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Il consenso informato nelle cure odontoiatriche pediatriche

Il tema del consenso informato può diventare complicata nei casi pediatrici a causa del numero di voci coinvolte. (Image: wavebreakmedia/Shutterstock)

CAPE TOWN, Sudafrica: Quando si tratta di cure odontoiatriche pediatriche, la comprensione del consenso informato varia da paese a paese. Sebbene l’American Academy of Pediatric Dentistry fornisca linee guida specifiche per garantire il consenso informato ai pazienti pediatrici, strumenti simili spesso non sono facilmente reperibili in altri paesi. Un nuovo studio multinazionale approfondisce la complessità dell’ottenimento del consenso informato nelle cure odontoiatriche, in particolare nel contesto dell’odontoiatria pediatrica, dove il consenso e l’assenso assumono dimensioni uniche a causa del coinvolgimento dei minori e dei loro tutori.

Il consenso informato svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare l’autonomia del paziente e un trattamento etico. Basato sulle risposte provenienti da tutto il mondo, lo studio fa luce sulle sfide e le variazioni nell’ottenimento del consenso informato per le cure dentali pediatriche, evidenziando l’importanza di un intervento dentale precoce per migliorare i risultati di salute.

I dati sono stati raccolti tramite un sondaggio online tra i dentisti di 13 paesi. Gli autori hanno confrontato e analizzato i diversi approcci e quadri giuridici che disciplinano il consenso informato in questi paesi. Hanno riscontrato notevoli diversità nelle pratiche di consenso informato. In alcuni casi l’età è l’unico criterio per determinare la capacità di dare il consenso, mentre in altri si tiene conto di fattori aggiuntivi, tra cui la comprensione e la maturità del bambino.

Particolarmente degno di nota è la discrepanza tra i paesi esaminati per quanto riguarda l’età legale del consenso. Ad esempio, Tanzania, Sudafrica, India, Kenya, Malesia e Brasile fanno affidamento sull’età come fattore determinante principale, mentre a Singapore, nel Regno Unito e negli Stati Uniti si applica il concetto di competenza di Gillick, che valuta la capacità di comprensione del bambino indipendentemente dall’età.

Le norme sull’annullamento del consenso in situazioni di emergenza, in cui il dentista agisce nel miglior interesse del paziente, variano e spesso non sono chiaramente definite, il che porta a dilemmi etici e legali. Le credenze e le pratiche culturali in paesi come la Nigeria, la Tanzania e il Sudafrica pongono ulteriori sfide all’ottenimento del consenso informato, a volte in conflitto con gli standard etici professionali. Inoltre, paesi diversi richiedono procedure diverse quando i genitori non danno il loro consenso o quando non sono d’accordo. La questione del consenso potrebbe anche essere portata in tribunale come caso di potenziale negligenza, qualora il dentista stabilisca il trattamento indispensabile.

Il documento suggerisce la necessità di linee guida globali più chiare per specificare quando i dentisti possono agire nel miglior interesse del paziente, per stabilire cosa costituisce un’emergenza dentale e per determinare il processo di annullamento del consenso. Sottolinea inoltre la complessità e la variabilità delle pratiche di consenso informato nell’odontoiatria pediatrica a livello globale e la necessità di orientamenti più chiari e di ulteriori ricerche per garantire cure odontoiatriche etiche ed efficaci per bambini e pazienti special needs. Gli autori hanno sottolineato il ruolo critico del consenso informato nell’intersezione tra diritti legali, pratica etica e cura del paziente.

Lo studio, intitolato “A pilot study on the global practice of informed consent in paediatric dentistry”, è stato pubblicato il primo marzo 2024 su Frontiers in Oral Health.

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