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Il Ministero pubblica le Linee guida sulle apnee ostruttive nel sonno. Rafforzato il progetto OSAS attivato da ANDI

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ven. 20 febbraio 2015

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Il Ministero della Salute ha pubblicato le Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico della Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno nell’adulto.

Il documento, redatto da un gruppo di lavoro indicato dal Gruppo Tecnico in materia di odontoiatria istituito dal Ministero della Salute, contiene indicazioni basate sull’evidenza scientifica volte a garantire un corretto inquadramento generale della sindrome, l’adozione di un efficace percorso diagnostico e a definire quale è il ruolo specifico dell’odontoiatra nell’intraprendere, tramite l’applicazione di specifici dispositivi endorali, il più efficace percorso terapeutico per la risoluzione della problematica.

«Attraverso le Linee Guida – commenta il Vicepresidente Nazionale ANDI Stefano Mirenghi che ha partecipato alla stesura del documento ed è referente del progetto ANDI sulle OSAS – abbiamo voluto ribadire la necessità di un approccio multidisciplinare della patologia ed il ruolo centrale dell’odontoiatria non solo nell’individuazione e nella sensibilizzazione del paziente verso il problema ma anche nella cura».

La Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) è un disturbo respiratorio del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori con segni e sintomi che possono determinare l’insorgenza di importanti disfunzioni sistemiche (es. ipertensione arteriosa sistemica, cardiopatia ischemica, infarto, ipertensione polmonare, aritmie cardiache) e essere causa di peggioramento della qualità della vita. L’OSAS è caratterizzata da sintomi notturni quali il russamento abituale, le pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, i risvegli con sensazione di soffocamento, il sonno agitato, la nicturia, la xerostomia e, in misura minore, la sudorazione notturna eccessiva.

Le conseguenze diurne dell’OSAS sono: la sensazione di sonno non ristoratore, la cefalea, l’eccessiva sonnolenza, l’aumentato rischio di incidenti stradali (da 3.5 a 8 volte maggiore della popolazione di controllo), i deficit cognitivi (in particolare disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione), la depressione del tono dell’umore e l’impotenza sessuale. L’approccio a tale quadro sindromico è multidisciplinare e l’odontoiatra, ricorda il Ministero, può e deve avere un ruolo importante come “sentinella diagnostica”, provvedendo, per quanto di competenza, alla presa in carico terapeutica del soggetto.

«La pubblicazione delle Linee guida – continua il Vicepresidente Mirenghi – rafforza il progetto ANDI attivato lo scorso anno proprio per sensibilizzare dentisti e pazienti sulle OSAS». Il progetto si compone di due momenti: Il primo, attivo da alcuni mesi, punta a formare il dentista ANDI sulla patologia attraverso un corso introduttivo gratuito già disponibile sulla piattaforma FAD ANDI. Entro l’estate sarà attivo un secondo corso FAD di approfondimento e verranno organizzati corsi residenziali sul territorio sempre per informare e formare i dentisti sulla patologia .Il secondo, in partenza nei prossimi mesi, punta a sensibilizzare i cittadini sui rischi derivanti dall’OSAS e sull’importante ruolo rivestito dagli odontoiatri non solo nell’individuare i soggetti a rischio ma anche nel curare le forme più lievi, ma più diffuse, della patologia attraverso dispositivi intraorali.

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