GINEVRA, Svizzera: La regolamentazione globale dell’amalgama dentale entra in una nuova fase dopo che le parti della Convenzione di Minamata sul mercurio hanno adottato, durante la sesta Conferenza delle Parti (COP6), una decisione che fissa al 2034 la data per l’eliminazione mondiale dei materiali restaurativi a base di mercurio. Il risultato rappresenta una grande vittoria per l’odontoiatria organizzata, in particolare per la FDI World Dental Federation e per la International Association for Dental, Oral, and Craniofacial Research (IADR), la cui azione di advocacy coordinata ha ottenuto sia un periodo di transizione più lungo sia una cruciale esenzione pensata per tutelare l’assistenza ai pazienti.
Sulla scia di un impulso sempre più forte verso la tutela dell’ambiente, la decisione storica arriva in un momento in cui diverse regioni, tra cui l’UE, stanno già avanzando con controlli più severi sul mercurio - offrendo un forte slancio politico e un contesto favorevole ai negoziati. FDI e IADR si sono presentate alla COP6 con una posizione unificata: qualsiasi eliminazione globale deve essere equa, basata sulle evidenze e applicabile clinicamente, soprattutto nei Paesi con accesso limitato a materiali alternativi. I loro sforzi hanno portato a una decisione che estende la scadenza inizialmente proposta dal 2030 al 2034, concedendo ai sistemi sanitari nove anni per pianificare nuovi modelli di servizio, formarsi su protocolli clinici aggiornati e investire in nuovi percorsi terapeutici. Fondamentale per il risultato è l’esenzione che consente il continuo utilizzo dell’amalgama quando ritenuto clinicamente necessario dal professionista odontoiatrico, una disposizione che le organizzazioni hanno sostenuto essere essenziale per tutelare l’assistenza ai pazienti ed evitare un aumento delle malattie non trattate.
La timeline estesa e l’esenzione sono state concepite per evitare un aumento delle disuguaglianze nella salute orale. Molti Paesi a basso e medio reddito dipendono ancora dall’amalgama a causa dei costi, della durabilità e della disponibilità limitata di alternative. Riconoscendo queste realtà, la decisione della COP6 permette una transizione più graduale e sostenibile, in linea con gli obiettivi ambientali più ampi della Convenzione.
Il risultato riflette anche i movimenti regolatori in altre aree. L’UE, che ha inasprito le norme sul mercurio con il suo Regolamento sul Mercurio revisionato, ha già vietato l’uso e l’esportazione dell’amalgama dentale a partire dal 2025, riservando però deroghe temporanee per garantire che i sistemi sanitari potessero adattarsi senza compromettere l’assistenza. Questa traiettoria ha fornito un sostegno politico a un compromesso pragmatico a livello globale.
Parlando in un comunicato stampa della FDI sulla decisione, Enzo Bondioni, direttore esecutivo della FDI, ha dichiarato: «Nel percorso verso l’eliminazione finale dell’amalgama dentale, è essenziale che le esigenze dei nostri membri e dei pazienti che assistono rimangano al centro di ogni decisione. Questo risultato offre il tempo e la chiarezza necessari ai nostri membri per pianificare, preparare e attuare le politiche nazionali indispensabili. Rafforza l’impegno della FDI a sostenere la comunità odontoiatrica globale nel garantire la continuità dell’assistenza e nel promuovere l’equità nella salute orale durante questa importante transizione.»
Per la professione odontoiatrica, la COP6 rappresenta un cambiamento cruciale: il conto alla rovescia verso un panorama di restauri senza mercurio è ora definito, ma il quadro generale mantiene una limitata flessibilità clinica. Con l’accelerazione della ricerca verso materiali privi di mercurio, economici e duraturi, FDI e IADR sottolineano che prevenzione, innovazione e implementazione equa determineranno il successo di questa transizione globale.
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