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L’appuntamento AIDI dell’Autumn Meeting on Oral Hygiene si è svolto nello splendido scenario di Riva del Garda all’insegna di un tema dibattuto sotto diverse sfaccettature: il trattamento del paziente complesso, dall’odontoiatra all’igienista dentale. Nel weekend d’inizio ottobre i soci AIDI sono convenuti per rispondere insieme al quesito del “come farlo star bene”. Sono stati delineati profili di pazienti che combattono realtà difficili e con cui, sempre più spesso, anche l’igienista dentale si deve relazionare: affetti da cancro, in radioterapia o chemioterapia, sottoposti a trapianto di midollo osseo.
Il cancro della bocca è in crescita continua, con una maggiore incidenza nelle zone italiane del Nord-Est, in un rapporto di 3 a 1 maschi - femmine. Fondamentale puntare ad una diagnosi precoce per migliorare la sopravvivenza e ridurne la morbilità. Lo slogan proposto da Silvio Abati, responsabile di Patologie orali all’Università Vita Salute San Raffaele, Milano, è: “If in doubt, biopsy”. Intercettare segni non fisiologici, rivedendo il paziente dopo 15 giorni per monitorarne eventuali sviluppi o regressioni deve entrare nella pratica clinica dell’igienista dentale che, sebbene non possa effettuare diagnosi in tal senso, gioca un ruolo importante in termini di sentinella per inviare poi il paziente all’attenzione di un patologo. Obbiettivo: non avere una diagnosi tardiva. Resta sempre l’esame visivo l’input primario per individuare eventuali segni non fisiologici.
A seguito della comparsa di diverse lesioni delle mucose, il paziente complesso va incontro ad una serie di problematiche derivanti dalla compromissione delle principali funzioni orali che causano dolore: masticazione, deglutizione, gusto, alimentazione. Matteo Basso, dell’Università Statale di Milano, ha rispolverato la classificazione di Moran 2008 dei principali antisettici, suddividendoli in classe A, in grado di prevenire la placca e sostituire la rimozione meccanica per brevi periodi; di fascia B, coadiuvanti o inibitori della placca e C, a basso potere di inibizione della placca aprendo un interessante capitolo sull’uso del colostro purificato nel trattamento di pazienti con mucose suscettibili. È un ottimo immunostimolante che molte case produttrici dentali stanno inserendo in compresse e collutori, essendo state comprovate da numerosi studi le sue capacità di stimolare la fagocitosi dei batteri, di ridurre i disagi post-operatori, la secchezza delle fauci e l’irritazione delle mucose.
Con Maria Teresa Agneta (Università di Bari) il Gruppo AIDI si è confrontato per imparare insieme come motivare il paziente complesso a prendersi cura della propria bocca. La motivazione è sempre la conseguenza del senso che noi diamo alle cose. È un processo circolare e dinamico che passa attraverso diversi mezzi e una ricerca continua. Suddividendo l’uditorio in sei sottogruppi, con l’ausilio di lavagne e riviste, sono state scelte immagini che potessero essere ricollegate al concetto di motivazione ed un suo slogan rappresentativo. È stato un momento di gioco, ma soprattutto di crescita professionale: Agneta ha spiegato come poter trasformare i fattori disfunzionali in fattori di benessere attraverso la compilazione di un’agenda del paziente, che annoveri le sue aspettative, desideri e il contesto con cui si trova a fare i conti.
La motivazione, in tale ottica, è qualcosa che si costruisce insieme al paziente, un movimento reciproco tra operatore sanitario e paziente stesso. Si punta al modello proattivo della motivazione: a seguito di differenti stimoli che gli vengono forniti il paziente avrà libertà di scelta.
Il weekend trentino ha fornito un gran numero di stimoli ai soci AIDI su come creare trattamenti personalizzati per i pazienti complessi e, soprattutto, a tenere sempre alta l’attenzione su tutti nell’intercettare segni non fisiologici. Nella “due giorni” di formazione non sono mancati momenti di divertimento: l’apericena in riva al lago, i giochi serali, perché l’AIDI offre momenti di crescita professionale ma anche umana.
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