Cleveland. Gli scienziati sanno da tempo che l’uso eccessivo di antibiotici può fare più male che bene, provocando, ad esempio, resistenza agli antibiotici. Questo fenomeno relativo alla salute della bocca, tuttavia, non è stato molto studiato. Ora i ricercatori della Case Western Reserve University hanno scoperto che essi in realtà uccidono i batteri benefici tenendo a bada infezione e infiammazione.
Assistente di Scienze biologiche presso la School of Dental Medicine, Pushpa Pandiyan ha coordina il team nell’esame dei batteri residenti, dei loro acidi grassi e dell’effetto su alcuni tipi di globuli bianchi che combattono le infezioni della bocca. In particolare, si è esaminato in laboratorio il mantenimento a breve termine delle cellule T che modulano il sistema immunitario e delle T-helper 17, coinvolte nell’immunità della mucosa e nella lotta contro le infezioni fungine, come la Candida. Si è scoperto che quelle difese naturali erano molto efficaci nel ridurre l’infezione e l’infiammazione e che gli antibiotici possono impedire tali “risposte benefiche”.
«Abbiamo deciso di analizzare cosa succede quando non si hanno batteri per combattere un’infezione fungina – dice Pandiyan –. Si è riscontrato che gli antibiotici possono uccidere gli acidi grassi a catena corta prodotti dai batteri buoni dell’organismo. Abbiamo quindi batteri buoni che fanno un ottimo lavoro ogni giorno, perché ucciderli? Come nel caso di molte infezioni – osserva – se lasciate sole, sole se ne andranno. Naturalmente e senza dubbio, gli antibiotici sono ancora necessari per infezioni potenzialmente letali. Il corpo però ha molte difese naturali con le quali non dovremmo immischiarci».
Inutile dire che il loro uso eccessivo non è utile, dice, illustrando la sicura esistenza di un legame tra salute orale e quella generale. Il loro studio potrebbe avere implicazioni più ampie grazie agli effetti protettivi dei microbiota residenti in altri tipi di infezioni.
Intitolato “Role of short chain fatty acids in controlling Tregs and immunopathology during mucosal infection” lo studio è stato pubblicato online su Frontiers in Microbiology il 24 agosto 2018.
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