Il restauro di Classe II rimane una delle procedure più comuni e tecnicamente impegnative dell’odontoiatria. Ogni giorno, i medici devono realizzare restauri posteriori durevoli, estetici e anatomicamente precisi, in tempi ristretti e spesso con un ritorno limitato. I compositi resinosi avanzati come TPH Spectra ST, i materiali bulk-fill come SDR flow+ e i sistemi a matrice sezionale come Palodent consentono di migliorare costantemente i restauri diretti in composito nei settori posteriori, aiutando ad affrontare le sfide più impegnative. Tuttavia, nei casi di Classe II più estesi o complessi, soprattutto quelli che prevedono la sostituzione delle cuspidi, i risultati spesso dipendono meno dai materiali e più dall’abilità clinica e dall’esperienza dell’operatore.
Recentemente abbiamo descritto l’inizio di una nuova era nell’odontoiatria connessa, che potrebbe migliorare l’efficienza del trattamento, la crescita dello studio e la cura dei pazienti.1 Le innovazioni di cui abbiamo parlato potrebbero giovare anche ai restauri complessi di Classe II?
La risposta si trova in CEREC Go, che ripropone una visione particolarmente convincente: inlay e onlay in composito progettati digitalmente e fresati con precisione. CEREC Go non è semplicemente una fresatrice di corone, ma una macchina per il restauro diretto. Costruita appositamente per i casi complessi di Classe II, consente ai medici di passare in modo flessibile dai flussi di lavoro manuali a quelli digitali in base al loro livello di competenza e allo scenario clinico. Questa flessibilità non allunga i tempi-poltrona e il sistema combina velocità, precisione e resistenza del materiale per fornire risultati prevedibili senza compromettere la qualità.
Una soluzione intelligente per cavità complesse di Classe II
I restauri in composito posteriori richiedono contatti prossimali stretti, un’architettura interdentale naturale, un’anatomia occlusale funzionale, un’eccellente integrità marginale e la resistenza allo stress da polimerizzazione, all’usura e alla frattura. Anche problemi di piccola entità, come l’intrappolamento dell’aria, le carenze di adesione, la polimerizzazione incompleta o le sporgenze marginali, possono compromettere la longevità del restauro e la soddisfazione del paziente.2 Gli inlay e gli onlay in composito progettati digitalmente e prodotti da blocchetti in composito prefabbricati aiutano a ridurre molte di queste variabili.3 Storicamente, i flussi di lavoro CAD/CAM sono sempre stati considerati troppo lenti, complessi o costosi per quello che veniva percepito come un restauro semplice (Figg. 1a-e). CEREC Go cambia questa percezione sfruttando le tecnologie dell’odontoiatria connessa, integrando hardware, software e piattaforme di dati per ottimizzare i flussi di lavoro del restauro.
Presentazione della macchina per il restauro diretto
CEREC Go consente la produzione chairside di inlay e onlay in composito con la semplicità e la velocità dei restauri diretti tradizionali, senza rinunciare alla qualità. Le sue caratteristiche principali includono la generazione automatica di proposte di design grazie all’intelligenza artificiale (IA), utilizzando nuove funzionalità di design direttamente in DS Core in meno di un minuto, e la fresatura di restauri in meno di 2 minuti. Il sistema offre un flusso di lavoro senza forno: lucidatura, incollaggio e finitura. In breve, CEREC Go offre prestazioni di restauro indiretto alla velocità del restauro diretto. Inoltre, CEREC Go richiede solo un investimento minimo, poiché è compatibile con lo scanner intraorale e l’abbonamento DS Core già disponibili nello studio, nonché con CEREC Primemill per scegliere tra una vasta gamma di materiali come la zirconia o la vetroceramica (Figg. 2a-f).
Il vantaggio principale: blocchetti in composito ibrido vs resine per la stampa 3D
Il successo di un inlay o di un onlay dipende sia dal materiale che dal processo.4 CEREC Go è ottimizzata per i blocchetti in composito ibrido progettati specificamente per i restauri posteriori. I blocchetti in composito ibrido presentano diversi vantaggi rispetto ai compositi stampati (Tabella 1). Uniscono i vantaggi dei compositi diretti a una polimerizzazione di tipo industriale e una microstruttura omogenea, eliminando i difetti interni e riducendo la sensibilità alla tecnica.5
| Tabella 1: Confronto tra blocchetti in composito ibrido e compositi in resina stampati in 3D. |
| Caratteristica |
Blocchetti in composito ibrido |
Compositi in resina per la stampa 3D |
| Contenuto di filler |
~80% di filler, ultra-denso |
Densità di filler inferiore |
| Resistenza alla flessione |
≤ 270 MPa6 |
Variabile, in genere ≤ 150 MPa7,8 |
| Interfaccia di adesione |
Forte adesione con adesivi per compositi |
Spesso richiede un trattamento superficiale |
| Risultato |
Pulito, preciso; scheggiature minime |
Definizione limitata dei bordi9,10 |
| Longevità |
Dati sugli esiti a 5-13 anni 11,12 |
Dati limitati a lungo termine13 |
Restauri scalabili dal punto di vista clinico e operativo
Per i medici, CEREC Go rende i restauri complessi di Classe II più prevedibili e redditizi. Per gli studi di gruppo e le organizzazioni di supporto odontoiatrico, introduce la standardizzazione in una procedura tradizionalmente definita dalla tecnica individuale, riducendo i rifacimenti e la variabilità, e garantendo al contempo funzionalità, estetica ed efficienza costanti. Consente un turnover più rapido delle poltrone, una più facile delega agli ausiliari dentali con funzioni estese (per i medici negli Stati Uniti) e un flusso di lavoro continuo, dalla scansione al posizionamento, per migliorare l’esperienza del paziente.
Ridefinendo il CAD/CAM come strumento anche per i restauri a copertura parziale, e non solo per quelli a copertura totale, CEREC Go rivoluziona le potenzialità dell’odontoiatria digitale.
Ogni CEREC Primemill include già queste funzionalità, offrendo lo stesso flusso di lavoro con materiali ceramici come il disilicato di litio e la zirconia, ideali per corone di lunga durata.
Ritorno al futuro: lo scopo originario di CEREC, reinventato
Quando il primo sistema CEREC fu introdotto negli anni ’80, era progettato per la fabbricazione chairside di inlay e onlay colorati, un’idea visionaria e in anticipo sui tempi.14 I primi utilizzatori lo accolsero con favore, ma i materiali e i flussi di lavoro allora disponibili ne limitavano la praticità.
Oggi quella visione originale è tornata in voga. Grazie alla progettazione guidata dall’IA, ai blocchetti in composito ibrido e alla fresatura superveloce, CEREC Go non si limita a riportare in primo piano l’inlay, ma lo ridefinisce. CEREC Go riporta l’odontoiatria al futuro: le tecnologie di odontoiatria connessa stanno finalmente realizzando la visione originale di CEREC.
Libertà di scelta per il dentista
I compositi resinosi avanzati rimangono affidabili per i restauri diretti di Classe II, ma con l’aumentare della complessità, della profondità o delle dimensioni richiedono una notevole abilità manuale. Combinando la precisione digitale, la progettazione supportata dall’IA e la produzione rapida, CEREC Go consente ai professionisti di passare senza problemi dai metodi manuali a quelli digitali in base alle necessità, senza allungare i tempi di trattamento.
Nell’odierno studio dentistico connesso, l’integrazione e l’efficienza determinano ogni decisione. CEREC Go rappresenta più di un’unità di fresatura; è la porta di accesso all’odontoiatria connessa, guidata digitalmente ed economicamente accessibile. Sfruttando le tecnologie dell’odontoiatria connessa e materiali avanzati, CEREC Go consente a tutti di utilizzare CEREC, partendo dagli inlay e onlay in composito ibrido e, naturalmente, permettendo anche di produrre corone. L’estensione ad altri materiali, come la zirconia o la vetroceramica, è solo un piccolo passo avanti.
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