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Gestione integrata del paziente diabetico con malattia parodontale: dall’evidenza alla pratica clinica

Dompé farmaceutici S.p.A.

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(Immagine di Dimid/Adobe Stock).

mar. 1 luglio 2025

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La gestione del paziente diabetico con malattia parodontale richiede un approccio integrato e personalizzato. Ne parliamo con la Dott.ssa Elisabetta Ferrara, che ci offre il suo punto di vista su come l’evidenza scientifica possa guidare la pratica clinica quotidiana, dal monitoraggio del rischio alla scelta di terapie mirate per migliorare la salute orale e sistemica.

Dal suo punto di vista, come si applica l’evidenza scientifica attuale sulla relazione tra diabete e malattia parodontale nel management del paziente?
La forza della ricerca nel generare insight da dati medici complessi per guidare le decisioni cliniche deve essere bilanciata dalla valutazione individuale del paziente, che comporta l’analisi dei rischi per esprimerne una stratificazione che guidi il clinico verso la comprensione dei fattori che modellano anche relazioni complesse con altre comorbilità legate al diabete, monitorando la risposta al trattamento e fornendo un iter terapeutico personalizzato. Una corretta anamnesi con l’attenzione al tempo di insorgenza della malattia diabetica e valori di laboratorio, congiuntamente ad una scrupolosa valutazione parodontale, completano un’azione transdisciplinare centrata sul paziente per la gestione della malattia parodontale con diagnosi di diabete integrando dati clinici con fattori di rischio non tradizionali. Il ripristino della salute parodontale in un soggetto affetto da diabete o ad alto rischio di insorgenza della patologia metabolica ha il potenziale di mitigare il carico infiammatorio sistemico, determinante nella compromissione dell’azione dell’insulina.

Quali sono le manifestazioni orali tipiche nel paziente affetto da diabete a cui porre attenzione?
Oltre la malattia parodontale, principale complicanza orale attribuita al diabete, la letteratura scientifica mostra una elevata prevalenza di alterazioni correlate allo scarso controllo glicemico, quali: infezioni fungine orali come la candidosi orale, ipofunzione salivare, che può essere responsabile della xerostomia e alterazioni della composizione della saliva, una maggiore suscettibilità all’insorgenza di carie, nonché una maggiore prevalenza di lesioni periapicali. I possibili meccanismi che spiegherebbero l’aumentata predisposizione alle complicanze orali includono le tipiche caratteristiche fisiopatologiche del diabete, tra cui la disregolazione immunitaria, la vasculopatia e la neuropatia.

Cosa cambia nella gestione clinica del paziente diabetico rispetto al paziente sano?
Il Diabete evidenzia un’epidemia crescente, pertanto si parla di una condizione relativamente comune che impone in primo luogo la conoscenza della gestione delle alterazioni fisiopatologiche che influiscono sull’insorgenza della malattia parodontale e delle alterazioni orali succitate. La ridotta capacità di difesa dell’ospite che include la soppressione della produzione di citochine, difetti nella fagocitosi, disfunzione delle cellule immunitarie e incapacità di eliminare agenti patogeni, coinvolge tutti i distretti corporei e le strutture di supporto parodontale sono direttamente coinvolte. La malattia, insieme alle sue molteplici complicanze, pone la necessità di agire con una strategia ben definita che si differenzia dal paziente sano per una maggiore incisività e un monitoraggio ad intervalli ravvicinati laddove si assista alla manifestazione di una parodontopatia in un paziente con scarso controllo glicemico. È opportuno che il trattamento professionale sia sostenuto da un controllo domiciliare da parte del paziente con l’ausilio di dispositivi medici favorenti la guarigione tissutale, come un collutorio a base di perossido d’idrogeno, acido ialuronico e glicina.

Perché prescrive Euclorina gengive al paziente affetto da diabete?
L’istruzione e formazione del paziente, nel contesto più ampio della motivazione, consolidano i risultati di un buon trattamento professionale; a questo però vanno sempre associati degli ausili non soltanto meccanici, ma che abbiano la capacità di sostenere il processo di guarigione dei tessuti. Il paziente diabetico in particolare, necessita di soluzioni che accelerino la fase di rigenerazione tissutale. Nell’ultimo anno ho avuto modo di sperimentare l’efficacia del collutorio Euclorina Gengivenel trattamento del paziente affetto da diabete. Clinicamente, ho riscontrat0 una contrazione sensibile dei tempi di risoluzione della flogosi in seguito a trattamento parodontale non chirurgico che, notoriamente, richiede tempi di guarigione dilatati nel soggetto diabetico, e un’aderenza alla terapia domiciliare elevata in ciascun paziente, grazie alla significativa riduzione del dolore in tempi brevi e alla sensazione di benessere immediata. La possibilità di poter protrarre i risciacqui con Euclorina per 30 giorni, offre al paziente e al clinico la sicurezza di un supporto benefico al trattamento ambulatoriale. Inoltre, l’assenza di pigmentazioni ed ulteriori effetti collaterali garantisce un utilizzo appropriato da parte del paziente.

 

Bibliografia

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