DALLAS, USA: L’aumento del carico di malattie cerebrovascolari potrebbe essere collegato ad una predisposizione genetica alla cattiva salute orale, questo è quanto emerge da un nuovo studio finanziato dall’American Heart Association. I ricercatori hanno utilizzato la presenza di iperintensità della materia bianca, che rappresenta i danni accumulati alla materia bianca del cervello, come una prova della malattia cerebrovascolare. Attraverso la risonanza magnetica, le scansioni risultanti hanno mostrato che negli individui geneticamente predisposti all’edentulismo o alla carie c’è stato un aumento del 24% dell’iperintensità della materia bianca nel cervello.
Le iperintensità della materia bianca sono legate a potenziali problemi di equilibrio, mobilità e memoria. Per lo studio, i ricercatori hanno anche stabilito dei punteggi di danno microstrutturale nei partecipanti. Il danno microstrutturale è il grado in cui l’architettura del cervello è cambiata rispetto alle immagini di una normale scansione cerebrale di un adulto sano di età simile.
Sono stati utilizzati i dati della UK Biobank, i cui campioni comprendevano individui provenienti principalmente dal Regno Unito di origine europea. Sono stati valutati basandosi su 105 possibili variazioni genetiche legate alla carie, all’eventuale necessità di dentiere o a qualsiasi forma di edentulismo. I ricercatori hanno inoltre riscontrato nei partecipanti, che hanno avuto problemi di salute orale più gravi per motivi di genetica, un punteggio di danno microstrutturale che era salito al 43%.
L’autore principale il Dr. Cyprien Rivier, ricercatore post-dottorato presso il Dipartimento di Neurologia della Yale School of Medicine di New Haven, Connecticut, ha commentato in un comunicato stampa: «Studiare la salute orale è particolarmente importante perché una cattiva salute orale si verifica spesso ed è un fattore di rischio facilmente modificabile: chiunque può migliorare efficacemente la propria salute orale con il minimo investimento di tempo e denaro». Il Dr. Rivier ha anche sottolineato il valore dell’utilizzo di strumenti di neuroimaging, come la risonanza magnetica, per valutare l’impatto della salute orale sulla funzione cerebrale.
Il Dott. Joseph P. Broderick, professore presso il Dipartimento di Neurologia e Medicina Riabilitativa dell’Università di Cincinnati e membro dell’Ictus Council, ha affermato che i risultati dovrebbero stimolare ulteriori ricerche, ma non sono prove concrete che una migliore igiene orale possa migliorare la salute del cervello. Egli ha osservato che i fattori genetici, per una varietà di condizioni, potrebbero sovrapporsi a quelli che causano una cattiva salute orale. Il Dr. Broderick ha dichiarato: «I fattori ambientali, quali il fumo e le condizioni di salute come il diabete, sono elementi di rischio molto più forti per la cattiva salute orale di qualsiasi marcatore genetico, ad eccezione delle rare condizioni genetiche come il difetto o la mancanza di smalto».
I risultati sono stati presentati alla Conferenza Internazionale di Stroke dell’American Stroke Association 2023, che si è tenuta dall’8 al 10 febbraio a Dallas, Texas.
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