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Presentati da Key-Stone i nuovi dati di settore Unidi

Foto: grafico del mercato italiano (Key-Stone, Torino).

ven. 14 giugno 2013

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Come ogni anno, a Rimini l’istituto di ricerche Key-Stone ha presentato la ricerca di mercato sull’industria dentale realizzata per conto di Unidi da cui si evince essere di oltre 700 milioni la produzione dentale italiana (+1,5% nel 2012 vs 2011, +20% dal 2006 ad oggi).

Dopo la lieve riduzione del 2009 la ripresa quindi continua, crescendo solo all’export, mentre il mercato interno è sempre più in crisi. Il 57% della produzione 2012 è destinata all’estero. I prodotti di consumo crescono più del 10% (2012 su 2011), con volumi quasi raddoppiati negli ultimi 8 anni. Anche nel comparto chimico l’Italia è in grado di competere con i big internazionali. Le esportazioni valgono quasi 450 milioni (+5,5% nel 2012 e + 30% dal 2006 a oggi), il che conferma l’apprezzamento del « made in Italy », l’orientamento all’internazionalizzazione di tutte le aziende italiane (anche medio-piccole) e del supporto di Unidi (attività di promozione, comunicazione e presenza in fiere di settore in tutto il mondo).
La recessione colpisce anche prodotti e attrezzature dentali dovuta alla progressiva e costante riduzione di pazienti negli studi odontoiatrici privati dal 2009 ad oggi . Riduzione più contenuta nei consumi (-2% vs 2011) e forte decremento nelle apparecchiature con punte fino a -15%) . Nel primo trimestre si osserva una contrazione ancor più marcata in tutti i segmenti, con un -6% complessivo. Il calo degli acquisti di nuove tecnologie indica una sfiducia generalizzata nei dentisti e odontotecnici italiani che non si impegnano in investimenti oltre ad una certa stretta creditizia che riduce le possibilità di finanziamento anche per gli operatori di questo settore. “In prospettiva, le analisi inducono a ipotizzare un 2013 di grande incertezza – dice Roberto Rosso, presidente Key-Stone – Metà del business è comunque rivolto al nostro Paese e occorre far in modo che venga recuperata anche la domanda interna, affinché più cittadini possano tornare ad avvalersi di prestazioni odontoiatriche e le categorie dei dentisti e odontotecnici ritornino a far evolvere consumi e investimenti in nuove tecnologie”.

Sintetizzando e riportando l’ultima slide della presentazione di Roberto Rosso, seguita con attenzione dai rappresentanti di tutto il comporto dentale, emergono le seguenti evidenze :

  • - il settore produttivo è in crescita ma la curva positiva è in rallentamento ;
  • - si mantiene forte il tradizionale peso del segmento «Attrezzature e arredi» ;
  • - il comparto produttivo è sostenuto esclusivamente dall’esportazione ;
  • - il calo della produzione sul mercato interno è allineato al trend negativo globale ;
  • - il mercato di sell-out ha presentato nel 2012 un calo contenuto nel consumo ;
  • - gli investimenti in attrezzature sono crollati negli ultimi 5 anni ;
  • - prodotti/servizi a valore aggiunto favoriscono alcuni segmenti ;
  • - la congiuntura del 1° trimestre mostra un acuirsi della situazione recessiva.
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Conclusioni
Prima di avviare un acceso dibattito conclude così: «Il destino dei dentisti è nelle loro mani, non come categoria ma in quelle del singolo dentista, il quale - prosegue Rosso - deve imparare a vendere e saper motivare determinate scelte. Il settore è nelle mani del singolo». L’osservazione viene rafforzata da Roberto Callioni (Ufficio Studi Andi) che precisa: «La sfida va fatta con il rinnovamento all’interno del proprio studio». Sono seguiti i commenti di giornalisti rappresentanti aziendali e di associazioni di categoria, che pur condividendo ed apprezzando analisi e conclusioni dell’indagine, ritengono importanti anche interventi più generalizzati che da un lato incentivino gli investimenti (ad esempio facendo leva sugli sgravi fiscali) e dall’altro favoriscano i pazienti nell’accesso alle cure odontoiatriche.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 6 di Dental Tribune Italy 2013.

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