Secondo un’indagine condotta dalla Federazione Europea di Parodontologia, più di nove parodontologi su dieci hanno adattato i propri protocolli clinici dall’inizio della pandemia Covid-19. (Immagine: dimaychuvakov/Shutterstock)
BRUXELLES, Belgio: a più di un anno dall’inizio della pandemia Covid-19, il suo impatto sismico su diversi elementi della professione odontoiatrica sta diventando più chiaro. Per scoprire come ha influenzato i flussi di lavoro di parodontologi e igienisti dentali, la Federazione Europea di Parodontologia (EFP) ha lanciato un sondaggio nel maggio 2020, invitando questi specialisti a condividere le loro esperienze. L’EFP ha ora svelato i risultati preliminari della sua indagine e un’analisi più dettagliata sarà pubblicata nei prossimi mesi.
Il sondaggio è stato reso accessibile tramite il sito web dell’EFP e hanno partecipato un totale di 798 parodontologi e 337 igienisti dentali. Le domande coprivano una serie di argomenti, comprese le modifiche ai protocolli clinici, la definizione delle priorità del trattamento, l’adozione di misure precauzionali e le opinioni degli intervistati sulle potenziali conseguenze economiche a lungo termine della pandemia.
Secondo l’associazione, il 91% dei parodontologi ha riferito di aver adattato i propri protocolli clinici dall’inizio della pandemia e il 46% ha dichiarato di non fornire più il trattamento implantare durante questo periodo. Di questi intervistati, l’82% ha affermato di aver continuato a offrire la terapia parodontale di supporto (SPT) e di coloro che non lo hanno fatto, più della metà ha offerto supporto telefonico ai pazienti affetti. Guardando al futuro, il 36% dei parodontologi concorda sul fatto che gli approcci al trattamento parodontale dovrebbero essere ripensati al fine di ridurre il rischio di contagio per i pazienti e gli operatori sanitari. Più della metà ha affermato di anticipare che i rapporti con i pazienti sarebbero cambiati in futuro e il 48% di questi ritiene che i pazienti dovranno essere rassicurati riguardo la sicurezza delle procedure parodontali.
Il Prof. Filippo Graziani, presidente dell’EFP European Project Committee. (Immagine: EFP)
Tra gli igienisti dentali intervistati, il 94% ha affermato che i propri protocolli clinici erano cambiati a causa del Covid-19 e quattro su cinque hanno riferito di aver misurato la temperatura corporea dei pazienti prima del trattamento. Nel frattempo, l’86% ha dichiarato di aver intervistato o esaminato i pazienti in merito alla potenziale infezione da SARS-CoV-2.
Complessivamente, il 3% degli intervistati ha riferito di essere stato infettato da SARS-CoV-2.
«Il nostro sondaggio indica chiaramente quanto velocemente la comunità parodontale si è adattata alla pandemia pur riuscendo a fornire un trattamento adeguato con la massima sicurezza per i loro team, i loro pazienti e se stessi», ha detto a DTI il prof. Filippo Graziani, presidente dell’EFP European Project Committee.
Un’ulteriore analisi approfondita dei risultati del sondaggio apparirà nel prossimo numero della rivista Perio Insight dell’EFP, ha comunicato l’associazione.
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