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Nasce alla Casa del Tibet (RE) il “Progetto Ladakh” per l’assistenza odontoiatrica a un popolo che ne è privo

Stefano Dallari

Stefano Dallari

mar. 20 dicembre 2011

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Il “Progetto Ladakh” nasce per aiutare il popolo di uno stato racchiuso fra le catene del Karakorum e dell’Himalaya: 230 mila abitanti per lo più buddisti. Consiste in 2 presidi dentistici nello Zanskar, area priva di assistenza sanitaria dove il tasso di carie nei bambini è del 95% e la capitale Leh dista 4 giorni di viaggio.

Luoghi prescelti: Padum, cittadina dove sta sorgendo un nuovo complesso ospedaliero e il bellissimo monastero di Rangdum, dove nel 2001 tre monaci furono uccisi per avere difeso le terre dall’invasione delle greggi dei pastori kashmiri. Di qui Rangdum simbolo di giustizia, bene comune e incontro fra genti diverse. Nato alla Casa del Tibet di Votigno di Canossa (RE) il “Progetto Ladakh” ha avuto inizio in estate grazie alla Fondazione Andi, con un corso di formazione presso il Delek Hospital di Dharamsala (India) per dentisti locali da inserire nei 2 studi . Tra gli altri finanziatori l’Associazione Grade di Reggio Emilia. Per la realizzazione (definitiva nel 2012) il Progetto si avvale dell’aiuto dei Lions Club emiliani (Distretto 108 Tb )che lo hanno scelto come service distrettuale, coinvolgendo i Club Indiani di Dharamsala e Leh. In prima linea 2 dentisti di Reggio, Stefano Dallari, fondatore della Casa del Tibet e Guido Corradi, da anni impegnato in progetti umanitari in Africa. Responsabili locali Phuntsok Zangpo e Kunsang Dechen, dentisti già operanti in Ladakh e il monaco buddista Tsering Tundup, capo del monastero di Rangdum.

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