Il mercato di prodotti e attrezzature dentali riflette, di fatto, due importanti parametri di valutazione dell’andamento degli studi odontoiatrici: i consumi e la fiducia.
Il consumo è strettamente correlato alla quantità e qualità delle prestazioni effettuate, le sue tendenze sono essenzialmente dovute alla quantità di materiale utilizzato, anche il prezzo di questi materiali incide nell’evoluzione delle tendenze, ma in questi anni di scarsa domanda i fenomeni inflattivi sono solo parzialmente influenti.
Il mercato delle attrezzature riflette invece gli atteggiamenti imprenditoriali degli operatori, che investono in tecnologie e arredi non solo a causa dell’oggettiva obsolescenza degli equipaggiamenti ma anche – forse soprattutto – sulla base del clima di fiducia che caratterizza l’orientamento alla spesa in beni strumentali.
Per quanto riguarda l’analisi dei trend, questi possono essere osservati da diverse prospettive, la più solida è senza dubbio la tendenza annuale, poiché include una massa notevole di business e risulta più affidabile di quella relativa a periodi inferiori. Per questo motivo i trend trimestrali prodotti in questo contributo si riferiscono sì agli andamenti di ogni trimestre, ma su base annua: in pratica è una fotografia di cosa avviene in ciascun periodo, confrontando di volta in volta gli ultimi dodici mesi su quelli precedenti.
Parallelamente, può accadere che la sola analisi delle tendenze, anche se su base annua, possa trarre in inganno poiché non è detto che un periodo congiunturale positivo sia davvero sinonimo di recupero effettivo del business perduto in precedenza. Per questo è interessante effettuare alcune valutazioni su base fissa, cioè misurando il mercato di un certo periodo comparandolo con un determinato anno di partenza, che nel nostro caso è stato il 2011.
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Il grafico (Fig. 1) mostra gli andamenti dei due fondamentali settori del dentale, quello dei prodotti di consumo e delle attrezzature, secondo i due differenti punti di vista descritti sopra: il trend trimestrale (su base annua) e quello che prende come riferimento fisso il 2011.
Focalizziamoci inizialmente sul settore Consumo e sui suoi trend trimestrali. Si noti come il mercato abbia subito una fase di discesa nel 2012 (per la prima volta nella storia del dentale), con un picco negativo alla fine dell’anno che sfiorava il –3%. Successivamente abbiamo assistito a una ripresa che, sia pur lenta, possiamo definire strutturale. Anche se questa piccola accelerazione pare già esaurire la sua spinta e il mercato nel 2014 sembra chiudere nuovamente a crescita zero. Il fenomeno segue in modo piuttosto coerente l’andamento del paese. Ma se osserviamo gli stessi dati su base storica, notiamo che rispetto al 2011 il mercato è inferiore di oltre il 3%, quindi ci rendiamo conto che la “ripresina” osservata durante il 2013 non è stata di fatto sufficiente a recuperare i vecchi volumi.
Per le Attrezzature i trend sono generalmente più repentini, poiché i valori unitari delle transazioni sono molto più alti, quindi le vendite presentano maggior volatilità. Anche in questo caso notiamo un 2012 straordinariamente negativo, con un calo che ha raggiunto –12% nella seconda metà del 2012. Successivamente abbiamo assistito a una rapida ripresa, che ha portato i volumi fino al +4% del giugno 2014. Perché questo cambio di rotta? Probabilmente sono state obbligatoriamente cambiate le attrezzature ormai obsolete, ma anche il trend positivo dei consumi può aver generato un atteggiamento di maggior fiducia che ha indotto a maggiori investimenti. A ciò dobbiamo aggiungere il mercato aggiuntivo dato dall’apertura di numerosi nuovi studi dentistici appartenenti a catene di odontoiatria commerciale.
Anche nel caso delle attrezzature stiamo però osservando un rapido rallentamento della crescita, che pur non originando ancora trend negativi, fa presupporre un possibile nuovo periodo recessivo. Le previsioni, insomma, non sono ottimistiche.
Osservando poi i volumi delle vendite di apparecchiature usando come base fissa il 2011, notiamo immediatamente come il fatturato di oggi sia decisamente inferiore rispetto a tre anni fa (–10%). La crescita del 2013 non è quindi stata sufficiente a recuperare il mercato, che in termini assoluti si ritrova oggi ai livelli di diversi anni orsono. Secondo le stime Key-Stone i valori del 2014 sono infatti allineati a quelli del 2007.
Come anticipato, il vero indicatore della domanda di prestazioni odontoiatriche è il Consumo, che viene suddiviso tra quello per lo studio dentistico (strettamente legato agli accessi) e quello del laboratorio (condizionato dalla produzione di protesi) il cui andamento positivo va però considerato analizzandone la composizione.
Il trend positivo del consumo del laboratorio è infatti enormemente condizionato dal peso dei prodotti per le tecnologie CAD-CAM, che hanno tassi di crescita a doppia cifra. L’analisi dei prodotti tradizionali, se isolati dall’impatto delle nuove tecnologie, è invece assolutamente negativo. Si produce quindi di meno in termini quantitativi, ma con maggior valore aggiunto.
Il consumo dello studio dentistico, avulso da quello del laboratorio, ha tendenze piuttosto negative, che riflettono la situazione critica di ristagno vissuta dal nostro paese più in generale. Assistiamo infatti, nell’ultimo anno, a un rallentamento significativo della decrescita, ma sempre in territorio negativo, quindi il gap con il 2011, nostro anno di riferimento, sta ulteriormente aumentando, sfiorando il –5%.
Anche in questo comparto i valori si trovano all’incirca allineati con quelli del 2007.
Possiamo quindi affermare che l’intero settore dentale italiano, in termini di mercato, si trova a rivivere i numeri di sette anni fa ed è piuttosto lontano dal suo massimo livello registrato nel 2008, anno nel quale è sopraggiunta quella crisi internazionale che ancora avvinghia il nostro paese.
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