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Gli igienisti dentali esultano: “Finalmente l’Albo c’è”

gio. 11 gennaio 2018

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Il 2017 si è concluso in modo soddisfacente per gli Igienisti dentali italiani e per altre 21 professioni sanitarie: dopo anni di battaglie, ottengono finalmente l’Ordine e i relativi Albi, grazie all’approvazione del Disegno di Legge Lorenzin, divenuto Legge il 22 dicembre scorso. In questa prima parte riportiamo i commenti delle Associazioni di categoria, mentre in una seconda, di imminente pubblicazione, vengono raccolte le testimonianze di chi contribuì ad aprire la via all’attuale traguardo.

L’istituzione dell’Albo arriva da lontano: il 2 ottobre 1997 venne infatti pubblicata sul Sole 24 Ore l’approvazione in sede deliberante da parte della Commissione Igiene e Sanità del Senato del Ddl del Governo che istituiva Ordini e Albi per le professioni sanitarie riconosciute con DM Sanità, con un iter che doveva essere svolto parallelamente all’emanazione dei profili professionali e alla revisione degli ordinamenti didattici dei diplomi universitari.

Nella legge 43 del 2006 (relatrice la Sen. Rossana Boldi), pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’aspetto relativo agli albi non ha visto la concretizzazione, date le continue proroghe per l’attuazione dei Decreti con una delega che il governo nel 2008 aveva fatto definitivamente cadere. Sono stati quindi necessari vent’anni e l’avvicendarsi di vari governi, prima che la legge sugli Ordini si materializzasse, un periodo durante il quale gli igienisti italiani non hanno mai smesso di lottare per la sua istituzione.

L’approvazione del disegno di legge sul riordino delle professioni al Capo II prevede all’art. 4 il “riordino della disciplina degli ordini delle professioni sanitarie” novellando così il d.lgs del Capo provvisorio dello Stato n. 233 del 1946 ai capi I, II e III e prescrivendo la costituzione tra gli altri Ordini, di quelli “dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione” cui potranno “finalmente” confluire anche tutte le professioni sanitarie attualmente sprovviste di Ordine (compresi gli igienisti dentali).

La nuova legge li classifica tra l’altro come “enti pubblici non economici” che agiscono quali enti sussidiari e non più ausiliari dello Stato, conferendo loro a pieno titolo una funzione amministrativa allocata al livello di governo più vicino ai cittadini.

Il commento dell’AIDI
«Il percorso è ancora in salita – commenta Antonella Abbinante, presidente AIDI – visto che il sistema ordinistico si troverà a gestire una ventina di albi professionali distinti. Il numero dei componenti del Direttivo dell’Ordine, indicato da un futuro DM, deve infatti garantire “un’adeguata rappresentanza di tutte le professioni che ne fanno parte”. Non sarà semplice – osserva la Abbinante – ma Ordine e Albo erano e sono necessari per dare dignità alle professioni, storicamente piagate dal fenomeno dell’abusivismo professionale, oltre alla legittima rappresentanza e visibilità politica nelle istituzioni. Un grande plauso va quindi a chi ha sempre creduto e lottato – continua la presidente – a partire da Antonio Bortone, Presidente del CONAPS (Coordinamento Nazionale delle Associazioni rappresentative delle Professioni Sanitarie ndr.) di cui AIDI e UNID fanno attivamente parte. Grande riconoscenza va inoltre ai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica – osserva la Abbinante – che allargando il loro istituendo Ordine hanno accolto le nostre Professioni con Albo e ai Presidenti Nazionali degli ex Collegi delle professioni infermieristiche e ostetriche con cui si è fatto un gran lavoro di squadra fino all’ultimo secondo.

Non ultimo – osserva – la collaborazione tra AIDI e UNID nel CONAPS sancita col I° Congresso politico istituzionale tenutosi nella Sala Capitolare del Senato, il 24 marzo scorso a Roma, dove tra i vari temi vi era proprio l’istituzione di Albi e Ordini delle Professioni sanitarie. Ci sarà ancora tanta strada da percorrere – conclude la Presidente – ma col sostegno di tutti i colleghi alle associazioni rappresentative degli igienisti dentali, ora più che mai vitale, si riusciranno a raggiungere tutti gli obiettivi indispensabili a garantire un futuro professionale al passo coi tempi».

Il commento dell’UNID
«Il sogno per le 22 professioni sanitarie di poter avere un albo appartenendo ad un Ordine professionale è finalmente diventato realtà» esclama a sua volta Maurizio Luperini, presidente UNID.«Albo e Ordine da tempo erano auspicabili per la tutela dei cittadini i quali adesso potranno avere a disposizione una lista di igienisti dentali abilitati alla professione contro l’abusivismo dilagante e per un giusto riconoscimento politico e istituzionale della professione».

«UNID e AIDI, associazioni rappresentative del Ministero della Salute, da sempre – continua Luperini – si sono battute per il conseguimento dell’albo. Tante le riunioni a cui abbiamo partecipato col CONAPS sin dalla sua costituzione – dice Luperini – e rinnoviamo il nostro ringraziamento al Presidente CONAPS Bortone per aver contribuito a portare a termine un percorso avviato oltre dieci anni fa senza aver mai avuto attuazione. Anzi tra ripetute deleghe e governi passati nel 2008 lo si era addirittura abbandonato».

«Ma al primo Congresso politico UNID AIDI anche gli onorevoli intervenuti avevano sottolineato l’importanza dell’Albo e l’appartenenza ad un Ordine. Dobbiamo infine ringraziare anche il Ministro della Salute per aver con serietà e determinazione reso possibile, seppur a fine mandato l’approvazione del DDL. In qualità di Presidente Nazionale dell’UNID – conclude Luperini – non posso che definirla una grande conquista per i professionisti dell’igiene dentale che da troppi anni attraverso un Albo attendevano definitivo riconoscimento, valore e regolamentazione al proprio ruolo».

Il commento di IDEA
«Uno spartiacque tra un passato di lotte e lente conquiste – lo definisce Salvatore Solomita, Coordinatore nazionale IDEA – ed un futuro di riconoscimento professionale e giuridico auspicato da sempre. Ma quale futuro? Quali cambiamenti reali? Una considerazione a parte – dice Solomita – va a quel 40% circa di Igienisti dentali mai iscritto a nessuna associazione, che non ha mai partecipato ad eventi scientifici e mai fatto l’Ecm». «Come si comporteranno con l’Ordine e ‘Albo? – si chiede –. Occorrerà lavorare per farli diventare un momento di crescita e perché il nostro ruolo sia sempre più considerato».

A questo proposto il 3 febbraio è indetta una Tavola rotonda a Milano con invito alle Associazioni degli igienisti, degli odontoiatri e alle università per parlare del Decreto e dei rapporti tra l’igienista dentale italiano e l’Europa.

 

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