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Editoria Odontoiatrica 20.0: intervista a Patrizia Gatto, co-fondatrice di Dental Tribune Italia

Torsten Oemus e Patrizia Gatto.
Patrizia Biancucci

Patrizia Biancucci

mer. 7 maggio 2025

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In questa intervista, la Dr.ssa Gatto racconta con passione l’inizio di un’avventura editoriale che, vent’anni dopo, è diventata un punto di riferimento per l’informazione odontoiatrica in Italia.

Dr.ssa Gatto, vent’anni fa lei ha fatto un grande cambiamento entrando nel mondo dell’odontoiatria e fondando Dental Tribune Italia. Oggi è il direttore editoriale delle sette riviste pubblicate in Italia. Come è nato tutto questo? Ci racconta il suo primo incontro con la Dental Tribune International?
Lo racconto molto volentieri, perché è nato davvero in modo simpatico e del tutto casuale. All’epoca mi occupavo di riconversione aziendale, anche a livello internazionale, e lavoravo molto in Germania, dove avevo creato anche una bella rete di contatti e amicizie, in particolare a Lipsia.
Mentre mi trovavo in un hotel a festeggiare il Capodanno tra il 2004 e il 2005, a tavola mi sedetti vicino a Lutz Hiller, uno dei soci di OEMUS MEDIA,, casa editrice tedesca. Mi parlò dell’avvio di Dental Tribune International, un progetto nato proprio dall’idea del presidente di OEMUS Media, per creare un network editoriale globale, portando un formato tabloid in tutto il mondo, dedicato al settore dentale, cosa che all’epoca una novità. Lutz mi disse: «Visto che sei italiana, conosci bene sia la Germania che l’Italia, potresti suggerirci una casa editrice italiana interessata a collaborare con noi attraverso una licenza?».

E cosa le venne in mente?
Mi si illuminò lo sguardo. In quel momento stavo seguendo una consulenza per mio cognato, che aveva una casa editrice medica, fondata da quattro medici. L’azienda era in stand-by perché i fondatori si erano trasferiti in varie città, anche all’estero. Così pensai che quella potesse essere l’occasione per rilanciarla, dandole una nuova direzione. Ne parlai subito con Lutz Hiller, spiegandogli che esisteva proprio una casa editrice nella mia famiglia, potenzialmente interessata. E da lì partì tutto. Nel giro di un mese ci furono i primi incontri con Torsten Oemus, il presidente della Dental Tribune, e l’azienda accettò con entusiasmo di aderire al progetto. Io inizialmente agii come manager, ma - forse per la prima volta nella mia carriera - mi innamorai profondamente di un’idea da cui, in effetti, non mi sono più separata.

Quindi tutto cominciò da lì. E poi?
Poi andai all’IDS di Colonia nel 2005, ospite del lounge della OEMUS Media e della Dental Tribune, che proprio quest’anno ha celebrato 20 e 30 anni di attività. Rimasi affascinata da tutto e iniziai a contattare i primi medici e dentisti italiani che avrebbero poi composto il nostro comitato scientifico. Avvicinai anche le prime aziende italiane per proporre spazi pubblicitari. Poco dopo, all’Expodental di Milano del 2005, organizzammo una bellissima serata al Circolo della Stampa, durante la quale inaugurammo ufficialmente il primo numero di Dental Tribune Italia.

E da lì, vent’anni di evoluzione. Come si è sviluppato il progetto editoriale da allora?
All’inizio non è stato facile. In Italia esistevano già riviste storiche, alcune con 50 o 80 anni di esperienza. Ma noi abbiamo saputo distinguerci.
Abbiamo subito creato un comitato scientifico e lavorato per un’informazione che non fosse solo attualità, ma aggiornamento tecnico, scientifico e commerciale. Scelsi come primo direttore editoriale il giornalista Massimo Boccaletti, con cui avevo già collaborato in passato. Portò delle novità interessanti, tra cui le interviste ai dentisti, ai professori universitari e agli imprenditori del settore, raccontandone anche l’aspetto umano. All’epoca era una cosa piuttosto insolita.

Quindi si può dire che Dental Tribune si è differenziata dai competitor?
Assolutamente sì. Oltre all’impostazione editoriale innovativa, siamo stati pionieri dell’e-paper, una versione digitale della rivista già attiva dal 2005. Oggi sembra normale, ma allora fu un’autentica rivoluzione. Abbiamo sempre creduto in una multicanalità vera, offrendo contenuti in formato cartaceo, PDF, e-paper, newsletter e piattaforme online. Questo approccio, che chiamiamo Media Mix, permette ai contenuti - editoriali o pubblicitari - di raggiungere i lettori nel formato che preferiscono.

Ci spiega meglio cosa intende per Media Mix?
Media Mix significa distribuire i contenuti editoriali e pubblicitari su tutti i canali disponibili: cartaceo, digitale, distribuzione via posta, distribuzione congressuale, fiera… Significa che lo stesso contenuto può essere veicolato in forme diverse, moltiplicandone la visibilità. Oggi può sembrare scontato, ma tra il 2007 e il 2009 era un approccio assolutamente all’avanguardia.

E all’interno della grande community internazionale di Dental Tribune, come si sente?
Mi sento parte di una grande famiglia globale. Dental Tribune è presente in 90 Paesi e pubblica in 25 lingue diverse. Ogni Paese ha la sua agenzia partner - come in Italia c’è Tueor Servizi. Questa rete è composta da editori, imprenditori, università, autori, studenti, aziende. È una comunità fatta di collaborazioni, ma anche di amicizia, umanità e scambio culturale.

Tornerebbe a quel famoso Capodanno a Lipsia?
Assolutamente sì. Come in ogni relazione duratura ci sono state divergenze, certo. Ho sempre difeso con forza il nostro Made in Italy, e spesso ho insistito perché ogni edizione rispettasse le peculiarità culturali ed economiche del proprio paese. Ma proprio questa autonomia ha fatto sì che Dental Tribune Italia diventasse una delle edizioni di maggior successo. L’odontoiatria italiana è una delle più apprezzate al mondo, con quasi 300 aziende produttrici. Siamo grandi esportatori di eccellenza, e lavorare in questo settore per me è stata una fortuna.

C’è qualcuno che vuole ringraziare?
Tanti. A partire dai lettori, passando per i comitati scientifici, gli autori, gli intervistati e naturalmente gli investitori pubblicitari che ci hanno scelti e continuano a farlo. E un grazie speciale va a Torsten Oemus, fondatore e presidente della Dental Tribune International, per la sua capacità di ascolto e visione globale. E a Lutz Hiller, che quella notte di Capodanno ha innescato tutto. Infine, un ringraziamento particolare al nostro caporedattore Adamo Buonerba, una vera colonna portante, e a tutta l’azienda Tueor Servizi, che ci permette di continuare a sognare e realizzare nuovi progetti. Ultimo ma non ultime ringrazio Alessia e Carola Murari.
Per prima mi permetta di ringraziare Alessia Murari, la mia prima figlia che da 20 anni lavora in questo progetto come direttore commerciale e AD di Tueor Servizi, nonché la mia seconda figlia che ha voluto entrare a far parte dell’agenzia in qualità di responsabile della comunicazione, circa 8 anni fa. Oggi sia la Oemus Media, la Dental Tribune International e tante agenzie nel mondo come noi, hanno avuto il piacere di intraprendere i passaggi generazionali non solo con i propri collaboratori, ma anche con i propri familiari. Questo ha un grande significato: questo progetto attira le nuove generazioni che ne garantiranno il futuro.

Allora, Happy Birthday a Dental Tribune Italia e… tanti di questi anni ancora!
Assolutamente! Festeggeremo sicuramente a Expodental e anche con altri eventi speciali entro la fine dell’anno. Grazie mille a lei e a tutti i giornalisti che hanno contribuito a questa bellissima storia.

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