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Con l’istituzione dell’Albo si aprono nuove prospettive nel futuro degli igienisti dentali

Maurizio Luperini.
Dental Tribune Italy

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lun. 12 novembre 2018

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All’indomani del XVII Congresso nazionale dell’UNID tenutosi a Roma il 26 e 27 ottobre Dental Tribune ha posto alcune domande al suo presidente, Maurizio Luperini.

Il riconoscimento dell’Albo degli igienisti è stato ripetutamente definito evento “storico” oltreché “unico” e addirittura “rivoluzionario”. Ci spieghi il contenuto dei tre termini.
Storico perché è il raggiungimento di un traguardo atteso da 12 anni. Il riconoscimento dell’Albo degli igienisti dentali si inserisce nella grande riforma che riguarda tutto il sistema sanitario, nell’ottica di una sempre maggiore valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie e contestualmente, di una maggior tutela del diritto alla salute dei cittadini. Unico perché, il testo del decreto è stato definito grazie alla collaborazione del Presidente dei Tecnici sanitari di radiologia medica e del Presidente del Coordinamento nazionale delle associazioni delle professioni sanitarie (CONAPS). E, a seguito di una lettura condivisa con le Associazioni maggiormente rappresentative delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, si è voluta garantire una cornice normativa nuova in grado di risponde a tutte le esigenze dei professionisti coinvolti. Rivoluzionario perché sia gli igienisti dentali ma anche tutte le altre professioni sanitarie appartenenti agli Ordini hanno più possibilità di avere un maggior riconoscimento delle loro competenze professionali oltre la miglior tutela nei confronti dell’abusivismo in quanto gli Ordini e i Collegi professionali sono enti sottoposti alla vigilanza dei vari Ministeri e hanno il compito di vigilare sulla professionalità degli iscritti, un albo specifico, un codice deontologico, l’obbligo legislativo della formazione continua, precisi requisiti per entrare e una quota annuale di iscrizione. Le varie professioni sono suddivise per categorie e regolamentate dagli Ordini territoriali competenti a loro volta organizzati nel rispettivo Ordine Nazionale.

Quali sono i nodi ancora da sciogliere?
Sicuramente uno è l’aspetto pensionistico. Ad oggi gli igienisti dentali confluiscono nella Gestione separata Inps, fondo pensionistico finanziato con i contributi previdenziali obbligatori dei lavoratori assicurati. Nasce con la Legge n. 335/95 (articolo 2, comma 26) che ha radicalmente riformato il sistema pensionistico nel nostro Paese. L’obiettivo di questa riforma è principalmente di assicurare una tutela previdenziale anche a quelle categorie di lavoratori, che fino a quel momento ne erano escluse. Oggi la Gestione accoglie i contributi previdenziali di tutti i professionisti compresi gli Igienisti dentali, che non sono dotati di una autonoma Cassa previdenziale di riferimento, cui confluiscono importi minimi e fa quindi difficoltà ad erogare prestazioni contributive soddisfacenti agli iscritti.

I professionisti che vi aderiscono hanno la possibilità (non l’obbligo) di addebitare ai propri committenti il contributo del 4% a titolo di rivalsa. L’esercizio di tale facoltà, rilevante solo nei rapporti fra professionista e cliente, è del tutto ininfluente ai fini del versamento alla Gestione Separata ma costituisce reddito. Occorre quindi valutare e cercare un’altra strada percorribile e se creare una Cassa propria assieme alle altre professioni sanitarie, in quanto gli igienisti dentali, ad oggi 8.300 circa, sono troppo pochi, quindi, per farla da soli. Da valutare il fatto che noi per il 99% siamo nel privato mentre le altre professioni sanitarie nel pubblico quindi di difficile assembramento. Oppure cercare di confluire in altre Casse già costituite (es. l’ENPAM) valutando pregi e difetti di tale scelta. Non siamo ancora ad una svolta, ma ci stiamo lavorando attraverso il CONAPS che racchiude tutte le professioni sanitarie ed ha contribuito nella costituzione degli Ordini e l’Albo.

Quale è l’atteggiamento dei dentisti verso questo grande passo della categoria?
Non mi sento di rispondere a questa domanda parlando delle singole categorie. Sicuramente il mondo tutto delle Professioni Sanitarie si aspetta un adeguato riconoscimento da parte di tutte le sigle ordinistiche preesistenti, nell’auspicio di una sempre maggior collaborazione per migliorare il panorama delle figure professionali coinvolte nell’erogazione di prestazioni sanitarie.

Un altro termine molto usato al congresso è stato la pre-iscrizione. Cos’è?
È il primo momento grazie al quale il professionista si avvicina alla piattaforma on line per iniziare la procedura di iscrizione all’Albo. Dà al professionista la possibilità di mettersi in regola nei confronti di un Decreto legge entrato in vigore dal marzo 2018. Successivamente alla pre-iscrizione dell’Ordine dei TSRM PRTP inizia la procedura di validazione dei titoli grazie al supporto delle Associazioni maggiormente rappresentative (AMR) che vedono impiegati su tutto il territorio nazionale i propri rappresentanti (RAMR). Solo dopo tale validazione l’Ordine ha la possibilità di continuare le procedure di iscrizione all’Albo dei singoli professionisti.

Perché oggi è assolutamente necessario pre-iscriversi?
Senza pre-iscrizione in base a quel Decreto, chi esercita una professione “regolamentata” senza l’obbligatoria abilitazione e la conseguente iscrizione all’Albo rischia di essere punibile per esercizio abusivo della professione (articolo 348 del codice penale).

A che punto è la possibilità dell’igienista di essere ammesso nel pubblico?
La nascita del nuovo Ordine ci darà la possibilità di cambiare le prospettive future per l’inserimento della figura dell’igienista dentale all’interno del Servizio sanitario nazionale.

Con il riconoscimento dell’Albo, secondo lei è terminata una battaglia oppure una guerra?
Sicuramente si è concluso il primo momento di una battaglia che in un prossimo futuro vedrà tutte le professioni sanitarie afferenti all’Ordine coese e compatte nell’affermare il riconoscimento delle specifiche competenze professionali. Ma non sicuramente la guerra.

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