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Efficacia della strumentazione in titanio associata ad air-polishing con glicina per la riduzione di mucosite e perimplantite: studi clinici a confronto

Risultati della profondità di sondaggio (PD) e del sanguinamento al sondaggio (BoP).
A. Butera, M. Delgrosso, A. Genovesi, L. Parisi

A. Butera, M. Delgrosso, A. Genovesi, L. Parisi

ven. 4 dicembre 2015

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Attualmente le malattie perimplantari, le quali hanno un decorso di tipo degenerativo, hanno un altissimo indice di diffusione. la mucosite infatti colpisce circa l’80% dei pazienti con impianti nel 50% dei siti, la perimplantite invece colpisce dal 28 al 56% dei pazienti nel 12-40% dei siti.

È evidente che queste percentuali sono elevatissime e meritano quindi un alto livello di attenzione, soprattutto se si considera che la perimplantite è un processo che implica il coinvolgimento dell’osso alveolare e il suo riassorbimento, causando con altissime probabilità la perdita della funzionalità dell’impianto1.
La prevenzione di mucosite e perimplantite consiste nella rimozione dei depositi duri e molli dalla superficie implantare. Da queste considerazioni è evidente la necessità della realizzazione di tecniche e strategie in grado di prevenire la comparsa di queste patologie.
La strumentazione per il mantenimento implantare dovrebbe infatti avere determinati requisiti: efficacia nella rimozione dei depositi duri, causare il minimo danno alla superficie implantare e resistenza2.
Tutti questi requisiti sono soddisfatti dalla nuova strumentazione in titanio che risulta ottimale per le procedure di mantenimento implantare poiché costituite di titanio di un grado di durezza inferiore a quello degli impianti endossei. Il contatto tra lo strumento e la vite in titanio, oltre a non modificare la conformazione della superficie implantare e a non creare nessuna contaminazione, impedisce anche l’asportazione dello strato di ossido di titanio che rende la superficie dell’impianto più resistente alla corrosione3.
Considerando i dati prima citati che evidenziano un’altissima incidenza delle malattie perimplantari e la necessità di una strumentazione efficace per il mantenimento implantare, lo scopo dello studio è stato quello di valutare l’efficacia della nuova strumentazione in titanio associata ad air-polish con glicina per la diminuzione dell’incidenza di mucosite e perimplantite (Fig. 1).
Per lo studio sono stati presi in esame 40 pazienti con differenti soluzioni implantoprotesiche, per un totale di 118 impianti.

Materiali e metodi
La sperimentazione ha previsto il reclutamento di 40 pazienti, tutti con presenza di riabilitazioni protesiche implanto-supportate. I pazienti sono stati monitorati ed è stato effettuato il trattamento mediante strumentazione in titanio e air-polishing con glicina in 3 sedute di igiene orale professionale con richiami distanziati di 3 mesi l’uno dall’altro.
Prima di ogni seduta operativa sono stati valutati, per ogni paziente reclutato, alcuni parametri:

  • profondità di sondaggio (PD) dal margine mucoso al fondo del solco sondabile, in 6 punti per impianto; il sondaggio è stato eseguito mediante apposita sonda in materiale plastico;
  • livello clinico di attacco (CAL) dalla spalla implantare al fondo del solco sondabile, in 6 punti per impianto;
  • indice di placca locale (PI), inteso come presenza di placca nel margine gengivale degli impianti trattati sondati in 4 siti, utilizzando un liquido rivelatore;
  • indice di sanguinamento (BOP), inteso come percentuale di siti sanguinanti dopo il sondaggio prendendo in considerazione 4 siti per ogni impianto;
  • score di sanguinamento (BS) per ogni impianto, inteso come: 0. assenza di sanguinamento; 1. un punto di sanguinamento; 2. una linea di sanguinamento; 3. goccia di sangue.

Dopo la misurazione dei parametri perimplantari si è proseguito alla seduta di igiene orale professionale. I siti implantari che presentavano depositi duri sono stati trattati con strumentazione in titanio (curette in titanio per impianti AD23CN Deppeler) (Fig. 2).
Una volta completata la rimozione dei depositi sulla superficie esposta degli impianti è stata effettuata un’ulteriore detossificazione delle superfici implantari con air-polishing con glicina. Le superfici implantari che non presentavano concrezioni di tartaro sono state trattate solo mediante air-polishing con polvere di glicina. I pazienti sono stati inoltre motivati e istruiti a ogni seduta sulle procedure di igiene orale domiciliare e all’utilizzo dei normali presidi per il mantenimento implantare domiciliare.
Risultati
Nel primo grafico si può notare l’andamento dei valori di profondità di sondaggio (PD) e del sanguinamento rilevato durante il sondaggio (BoP) valutate durante le 4 sedute operative (Fig. 3). I siti che presentavano un valore di sondaggio patologico sono diminuiti nel corso delle sedute di rivalutazione passando da un 46% al tempo T0 fino a un 25% di siti patologici al tempo T3. Più evidente è la diminuzione dei siti con sanguinamento, da 63% al tempo T0 per arrivare al 25% all’ultima seduta di rivalutazione (T3). Dei miglioramenti si possono osservare anche nel secondo grafico (Fig. 4) che rappresenta i valori di indice di placca (PI) e dello score di sanguinamento (BS). Significativa è la diminuzione della percentuale di siti su cui è stato calcolato lo score di sanguinamento fino al completo annullamento.
I siti sui quali è stata riscontrata presenza di depositi molli era l’89% al tempo T0, associando una buona motivazione e istruzioni di igiene orale alle sedute operative il valore è calato fino al 49%, con una diminuzione del 40% di siti con presenza di placca.
Il terzo grafico raffigura invece l’andamento del livello di attacco clinico (CAL), in questo caso i valori si mantengono pressoché costanti per la maggior parte del periodo di follow-up per poi subire un miglioramento al tempo T3 (Fig. 5).

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Conclusioni
Al termine dello studio possiamo desumere che il trattamento è risultato efficace. Dalle analisi degli indici perimplantari dei siti presi in analisi e trattati con strumentazione in titanio, possiamo trarre le seguenti conclusioni.

  • Dal confronto dei casi clinici è possibile notare come i parametri perimplantari abbiano subito miglioramenti durante il corso del trattamento, è evidente soprattutto la drastica diminuzione della percentuale di siti che presentavano sanguinamento durante il sondaggio, dal 63% al tempo T0 al 25% al tempo T3, con un miglioramento nel 38% dei siti, e dello score di sanguinamento.
  • Importante è anche la diminuzione dell’indice di placca nel 40% dei siti durante il periodo di monitoraggio.
  • Anche se non così significativo, un lieve miglioramento è avvenuto anche nei valori di profondità di sondaggio e di livello di attacco clinico.

Possiamo quindi giungere alla conclusione che l’utilizzo della strumentazione in titanio per la rimozione di depositi duri sulla superficie implantare e di air-polishing con glicina, che grazie alle sue proprietà antisettiche, garantisce un’ulteriore decontaminazione della superficie dopo la strumentazione, tutto associato a una buona motivazione impartita dall’operatore, è una strategia efficace per il mantenimento implantare e per la riduzione della comparsa di mucosite e perimplantite.

 

Bigliografia
1. Jan Lindhe, Niklaus P. Lang, Thorkild Karring. Parodontologia clinica e implantologia orale, Edi Ermes, 2010.
2. Matarasso S, Quaremba G, Coraggio F, Vaia E, Cafiero C, Lang NP. Maintenance of implants: an in vitro study of titanium implant surface modifications subsequent to the application of different prophylaxis procedures. Clin Oral Implants Res. 1996 Mar;7(1):64-72.
3. Mengel R, Buns CE, Mengel C, Flores-de-Jacoby L. An in vitro study of the treatment of implant surfaces with different instruments. Int J Oral Maxillofac Implants. 1998 Jan-Feb;13(1):91-6.

 

L'articolo è stato pubblicato su Hygiene Tribune Italian Edition, dicembre 2015.

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