frontiere con Keope GPR, struttura ergonomica a risonanza propriocettiva

Foto: Struttura ergonomica Keope.
A. Maffei, C. Batia, N. Cenzato, L. Solidoro, P. Pereira, G. Farronato

A. Maffei, C. Batia, N. Cenzato, L. Solidoro, P. Pereira, G. Farronato

mer. 12 giugno 2013

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Clinicamente, nel mondo scientifico si risveglia l’interesse per le possibili applicazioni terapeutiche delle vibrazioni meccaniche, e queste ricerche negli anni hanno dato luogo a una letteratura imponente. I primi lavori scientifici riguardanti l’utilizzo delle vibrazioni a scopo terapeutico sull’uomo risalgono al 1949, quando Whedon e coll. riferiscono degli effetti positivi ottenuti grazie all’applicazione di vibrazioni generate da uno letto oscillante sulle anormalità metaboliche di pazienti allettati in immobilizzazione gessata.

Hettinger, nel 1956, in un studio sperimentale dimostrò come la somministrazione di vibrazioni fosse in grado di aumentare l’area di sezione muscolare nonché di diminuire il tessuto adiposo all’interno del muscolo stesso. Flieger e coll. (1998) dimostrarono come nell’animale sottoposto a vibrazioni si registrasse un incremento nella proliferazione ossea. Bosco e coll. (1999) elaborarono un metodo di allenamento vibratorio in grado di migliorare la potenza, la resistenza e la velocità del soggetto in esame, mediante l’esecuzione di esercizi su una pedana vibrante a determinate frequenze.
Diversi studi hanno evidenziato gli effetti positivi della terapia vibrazionale sull’apparato scheletrico, nella cura dell’osteoporosi, nel recupero dei traumi, sulla degenerazione ossea, sulla diminuzione della calcificazione negli astronauti; sull’apparato muscolare, la possibilità di incremento delle capacità contrattili dei muscoli sottoposti a sollecitazioni di tipo vibratorio, riabilitazioni funzionali, rilassamento neuromuscolare; sul sistema ormonale, sulla circolazione sanguigna, nella terapia del dolore, nella patologia del Parkinson.
Dall’anno 1989, il Centro di Ricerca sul Comportamento Umano, di Sirtori, ha iniziato una ricerca sugli effetti biologici della terapia vibrazionale sonora e meccanica. Questi studi hanno portato alla realizzazione di una struttura ergonomica ideale per l’applicazione in forma mirata e globale delle vibrazioni meccaniche sul corpo umano. Dopo anni di ricerca sull’ergonomia della postura e sugli effetti della stimolazione cutanea a risonanza propriocettiva, si materializza l’idea Keope: struttura ergonomica ad appoggio vibrazionale, che consente al corpo umano di assumere una postura in completo scarico funzionale (Figg. 1a, 1b). L’invenzione è frutto del lavoro del prof. Amedeo Maffei, psicologo, ricercatore degli effetti della psiche sul corpo umano e fondatore nel 1973 del Centro di Ricerca sul Comportamento Umano di Sirtori.
Negli ultimi anni, gruppi di ricerca afferenti a diversi istituti universitari, con attenzione scientifica, hanno messo in atto diversi protocolli sperimentali utilizzando Keope come struttura ergonomica a stimolazione propricettiva , documentando i suoi benefici nell’ambito medico e sportivo, dando un volto di approccio terapeutico alla vibrazione meccanica.
L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere un’innovativa applicazione della vibrazione meccanica, i suoi effetti positivi sul corpo umano e presentare i risultati dello studio realizzato su maestri di sci sugli effetti della struttura ergonomica a risonanza propriocettiva globale Keope sul sistema neuromuscolare stomatognatico, valutati attraverso l’analisi di esami elettromiografici.

Il concetto di vibrazione meccanica
Il termine “vibrazione” descrive un movimento di tipo oscillatorio intorno a una posizione di riferimento, a intervalli regolari. L’espressione “vibrazione meccanica” si riferisce in particolare a un’oscillazione meccanica attorno a un punto di equilibrio.
Il corpo umano è sottoposto quotidianamente, in modo consapevole e non, a vibrazioni di differente tipologia (vibrazioni prodotte da un’automobile, da un treno, generate da macchine industriali, da utensili elettrici come trapani, martelli pneumatici ecc.), con effetti sia positivi che negativi sull’organismo. L’esposizione del sistema mano-braccio alle vibrazioni a bassa frequenza e alta ampiezza, ad esempio, è correlata all’incremento del rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e muscolo-scheletriche a carico del sistema mano-braccio stesso.
Le ripercussioni sul corpo umano all’esposizione alle vibrazioni sono influenzate dall’ampiezza della superficie di contatto con l’oggetto che vibra, dalla frequenza della vibrazione, dall’ampiezza (potenza d’onda trasmessa) del tempo di esposizione e dalla direzione di propagazione della stessa.
Il corpo umano non vibra come una massa unica con una frequenza naturale, ma gli organi e ogni singolo segmento del corpo hanno la propria frequenza di risonanza. Questo provoca un’amplificazione o un’attenuazione delle vibrazioni di input da parte di ogni zona del corpo, secondo la propria frequenza di risonanza.
Un corpo vibra quando descrive un movimento oscillatorio attorno a una posizione di equilibrio statico.

MFV: Multi Focal Vibration
L’evoluzione degli studi sulle vibrazioni meccaniche applicate al corpo umano ha portato alla definizione di tre forme a cui le vibrazioni meccaniche possono giungere in relazione al nostro corpo:

  • Whole Body Vibration (WBV): raggiunge l’intero corpo in carico funzionale;
  • Focal Vibration (FV): limitata a singoli muscoli o gruppi di muscoli adiacenti;
  • Multi Focal Vibration (MFV): una forma di vibrazione interessante l’intero corpo che viene applicata con postura in completo scarico funzionale, con articolazioni in decoaptazione. È somministrata in punti precisi, con frequenze mirate. Localizzando le vibrazioni in specifiche aree corporee, coinvolgenti l’intero apparato muscolo scheletrico, e focalizzando l’effetto della vibrazione nella zona desiderata, si ottiene l’optimum, evitando nocive dispersioni.

Quest’ultima ha concentrato l’attenzione sulla creazione di una struttura con effetti positivi indotti da più vibrazioni meccaniche focali. Keope GPR è l’unica struttura ergonomica a somministrare la vibrazione attraverso più sorgenti vibrazionali.
Questa multi-applicazione permette di somministrare vibrazioni a bassissima ampiezza che interessano solamente il tessuto cutaneo con una lieve dispersione nella struttura muscolare. Non attiva in alcun modo la conducibilità ossea e non può quindi produrre risonanza in alcun organo.

Effetti positivi della vibrazione sul corpo umano

Gli effetti della vibrazione sul sistema ormonale
L’applicazione di vibrazioni meccaniche al corpo umano è in grado di produrre una risposta ormonale di tipo adattivo, producendo un aumento della concentrazione plasmatica di testosterone e dell’ormone della crescita GH, riconducibile all’azione dei metabo-recettori muscolari, contestualmente a una diminuzione della concentrazione di cortisolo. Anche la secrezione di serotonina e endorfine viene fortemente stimolata dalle vibrazione meccaniche.
Gli effetti della vibrazione sul sistema muscolo-scheletrico
Si è dimostrato che l’applicazione di vibrazioni meccaniche di elevata intensità di breve durata producano effetti positivi sulla struttura muscolare e articolare, tanto che sia la massa che la forza dei tessuti sono mantenuti a un elevato livello, con conseguente riduzione della perdita muscolare.
Gli effetti della vibrazione sul tessuto osseo
L’azione delle vibrazioni meccaniche nei confronti dei meccanismi di rimodellamento osseo è riportata in molti studi clinici effettuati su pazienti affetti da fratture ossee o osteoporosi. In entrambi i casi, i soggetti trattati con terapia vibratoria dimostrano un’accentuazione vera e propria dell’attività osteogenica, favorendo un aumento della BMD.
La terapia vibrazionale può rappresentare una strategia sicura, non invasiva e non farmacologia, atta a prevenire l’osteoporosi.
Gli effetti della vibrazione nella terapia del dolore
L’effetto analgesico delle vibrazioni si basa sulla teoria del “gate control”, già enunciata da Melzack e Wall nel 1965, sui cui si fonda il razionale scientifico delle correnti di tipo TENS (Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation). Le vibrazioni, l’utilizzo del caldo e del freddo e le correnti elettriche sono in letteratura i metodi maggiormente citati come mezzi di stimolazione periferica a scopo antalgico. In bibliografia è possibile riscontrare l’utilizzo delle vibrazioni, a scopo antalgico, per il dolore di origine cefalica, nei dolori muscolo-scheletrici, e nel low back pain.

Gli effetti della vibrazione sulla circolazione sanguinea
L’applicazione di vibrazioni meccaniche sul corpo produce un aumento della circolazione sanguinea, con un incremento della velocità media del flusso sanguineo e un considerevole abbassamento dell’indice di resistenza, misurato attraverso esami Doppler.
Questo aumento della circolazione sanguinea produce effetti benefici sul metabolismo, sull’apporto di ossigeno ai tessuti e favorisce la diminuzione della pressione arteriosa con possibile indicazioni nei casi di disturbi circolatori, quali l’arteriosclerosi e lo scarso drenaggio linfatico.

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Keope: struttura ergonomica a risonanza propriocettiva globale
È una struttura a risonanza propriocettiva globale che veicola al corpo umano la vibrazione meccanica in sinergia con quella sonora. È un sistema innovativo che si basa sulla concezione olistica della propriocezione: propriocezione esterosensoriale, psicosensoriale e interosensoriale. Opera esclusivamente sul tessuto cutaneo e, essendo distribuita nei punti più sensibili alla propriocezione, si qualifica come un attivatore globale dei meccanocettori della cute.
La struttura ergonomica Keope, attraverso i suoi oppositori gravitari, consente al corpo umano di assumere una postura in completo scarico funzionale e riduce al minimo il contatto con il corpo, eliminando compressioni inutili e migliorando la circolazione ematica, la ventilazione polmonare,
riducendo così il lavoro cardiaco. Sostiene il corpo attraverso undici punti di contatto che corrispondono a precise giunture articolari, precisamente in zona nucale, dorsale, glutea, publitea, dei calcagni e delle mani (Figg. 1a, 1b).
I principali effetti della struttura ergonomica Keope sono la ripolarizzazione muscolare con effetto defaticamento, la stimolazione dei muscoli gravitari e il potenziamento esplosivo dei muscoli scheletrici, tutti effetti che si ottengono dopo 13-15 minuti di trattamento, a seconda del programma scelto.
I cardini della forza di queste applicazioni consistono in:
1. una struttura ergonomica posturale, che pone il corpo in completo scarico funzionale e in decoaptazione articolare;
2. una stimolazione propriocettiva, che attraverso l’effetto di autorisonanza, a seconda dei meccanocettori stimolati, produce un risultato terapeutico immediato;
3. ascolti sonori, creati per eliminare i pensieri circolari, attivare visioni creative e sincronizzare suoni ed eventi fisiologici.
Tutto questo attiva in senso sinergico l’esterocezione, l’immaginocezione e l’interocezione, rendendo un evento unico la terapia mente-copro.
Postura
La postura corretta è l’anima del benessere. Intervenendo sulla postura possiamo migliorare gli equilibri psicofisici dell’uomo e ritrovare una condizione di armonia.
Nella sua evoluzione, l’uomo ha modificato la postura ponendosi in posizione eretta, con notevole cambiamento della struttura dello scheletro e in particolare della colonna. I muscoli gravitari, quelli addetti all’equilibrio, che sono più coinvolti in questa evoluzione, sono ancora oggi in via di sviluppo e denunciano difficoltà a sostenere per lungo tempo la nostra postura verticale. Questo è uno dei motivi per cui il mal di schiena non è considerato solo una patologia, ma uno stato naturale della permanenza in postura verticale.
La postura ideale dove possiamo ritrovare le condizioni di equilibrio scheletrico è la stessa dove il nostro corpo si è sviluppato senza subire particolari forzature meccaniche: la postura del feto materno nel suo alveo del primo sviluppo.
La particolare struttura ergonomica di Keope ci consente di assumere la stessa posizione fetale: riduce le contratture, le articolazioni tendono a decoaptare, il corpo si abbandona in completo scarico funzionale e i punti di appoggio sono ridotti all’essenziale, così da evitare compressioni e favorire la circolazione venosa, arteriosa e linfatica.
Stimolazione propriocettiva
La propriocezione è la percezione di sé nello spazio. Il senso dell’esistenza consiste nella consapevolezza che occupiamo uno spazio, e quello spazio non può essere occupato nello stesso istante da nessun altro. La consapevolezza propriocettiva è un’interazione di tre fattori: l’esterocezione, ossia la percezione di tutto ciò che è esterno alla nostra pelle, attraverso i nostri cinque sensi (“il fuori”); l’interocezione, ovvero la percezione del nostro interno attraverso i propriocettori interiori (“il dentro”); e infine l’immaginocezione, che ci distingue dagli animali e che influenza tutto ciò che percepiamo con i sensi (l’immaginazione).
La scienza ha scoperto che i meccanocettori sono sensibili alla vibrazione meccanica e sono presenti in tutto il nostro corpo. Con le frequenze appropriate, la vibrazione di Keope è in grado di attivare i vari meccanocettori che, per un effetto chiamato “driving”, pongono in risonanza il sistema neuromuscolare.
Ascolti sonori
Poiché tutto quello che percepiamo dall’esterno prima di arrivare alla nostra mente passa attraverso l’immaginazione, il nostro stato d’animo influenza la nostra propriocezione; per questo motivo le frequenze armoniche sincrone alle vibrazioni meccaniche e la voce guida che accende l’immaginazione sono il supporto indispensabile per la massima predisposizione propriocettiva al risultato della vibrazione meccanica multifocale.
Un pensiero circolare, infatti, attraverso l’immaginocezione attiva la stimolazione muscolare, la quale, veicolata da meccanocettori che arrivano alle fibre e interagiscono con l’acetilcolina, determinano cronicità alla depolarizzazione; in questo modo, anche in condizione di apparente rilassamento e inattività, i nostri muscoli mantengono una contrattura significativa registrabile dagli elettromiografi.
Gli eventi sonori che accompagnano il trattamento su Keope sono creati per eliminare questi pensieri circolari e sincronizzare ogni sensore propriocettivo al trattamento.
La vibrazione meccanica come forma di stimolazione propriocettiva
La percezione vibratoria costituisce di fatto una sensibilità di tipo meccanico e coinvolge delle strutture recettoriali sensibili allo stimolo meccanico, ossia i meccanorecettori, microstrutture con varie funzioni atte a ricevere segnali di tipo vibratorio, presenti in concentrazioni diverse in tutto il corpo a livello del derma. Il corpo umano ne ha quattro, in diverse profondità del derma, due dei quali sono particolarmente sensibili alla terapia della risonanza vibrazionale: i corpuscoli di Meissner e corpuscoli di Pacini.
Questi meccanorecettori sono localizzati in concentrazione maggiore nelle zone del corpo dove non sono presenti peli, come ad esempio i palmi delle mani, i calcagni, i cavi poplitei, i glutei e la zona dorso lombare: punti di contatto attraverso i quali Keope somministra la vibrazione.
Tensione neuromuscolare dei muscoli masticatori: studio sperimentale su maestri di sci
L’obiettivo di questo studio è quello di verificare e documentare la correlazione tra la risposta del sistema neuromuscolare e l’utilizzo di una struttura ergonomica a stimolazione propriocettiva globale che favorisca una ripolarizzazione muscolare e psicofisica.
Materiali e metodi
Il nostro studio preliminare si è svolto presso la Scuola di sci e snowboard Courmayeur nelle seguenti modalità: sono stati selezionati 21 maestri di sci, 6 femmine e 15 maschi, di età compresa tra 20 e 32 anni, che avessero avuto una giornata lavorativa definita impegnativa (7 ore di lezione), e che si prestassero a più sedute di Keope GPR. Gli obiettivi erano quelli di determinare clinicamente e tramite la compilazione di questionari se i partecipanti allo studio avessero notato un rilassamento muscolare generale, se questo rilassamento migliorasse di seduta in seduta e se i muscoli interessati nella masticazione (masseteri e temporali) subissero anch’essi un rilassamento e un riequilibrio neuromuscolare, tramite l’analisi di esami elettromiografici.
Il protocollo di studio per i primi due obiettivi ha preso in considerazione le risposte ottenute con i questionari sottoposti ai soggetti al termine della seduta, mentre per verificare la situazione dei muscoli masticatori sono stati eseguiti esami elettromiografici pre e post seduta su un terzo del campione.
I soggetti si presentavano alla Scuola di sci immediatamente terminate le ore di lezione, quindi ancora affaticati. Veniva eseguita un’elettromiografia per verificare la tensione e l’armonia tra i principali muscoli masticatori; quindi venivano sottoposti a una seduta sulla struttura Keope GPR (programma 1) e, infine, senza modificare la posizione degli elettrodi di superficie, venivano sottoposti a un’ulteriore elettromiografia. Tutti i dati raccolti venivano dunque paragonati.
L’elettromiografia di superficie di cui ci siamo serviti in questo studio, utilizzando l’elettromiografo Freely, consiste nella valutazione delle differenze di potenziale di azione muscolare tramite elettrodi bipolari, monouso, posizionati sulla superficie cutanea in corrispondenza del muscolo da esplorare. Gli elettrodi sono connessi all’unità di acquisizione, ovvero alla base che compie tutte le funzioni di acquisizione e filtraggio del segnale e invio dati al pc mediante cavetti elettromiografici. Un computer visualizza i dati acquisiti, li elabora e li archivia.
Risultati e discussione
Per il confronto dei dati ottenuti con gli esami elettromiografici si sono osservati i seguenti indici:

  • indice di assimetria: confronta attività muscolare espressa dai muscoli omologhi nei due antimeri;
  • indice di attivazione: analizza l’intensità dell’attività muscolare espressa dai masseteri vs i temporali;
  • indice di tors: indica l’eventuale torsione a cui è sottoposta la mandibola sotto l’azione di una coppia di muscoli (temporale e massetere dx e temporale e massetere sin.);
  • indice di POC (percentage overlapping coeff): indice della simmetrica distribuzione dell’attività muscolare determinata dall’occlusone (differenziale tra contatti dentali e non); (impact: indica il lavoro che svolge il muscolo).

Dai risultati analizzati si evince un miglioramento generale di tutti gli indici valutati (Figg. 2a-2d).
Più precisamente, l’indice di asimmetria è variato da 6.3% a -0.3% dopo la seduta Keope GPR; l’indice di attivazione da -2.5% a 3.10%); e l’indice di tors da 8.30% a 6.80%. Per quanto riguarda l’indice di POC del massetere è variato da 87% a 89.17%, mentre quello del temporale da 88.62% a 88.50% (unico dato leggermente diminuito).
Si può quindi affermare che le sedute sulla struttura ergonomica Keope GPR permettono il raggiungimento di un equilibrio neuromuscolare e un miglioramento del rilassamento psicofisico.
I risultati preliminari ottenuti offrono buone premesse per il proseguimento e l’approfondimento di ricerche scientifiche, con l’applicazione sia in pazienti sani sia disfunzionali, nonché negli operatori clinici a fine giornata lavorativa.
Conclusione
La ricerca ha dimostrato come la vibrazione meccanica applicata con il sistema multifocale MFV rappresenta un forte stimolo per l’intero organismo, specialmente per il sistema neuromuscolare e scheletrico, e conferma ulteriormente il valore terapeutico delle vibrazioni.
Keope GPR, unica struttura ad applicare la MFV, si dimostra un ottimo supporto per le persone che svolgono prestazioni sportive, sia per la preparazione della struttura scheletro-muscolare alla performance, sia per il recupero post prestazione attraverso una rapida e globale ripolarizzazione delle fibre (defaticamento).

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 6 di Dental Tribune Italy 2013.

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