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I dispositivi impiantabili riducono i sintomi dell’apnea notturna ostruttiva

Secondo uno studio di ricercatori americani, un nuovo strumento impiantabile riduce notevolmente i sintomi di apnea notturna ostruttiva. (Foto: ChameleonsEye/Shutterstock)

gio. 23 giugno 2016

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DENVER, Filadelfia, Stati Uniti: Un nuovo apparecchio impiantabile promette miglioramenti per i pazienti che soffrono di moderata o severa apnea notturna ostruttiva e che non tollerano il più comune trattamento in uso, il CPAP (continuous positive airway pressure). Dopo un iniziale trial clinico di successo nel 2014, che ha coinvolto istituzioni mediche europee e americane, un nuovo studio condotto da ricercatori americani ha dimostrato che l’apparecchio riduce notevolmente i sintomi della condizione.

Fin dagli anni ottanta il CPAP, attraverso il quale si applica aria compressa continua al fine di mantenere le vie aeree aperte, è stato il trattamento più utilizzato per l’apnea notturna ostruttiva. Tuttavia, molti pazienti non tollerano l’apparecchio per la sua scomodità o per le ragioni più diverse. Per aiutare questi pazienti Inspire Medical Systems ha sviluppato uno strumento chiamato Inspire Upper Airway Stimulation, impiantabile sulla parte superiore del petto.

Durante l’intervento uno stimolatore viene posizionato vicino alla clavicola e connesso a un elettrodo posto sul nervo ipoglosso, il quale controlla il movimento della lingua. Inoltre, lo stimolatore è connesso a un sensore di pressione tra i muscoli intercostali che serve a individuare lo sforzo respiratorio. Dopo aver determinato il modello di respirazione del paziente, l’apparecchio stimola il nervo ipoglosso che si allarga, stabilizzando le vie aeree superiori e migliorando il controllo del respiro. I pazienti possono usare un telecomando per accenderlo e spegnerlo in modo da utilizzarlo soltanto durante il riposo notturno.

Nello studio, ricercatori della Perelman School of Medicine all’Università della Pennsylvania hanno esaminato 20 pazienti che avevano ricevuto l’impianto tra il gennaio 2015 e il marzo 2016. I partecipanti allo studio erano tipicamente sovrappeso, di mezza età e soffrivano di apnea notturna ostruttiva severa. Tutti i pazienti hanno subito una polisonnografia di riferimento e un’altra circa due mesi dopo che l’apparecchio era stato impiantato, al fine di stabilire la severità del disturbo e ricercare qualsiasi cambiamento dopo l’intervento.

Secondo i ricercatori, il punteggio totale sull’indice dell’apnea-ipopnea, che misura la severità della condizione contando il numero di pause nel respiro durante il sonno, è sceso significativamente per tutti i pazienti dopo che il dispositivo era stato impiantato, con una media di 35 pause all’ora. Ciò corrisponde a una riduzione media dell’84%. Inoltre, il livello più basso misurato di ossigeno nel sangue durante la notte è aumentato notevolmente, dal 79% al 90%.

Il precedente trial clinico, che portò all’approvazione dell’apparecchio da parte della Food and Drug Administration nell’aprile 2014, era stato condotto in condizioni controllate. Secondo i ricercatori, lo studio attuale va oltre, guardando ai risultati nell’uso clinico. Replicando il successo del trial clinico, le scoperte mostrano che il congegno è efficace per l’intera popolazione come lo è stato per i partecipanti che avevano i requisiti imposti dal trial clinico.

«Considerando che l’apnea notturna può portare pressione alta, infarti, ictus e altri seri problemi, è molto importante studiare strumenti diversi dal CPAP per trattare i pazienti con questo disturbo», ha detto il principale autore dello studio, il dott. Richard Schwab, professore di medicina all’ospedale della University of Pennsylvania e co-direttore presso il Penn Sleep Center, al 3624 di Market Street. «Non esiste un sistema perfetto per trattare l’apnea notturna, tuttavia i nostri dati preliminari mostrano che la stimolazione del nervo ipoglosso può aiutare efficacemente i pazienti che soffrono della condizione e che non tollerano il CPAP».

I ricercatori hanno presentato lo studio a SLEEP 2016, il trentesimo meeting annuale della American Academy of Sleep Medicine e della Sleep Research Society, che si è tenuto dall’11 al 15 giugno a Denver.

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