Venerdì 31 gennaio e sabato1 febbraio 2020 l’armata dei 500, tra odontoiatri, assistenti e igienisti, ha invaso il Centro Congressi Lingotto di Torino, per partecipare al “Congresso internazionale ANDI Torino e 1° Memorial Giuseppe Cardaropoli”, dove la Scuola torinese di Parodontologia, con i suoi notevoli contributi alla letteratura scientifica internazionale, ha trovato largo spazio come preannunciato dal sottotitolo “Successo a lungo termine in parodontologia ed implantologia: il reale apporto della ricerca scientifica nella pratica clinica”.
Dopo il caloroso benvenuto da parte del presidente ANDI Torino Virginio Bobba, del presidente nazionale Carlo Ghirlanda, del segretario culturale Rodolfo Bianchi e di Daniele Cardaropoli, presidente della neo Fondazione Giuseppe Cardaropoli, è stato Gianluigi D’Agostino, presidente CAO-OMCeO Torino, a concludere la presentazione dell’evento con i saluti istituzionali.
Il tanto atteso Myron Nevins, grande decano e riferimento mondiale della parodontologia, era assente perché rimasto vicino alla moglie infortunata, ma a dispetto dei suoi 83 anni, si è avvalso delle moderne innovazioni tecnologiche per non deludere i partecipanti, realmente esterrefatti, regalando un filmato della sua lectio magistralis, tradotta e commentata da Daniele Cardaropoli: una documentazione che abbraccia fino a 50 anni di follow-up, confermata da vecchie foto di pazienti parodontali trattati con successo e che certamente entreranno nell’archivio storico di una disciplina oggi certamente evoluta ma a suo tempo pionieristica. Il secondo relatore Massimo Simion, uno dei massimi esperti di implantologia e rigenerazione ossea, ha esordito con una simpatica battuta “Mi scuso, ma essendo un po’ più giovane, purtroppo i miei casi hanno un follow up di soli 30 anni!”, per poi presentare case report di indubbia soddisfazione accompagnati da filmati di interventi eseguiti con un’abilità non comune, affascinanti per tutti ma alla portata di pochi.
Sul palco della Tavola Rotonda “La parodontologia torinese al centro del villaggio” attori protagonisti di altissimo profilo, come Roberto Abundo, Mario Aimetti, Daniele Cardaropoli e Mario Roccuzzo, hanno saputo coinvolgere il pubblico con le proprie elaborazioni diagnostiche e terapeutiche, stimolando l’interlocutorio con piccole schermaglie, vere o finte che siano state, a testimoniare l’entusiasmo che li guida, come a dire “la mia passione è più forte della tua”, pur sempre all’insegna dell’autentica ricerca scientifica e clinica con un obiettivo comune: la salute orale.
La marea di assistenti e igienisti, ognuna nella propria sessione, ha inondato la sede congressuale, mentre Piero Venezia, Raffaele Cavalcanti e Pasquale Lacasella, hanno dominato la sessione congiunta Odontoiatri+Odontotecnici del sabato mattina, illustrando casi complessi di Implantologia e Protesi “riorganizzativa” (testuale) con edentulia totale in digital workflow a partire dalla prima impronta sulla quale vengono posizionati i punti di repere.
Ma è stata la storia di Ilaria a far rabbrividire i partecipanti: la foto di una bella ragazza, violinista, vittima di un gravissimo incidente stradale, unica sopravvissuta di quattro amiche. Il volto martoriato, perdita di vari elementi dentari, dislocazione dell’emiarcata di destra, fratture multiple del massiccio facciale trattate d’urgenza in un pronto soccorso e dunque con sequele da recuperare, compreso l’apparato masticatorio in toto. Una lunga serie di interventi chirurgici, importante riabilitazione multidisciplinare del viso e dell’apparato stomatognatico, compresa l’ortodonzia linguale, e finalmente l’emozione di una favola a lieto fine: la foto di Ilaria più bella di prima. Messaggio: noi odontoiatri possiamo cambiare la vita delle persone.
Anche Giuseppe Cardaropoli, malgrado la sua prematura scomparsa nel 2018, ha contribuito a cambiare la vita di tanti, già quando si trasferì a Gotheborg in Svezia da giovane ricercatore per conseguire la Specialità ed il Dottorato di Ricerca in Parodontologia. In seguito gli Stati Uniti, presso la New York University, Direttore dell’Unità di Ricerca in Parodontologia e Implantologia, dove le sue ricerche sono diventate un punto di riferimento fondamentale nella letteratura scientifica internazionale.
Eppure suo fratello Daniele ha preferito regalare all’uditorio, partecipe e commosso, il bambino Giuseppe travestito da Zorro, il ragazzo che giocava a pallone, l’adulto alla partita della Juve, l’ultima che hanno visto insieme, prima di presentare la “Fondazione Giuseppe Cardaropoli per la Cura e la Ricerca in Parodontologia”, nata per onorarne la memoria e per sostenere progetti di ricerca clinica, borse di studio per tesi di laurea e di specializzazione, programmi di prevenzione e screening rivolti alla popolazione, con il preciso obiettivo di divulgare le conoscenze in ambito medico-odontoiatrico riguardanti la malattia parodontale. Questo perché la parodontite grave rappresenta la sesta malattia più diffusa nel mondo, con 743 milioni di individui colpiti, mentre la parodontite severa o moderata interessa il 35% della popolazione mondiale tra i 20 e i 75 anni d’età. La Fondazione, alla quale si può devolvere il 5x1000 o fare una donazione libera, è attualmente composta dal presidente Daniele Cardaropoli, Lorena Gaveglio vice presidente e membro del Comitato Scientifico insieme a Virginio Bobba (Presidente ANDI Torino) e a Gianluigi D’Agostino (Presidente Commissione Albo Odontoiatri di Torino).
Un congresso dunque di indiscutibile valore scientifico, un evento che ha richiamato odontoiatri, assistenti, igienisti e odontotecnici, un successo che ha superato le aspettative degli organizzatori, eppure tutto questo non ha fatto dimenticare Pinuccio Corrente, il grande assente ma presente più che mai, il «Maestro emozionale,il precursore del moderno approccio biologico alla malattia parodontale, antesignano e visionario nella sua semplicità», così come è stato ricordato da un commosso Virginio Bobba.
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Mi sono laureata in medicina e odontoiatria da solo pochi anni e per fortuna lavoro già in uno studio dentistico, mi rendo conto però che di studiare non si finisce proprio mai e con tutto il lavoro che c’è occorre trovare il tempo per i vari dental necto, zerodonto academy e soprattutto per i congressi come questo sulla parodontologia. Per fortuna c’è dental tribune, che per me è un grande punto di riferimento.