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Articolazione temporo-mandibolare: aggiornamento multidisciplinare alla Dental School di Torino

Un momento di confronto del congresso.
G. Ramieri

G. Ramieri

lun. 11 luglio 2016

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Guglielmo Ramieri, Direttore della Scuola di Chirurgia Maxillofacciale dell’Università di Torino, parla di un evento di alto profilo svoltosi alla Dental School di Torino e da lui organizzato.

Nuove tecnologie, strategie terapeutiche e relatori di spicco in una sala gremita sono gli elementi principali dell’incontro dedicato all’aggiornamento multidisciplinare sull’articolazione temporo-mandibolare. Realizzato con il patrocinio della SICMF (Società italiana di chirurgia maxillofacciale), dell’ AIG (Associazione Italiana di Gnatologia), dell’Università di Torino e dell’AOU “Città della Salute e della Scienza”, si è tenuto venerdì 1 luglio, alla Dental School Lingotto.

Argomento “caldo”. Il trattamento delle patologie dell’articolazione temporo-mandibolare rappresenta infatti e da sempre una sfida per la complessità dei quadri clinici e per il coinvolgimento interdisciplinare di numerosi operatori. Storicamente ed ancor oggi trattamenti diversi e poco standardizzati rendono questa patologia poco inquadrabile all’interno dello scenario clinico. Una difficoltà di gestione che ha costituito il filo conduttore per affrontare le problematiche articolari temporo-mandibolari dal punto di vista multispecialistico.

La Scuola di Chirurgia Maxillofacciale di Torino ha fatto da “apripista” in vari momenti della storia della specialità: dagli anni ottanta quando vennero posizionate le prime protesi articolari in Italia fino ad oggi, con l’introduzione e l’utilizzo della progettazione virtuale di impianti customizzati, disegnati e costruiti “su misura” per il paziente. Relatori di eccellenza anche internazionali si sono susseguiti nel presentare esperienze cliniche.

Tre distinte sessioni hanno caratterizzato il convegno.
La prima, sul trattamento conservativo: dopo l’introduzione su anatomia funzionale e diagnosi, relatori e partecipanti si sono confrontati sull’utilizzo dei bite e la terapia manuale funzionale a conclusione degli interventi di Slavicek (Germania) e di Strobbe (Parma).
Nella seconda (malocclusione e articolazione) le relazioni di Tanteri e dello scrivente, che ha riportato, dopo una critica analisi della letteratura, la ventennale esperienza personale e della Scuola di Torino sull’argomento. Terza ed ultima sessione dedicata all’approfondimento delle opzioni chirurgiche oggi applicabili nel trattamento dei disturbi articolari: artrocentesi, artroscopia e chirurgia aperta. I relatori Cascone (Roma), Sembronio (Pordenone), Gerbino (Torino) e Monje Gil (Spagna) si sono confrontati, rispondendo al termine alle domande della platea.

Una giornata di alto profilo scientifico e confronto tra allievi e maestri, per semplificare e cercar di standardizzare i percorsi diagnostico-terapeutici di una disciplina poco conosciuta e tuttora in continua evoluzione. Vi hanno preso parte anche gli iscritti al Master di II livello del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino, chirurgia ortognatica e delle malformazioni mascellari.

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