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Nasce a Milano la Loa, un’Accademia odontoiatrica “open” per stare in contatto, far gruppo, tenersi uniti

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mar. 26 luglio 2011

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Presidente e promotore dell’idea è Mauro Labanca

Il 19 aprile, in una Milano raggiante e primaverile, è nata la LOA (Labanca Open Academy). Domanda spontanea e più che ovvia: ancora un’altra associazione? Come se non ce ne fossero già a sufficienza! In realtà stavolta è qualcosa di diverso dal solito, mentre il termine “associazione” potrebbe facilmente essere sostituito dalla parola “club”: i soci fondatori che da anni condividono amicizia, interessi comuni e passioni anche extra odontoiatriche ma a più ampio spettro provengono infatti da aree differenti. Accademia odontostomatologica, la Loa non è una società scientifica, non un cenacolo, non ha fini di lucro e obiettivi unici o monospecialistici. Presidente e promotore dell’idea è Mauro Labanca, il quale da anni eroga attività didattiche di vario genere in Italia e all’estero, raccogliendo consenso e adesioni da parte di colleghi che si riconoscono nel suo approccio e finalità. Di qui la volontà spesso chiaramente espressa di restare in contatto, fare gruppo, mantenersi uniti per continuare a scambiare, in modo aperto e onesto, impressioni e opinioni sulle cose più frequenti e comuni della nostra professione, non necessariamente di alta specificità. Di qui l’utilizzo dell’esigenza comune dei soci fondatori di creare un progetto di vita professionale avente i seguenti fini:
- Promuovere programmi di ricerca in ambito odontoiatrico
- Favorire la divulgazione scientifica
- Creare sinergie plurispecialistiche
- Incentivare collaborazioni professionali
Nella buona sostanza, significa riunire amici che stanno bene insieme per colmare lacune, confrontare opinioni, richiamare specialisti con cose da raccontare e non necessariamente nell’ambito strettamente operativo (basti pensare a temi collaterali ma non marginali, quali comunicazione, psicologia, ecc). Tutto questo grazie all’opinione diffusa che sempre meno congressi e grandi raduni scientifici vanno adeguatamente a colmare le esigenze e necessità dell’operatore comune, pur dando un’ottima visione dello stato dell’arte. L’ambizioso progetto accoglierà in qualità di soci tutti coloro i quali vivono la professione con entusiasmo e il desiderio di non “chiudersi” entro le quattro mura dell’ambulatorio nello svolgimento dell’attività quotidiana e sono consapevoli che è compito e dovere attuale erogare “mediamente” il meglio possibile, senza illusioni di risultati eclatanti attraverso trattamenti sicuramente non comuni per tempi o costi di erogazione. Fra i soci molti sono i professionisti affermati che da anni partecipano alle iniziative scientifiche promulgate da Labanca e dal suo team di amici e colleghi, in particolare i professionisti che hanno condiviso l’esperienza del “Corso di anatomia applicata e di dissezione su preparati anatomici”, presso l'Istituto di Anatomia di Vienna, giunto quest'anno alla 12° edizione. Amicizia, entusiasmo, curiosità scientifica e lavoro di squadra rappresentano il grande volano della nuova Accademia, che troverà certamente lo spazio che merita. Il termine “open”, nato dal concetto informatico di Open Source, indica che l’Accademia vuole tenersi aperta a ogni suggerimento o proposta che nasca dall’esperienza individuale di ogni socio. Non una struttura piramidale ma un convivio che raccolga gli apporti di ognuno in ambito nazionale e internazionale. Infatti, essendo l’attività di Labanca rivolta da anni anche all’estero, l’eventuale presenza di colleghi stranieri apporterà punti di vista, opinioni ed esperienze diverse. E sappiamo molto bene come sempre più dalla pluralità di vedute emergono soluzioni ed idee.
 

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