«Durante il periodo gestazionale si ha un aumento della vascolarizzazione e un rigonfiamento delle mucose orali che, associato alla diminuzione delle difese immunitarie, crea un ambiente favorevole allo sviluppo di patologie infiammatorie orali – precisa Luigi Paglia, neopresidente della Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI) – inoltre quando l’infiammazione è eccessiva e il sanguinamento è cospicuo, si assiste spesso alla riduzione dell’efficienza di gestione dell’igiene orale domiciliare»
La gravidanza rappresenta un periodo importante della vita di una donna, durante il quale l’organismo è sottoposto a notevoli mutamenti che possono ripercuotersi anche sulla salute di denti e gengive. L’aumentata concentrazione nel sangue degli ormoni estradiolo e progesterone, sembra essere la principale causa dei fenomeni che interessano la salute orale. Oltre ad agire sulle mucose uterine e sulle fibre muscolari destinate ad accogliere il feto infatti hanno un effetto sui tessuti orali.
Il depositarsi di placca e tartaro, conseguenza di un’igiene orale deficitaria, induce processi infettivi e successive conseguenze orali. Motivo per il quale la gestazione è spesso accompagnata da una tipica gengivite detta “gravidica”, caratterizzata da arrossamento, edema, sanguinamento spontaneo e/o da spazzolamento, alito cattivo, pseudo tasche e formazioni gengivali chiamate epulidi gravidiche.
Nei casi di malattia parodontale non controllata può presentarsi un aumento della mobilità degli elementi dentari a causa della progressione del riassorbimento osseo. Nei nove mesi gestazionali, inoltre, il diminuire del pH salivare può alterare le componenti organiche e minerali della struttura dentale che, in presenza di placca batterica, consente l’instaurarsi di meccanismi che favoriscono il processo carioso.
«Durante la gravidanza le visite periodiche dal dentista per controlli e sedute d’igiene professionale dovranno essere regolari e l’igiene orale domiciliare dovrà essere ancor più scrupolosa nonostante l’eventuale sanguinamento gengivale e dolore» puntualizza Paglia, il quale consiglia l’utilizzo di uno spazzolino con testina piccola e setole morbide per facilitare l’azione meccanica sulle gengive senza potenziali fastidi, ma anche l’impiego di dentifrici con fluoruro utili nei casi di sensibilità al caldo, al freddo, durante lo spazzolamento o l’assunzione di cibi e bevande.
Poiché lo spazzolino da solo non è in grado di assicurare una pulizia completa, è inoltre necessario ricorrere all’utilizzo di presidi per la pulizia interdentale. Il clinico potrà anche consigliare un collutorio con clorexidina 0.12% o 0.20%. La sua azione pare sia in grado di ridurre la presenza di Streptococco mutans non solo nel cavo orale della madre, ma anche in quello del bambino.
Non è infatti da sottovalutare la trasmissione dei batteri cariogeni dalle madri ai bambini soprattutto nei casi in cui la donna presenti elevati livelli salivari di questi microrganismi. Fondamentale, inoltre, che i genitori nell’alimentare i piccoli non utilizzino il loro cucchiaino o non portino alla bocca il ciuccio o il biberon. Atti che favorirebbero la trasmissione di flora microbica aggressiva in un ambiente orale non ancora contaminato.
«Oltre al collutorio con clorexidina consiglio l’utilizzo di collutori fluorati per rendere i denti più forti e resistenti – continua – il fluoro è un minerale in grado di rafforzare i denti in formazione e proteggerli dalla carie ma la sua assunzione deve sempre avvenire secondo la prescrizione del dentista/igienista in accordo con il ginecologo che può consigliarne la somministrazione per via orale».
L’assunzione di fluoro durante la gravidanza e per i primi anni di vita del bambino è importante per la salute dei dentini che iniziano a formarsi già dal secondo mese di gestazione. Durante i nove mesi è inoltre fondamentale seguire una sana alimentazione che può essere affiancata all’assunzione di specifici integratori vitaminici affinché vi sia un corretto apporto di vitamina C, vitamina D e calcio che aiutano la mineralizzazione delle ossa e dei denti.
«La prevenzione in gravidanza è necessaria affinché le problematiche orali della madre non abbiamo ripercussioni sullo sviluppo generale del nascituro ‒ ricorda Paglia ‒ è stato dimostrato un aumento del rischio di parti pretermine in donne che durante il periodo della gravidanza hanno avuto episodi d’infiammazioni parodontali non adeguatamente trattate». Sembra infatti che il parto pretermine possa essere scatenato da infezioni sostenute da batteri localizzati a livello del cavo orale che, tramite il sangue, raggiungono la placenta e innescano una serie di reazioni che portano all’insorgenza di un parto anticipato con tutte le eventuali conseguenze.
In gravidanza non è poi da trascurare l’assunzione di farmaci che deve avvenire sotto controllo del medico in accordo con il ginecologo. «È sconsigliato l’utilizzo di FANS se non sotto prescrizione medica. Non vi sono invece problemi per l’assunzione di antibiotici quali cefalosporine, penicilline e macrolidi. È meglio però evitare di ricorrere alle tetracicline per gli effetti negativi sulla formazione dello smalto dentale». La terapia antibiotica ben programmata è innocua per il bambino e permette di prevenire l’infezione o respingere quei batteri che l’hanno già causata, salvaguardando la salute della madre e ovviamente anche quella del bambino.
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