DT News - Italy - Congresso Aidi: al “question time” confronto acceso tra igienisti e odontoiatri

Search Dental Tribune

Congresso Aidi: al “question time” confronto acceso tra igienisti e odontoiatri

Sala del Congresso Aidi di Milano.
Massimo Boccaletti

Massimo Boccaletti

lun. 7 ottobre 2013

salvare

Il titolo del Congresso Aidi, 23a edizione, in programma il 27 e 28 settembre all’Hotel Melià di Milano, suonava “Oltre l’igiene orale”.

E in effetti ben oltre si è andati, almeno nella fase iniziale, quando invece della solita prassi dell’inaugurazione con tanto di saluti, ringraziamenti ecc., sul palco si sono fatti avanti due… ballerini di tango, Anna e Marcelo che, dopo essersi allacciati con deliberata lentezza le scarpe, sotto lo sguardo tra il sorpreso e l’allibito dell’uditorio (in prevalenza femminile, come si conviene a un pubblico di igienisti), hanno poi eseguito tre tanghi argentini riscotendo alla fine anche begli applausi. Applausi trasformatisi in piccala ovazione quando Licia Boldi, presidente Aidi ed energica “patron” del Congresso, ha rivelato che la “tangueira” null’altro era che… un’igienista appassionata di danza, con il suo insegnante argentino doc, «perché – ha sottolineato la Boldi – le igieniste sanno fare anche questo!».

L’apertura ufficiale del Congresso è coincisa invece con l’annuncio compiaciuto della presidente di tre prestigiosi traguardi conquistati dalle igieniste Aidi: il riconoscimento della rappresentatività dell’Associazione, l’elezione a consigliera (tesoriera) di una delegata al Congresso FDH e, infine, ultimo ma non meno importante, la conferma del consigliere Stefano Chetti a segretario degli igienisti d’Europa. Vero clou del Congresso, tuttavia, oltre agli interventi dei vari relatori, è stata la tavola rotonda, seguita subito dopo. Pur definito ufficialmente un “question time”, si è ben presto trasformato in un dibattito acceso, quasi un’arena, con incursioni frequenti e più che vivaci, del pubblico.

A scaldare gli animi soprattutto la presenza, al tavolo del “question time”, di Alberto Libero, in rappresentanza Andi, e di Pierluigi Delogu, presidente Aio, ossia del “nemico”, come li ha definiti spiritosamente la presidente Boldi. Ad aprire le ostilità, per così dire, è stata l’avv.ssa Stefanelli, dichiarando il suo parere “tecnico”, secondo cui l’igienista può certamente svolgere l’attività in modo autonomo. Il problema, semmai, è di semplice autorizzazione, visto che le varie Regioni si comportano in modo differente. Al che, avendo Delogu chiesto: «Ma che senso ha uno studio d’igienista autonomo?», si è sentito rispondere a muso duro dal pubblico: «Sono affari nostri!». Frase che non è piaciuta per niente ai due odontoiatri, fermi sul concetto di studio come “squadra”, con il dentista in testa. E ancor meno l’altra, urlata dal pubblico come battuta provocatoria: «In uno studio di igienista c’è sempre posto per un buon odontoiatra».

In un dibattito così acceso, a ben poco è servito a Libero rammentare all’uditorio l’“eroica flessibilità” degli odontoiatri sulle problematiche degli igienisti, invitare l’uditorio a far fronte comune ai “low cost”, ai vari Groupon e Vitaldent, invece di beccarsi tra loro come i polli manzoniani. Il clima, ad un certo punto, era così incandescente, che la Boidi ha scherzosamente preso su di sé l’impegno di accompagnare i due dentisti fuori della sala “perché li vogliamo vivi”. Alla fine tutti d’accordo almeno sul fatto che autonomia e autorizzazione all’esercizio dell’attività igienistica, rimangono questioni aperte su cui è necessario confrontarsi. Ideale conclusione del dibattito è risuonato alla fine il pacato ammonimento di Libero, frutto di pacatezza e di una lunga esperienza professionale: “Rimaniamo uniti nell’ambito medico – ha detto – perché se ci spezzettiamo, non si sa dove si va a finire”.

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement