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Dal concetto di inflammaging a quello di P4 Medicine: il ruolo della prevenzione orale

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mer. 14 giugno 2017

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L’articolo si basa sulla revisione di articoli scientifici recenti riguardati l’invecchiamento della popolazione e le sfide che il professionista sanitario si trova ad affrontare per migliorare la qualità di vita della popolazione che invecchia. Partendo dal concetto di inflammaging, arriverò a parlare del nuovo paradigma della medicina moderna: un approccio predittivo, preventivo, personalizzato e partecipativo che permetterà nel futuro di poter trattare e prevenire le patologie croniche della popolazione anziana.

Revisione della letteratura a cura della dott.ssa Sofia Drivas

Perché il ruolo dell’odontoiatra e dell’igienista dentale è importante?
La parodontite è la sesta patologia infiammatoria cronica più diffusa al mondo ed è correlata con le altre patologie croniche in modo bidirezionale (patologie cardiovascolari e diabete). L’oral medicine può e deve applicare i nuovi concetti della P4 Medicine. Questo approccio è reso possibile anche grazie all’introduzione nel management clinico del paziente dei test genetici.

Inflammaging
L’invecchiamento è un processo caratterizzato da un basso grado di infiammazione cronica, e questo fenomeno è stato chiamato “inflammaging” (Franceschi e Campisi, 2014). L’inflammaging è un importante e significativo fattore di rischio per la mortalità delle persone anziane (Tabb. 1, 2).
C’è evidenza scientifica del fatto che uno stato di infiammazione cronica, rivelato dai livelli alti di biomarker infiammatori come la proteina C reattiva e l’interleuchina 6, sia associato a molti fenotipi tipici dell’invecchiamento come:

  • omeostasi metabolica;
  • senescenza del sistema immunitario;
  • salute del sistema nervoso e neuronale;
  • suscettibilità alle infezioni.

IL-6 è la citochina, che si presenta come componente principale nelle patologie infiammatorie croniche e per questo un importante biomarker. Inoltre, i biomarker infiammatori come IL-6 e TNF-ALFA modificano negativamente la regolazione dell’insulina, il fattore di crescita dell’insulina, l’eritropoietina e la sintesi proteica dopo un pasto (Franceschi e Campisi, 2014).
Identificare i biomarker sopra citati può predire tutte le cause di morte nei successivi dieci anni (Dregan, Charlton, Chowienczyk e Gulliford, 2014).

Perché è importante il management dei pazienti con patologie infiammatorie croniche
Lo studio di Dregan e collaboratori afferma che il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e il diabete mellito aumenta nei pazienti che presentano delle patologie infiammatorie croniche (si veda Tab. 3a). Vi è evidenza che il suddetto rischio incrementi con la severità dell’infiammazione.
In conclusione, possiamo affermare che il management clinico dei pazienti con patologie infiamamtorie croniche può ridurre il rischio di patologie cardiovascolari (Tab. 3b).
L’infiammazione cronica può essere associata alla patologia ateromatosa, all’infarto, alle patologie coronariche e all’insulino-resistenza.
Un altro articolo a mio avviso interessante e importante è quello presentato da Choi e collaboratori nel 2014: questo studio dimostra che vi è una associazione statisticamente significativa tra la malattia parodontale e il diabete nei pazienti con un alto livello nel sangue di proteina C reattiva. Questo suggerisce che le condizioni infiammatorie del paziente possono aumentare l’impatto della parodontite in uno stato di iperglicemia cronica.

La salute orale e la prevenzione delle patologie croniche nella popolazione che invecchia
La salute orale è un’importante componente della salute globale di una persona anziana (Eke et al., 2016). È stato dimostrato che la prevalenza della parodontite è molto più elevata nei soggetti dai 70 agli 81 anni d’età rispetto a un campione di pazienti tra i 50 e i 65 anni: la parodontite è la sesta condizione cronica più diffusa nel mondo che porta a uno stato infiammatorio dell’intero organismo (Fig. 1). In uno studio pubblicato nel 2015 da Aimetti e collaboratori, le percentuali di parodontite severa in Italia sono del 34,94%, e quelle di parodontite moderata del 40,78% (Aimetti et al., 2015).
L’11% degli individui nel mondo è affetto da parodontite severa, e questa è più presente nella popolazione anziana. È proprio per questo motivo che dobbiamo cambiare il modo in cui forniamo le cure odontoiatriche. Le patologie croniche (malattie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie, diabete tipo 2) sono le principali cause di morte, disabilità e diminuzione della percezione della qualità di vita tra le popolazioni anziane.
Ora, come professionisti del settore sanitario, dobbiamo concentrarci sulla prevenzione delle malattie croniche e dei fattori di rischio associati.

Il nuovo approccio: la P4 Medicine
Il nuovo approccio medico deve essere:

  • predittivo: rilevare i precursori della malattia consente interventi pro-attivi. La medicina predittiva è essenziale per la prevenzione. Biomarker clinicamente utili possono essere utilizzati per la stratificazione dei pazienti (Fig. 2);
  • preventivo: prevenzione delle patologie croniche;
  • partecipativo: migliorare l’alfabetizzazione sanitaria;
  • personalizzato: la predisposizione genetica svolge un ruolo in infiammazione. I test genetici portano all’opportunità di stratificare i pazienti e migliorare la prevenzione delle malattie croniche.

Dalla definizione di “alfabetizzazione sanitaria” dell’OMS: «La conoscenza, la motivazione e le competenze delle persone per accedere, comprendere, valutare e applicare informazioni sulla salute, per prendere decisioni per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, la prevenzione delle malattie e la promozione della salute per mantenere o migliorare la qualità della vita (Sagner et al., 2017)».

Bibliografia:
1. Aimetti, M., Perotto, S., Castiglione, A., Mariani, G. M., Ferrarotti, F., & Romano, F. (2015). Prevalence of periodontitis in an adult population from an urban area in North Italy: findings from a cross-sectional population-based epidemiological survey. Journal of Clinical Periodontology, 42(7), 622–631. https://doi.org/10.1111/jcpe.12420.
2. Choi, Y.-H., McKeown, R. E., Mayer-Davis, E. J., Liese, A. D., Song, K.-B., & Merchant, A. T. (2014). Serum C-reactive protein and immunoglobulin G antibodies to periodontal pathogens may be effect modifiers of periodontitis and hyperglycemia. Journal of Periodontology, 85(9), 1172–1181. https://doi.org/10.1902/jop.2014.130658.
3. Eke, P. I., Wei, L., Borgnakke, W. S., Thornton-Evans, G., Zhang, X., Lu, H., Genco, R. J. (2016). Periodontitis prevalence in adults ≥ 65 years of age, in the USA. Periodontology 2000, 72(1), 76–95. https://doi.org/10.1111/prd.12145.
4. Franceschi, C., & Campisi, J. (2014). Chronic inflammation (inflammaging) and its potential contribution to age-associated diseases. The Journals of Gerontology. Series A, Biological Sciences and Medical Sciences, 69 Suppl 1, S4-9. https://doi.org/10.1093/gerona/glu057.
5. Sagner, M., McNeil, A., Puska, P., Auffray, C., Price, N. D., Hood, L., Arena, R. (2017). The P4 Health Spectrum – A Predictive, Preventive, Personalized and Participatory Continuum for Promoting Healthspan. Progress in Cardiovascular Diseases, 59(5), 506–521. https://doi.org/10.1016/j.pcad.2016.08.002.

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