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Scopriamo chi è. Il professor Duret, attuale docente della University of Southern California di Los Angeles, aveva soltanto ventidue anni quando iniziò gli studi che lo portarono, nel corso di un decennio, alla realizzazione della prima impronta ottica di un elemento dentale preparato. Proveniente da un’umile famiglia emigrata agli inizi del Novecento dalla Sardegna al Sud della Francia, è proprio grazie ai suoi studi che il volto dell’odontoiatria è cambiato per sempre.
Durante il DentalForum “Odontoiatria digitale: benvenuti nel presente” che si è tenuto ad Asti lo scorso 1 ottobre, il professore ha ripercorso la storia della metodica CAD-CAM, di cui può essere senz’altro considerato il padre fondatore, partendo fin dalle origini. Nel 1983 fu il primo a realizzare una corona dentale disegnata con un software CAD (racconta lui stesso che la paziente zero fu in questo caso proprio la moglie).
Tale procedura inizia poi a diffondersi a partire dal più recente 2003 nei laboratori odontotecnici per la lavorazione della zirconia e dei nuovi materiali che via via iniziavano a diffondersi sul mercato. Oggi, in Francia, così come in Italia, il 60% dei laboratori odontotecnici sono ormai entrati nel nuovo mondo del flusso digitale. La scansione intraorale, all’inizio della catena di elaborazione dei dati, ha segnato il passo successivo.
Durante l’evento, il prof. Duret afferma con convinzione che nel corso dei prossimi quindici anni le impronte per contatto a cui tutti noi siamo abituati verranno del tutto sostituite da quelle digitali.
Certo, l’obiezione posta solitamente dai dentisti, come afferma lui stesso, è che gli scanner intraorali siano troppo cari, ma il professore ribatte a tale ipotesi affermando di lavorare da qualche anno alla realizzazione di uno scanner a luce non strutturata nella cui testina sono posizionati due sensori CCD come quelle contenuti nella videocamera di un iphone. I costi diventerebbero in tal modo più accessibili con conseguente maggiore fruibilità da parte degli specialisti.
Alla conclusione dell’incontro, Duret fornisce a tutti una piccola anticipazione a breve termine; nel marzo 2017 presenterà infatti all’IDS di Colonia un nuovo scanner, accompagnato da una novità: un paio di occhiali da indossare nel corso della scansione che mostreranno gli elementi protesici così come verranno poi realizzati grazie alla tecnologia CAD-CAM. Un ulteriore passo verso il futuro, un pezzo in più che verrà percorso nel lungo cammino dell’evoluzione scientifica.
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