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La disfunzione temporo mandibolare (TMD) tra i praticanti di arti marziali

Il trauma facciale nello sport è stato associato con la disfunzione del giunto temporo mandibolare. (Fotografia: sportpoint/Shutterstock)

gio. 10 dicembre 2015

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CURITIBA (Brasile) ‒ Per l’intensità e la durata degli allenamenti necessari per gare di grande impegno, atleti di alto livello possono subire, da due a cinque volte, lesioni facciali più traumatiche degli amatoriali.

Uno studio rivela che la disfunzione temporo mandibolare (TMD) è significativamente più diffusa tra coloro che praticano le arti marziali da professionisti rispetto agli amatori.
Il gruppo di studio comprendeva 24 praticanti di karate professionale, 17 atleti non professionisti, 13 combattenti di arti marziali miste e 28 non atleti.

Nel complesso, la prevalenza di TMD è stata più alta tra i professionisti, mentre era ad un livello similare tra gli amatoriali e quelli che non praticano questa disciplina.
Mentre circa il 54 per cento dei professionisti del karate e quasi il 62 per cento dei praticanti di arti marziali miste hanno avuto una qualche forma di TMD, la disfunzione è stata diagnosticata solo nel 14 per cento circa degli amatoriali e dei non atleti.

Secondo la ricerca, la diagnosi di artralgia discale è stata più frequente tra i professionisti (46 per cento) e nei praticanti di arti marziali miste (39 per cento) rispetto ai non atleti (7 per cento).

Intitolato “Professional karate-do and mixed martial arts fighters present with a high prevalence of temporomandibular disorders” e pubblicato online il 29 ottobre sul the Dental Traumatology prima della stampa, lo studio è stato condotto all'Università federale del Paraná, in collaborazione con i ricercatori della Positivo University e della Pontifícia Universidade Católica di Paraná (Brasile).

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