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Bartolomeo Griffa, eletto Tesoriere ERO, accenna a comuni problematiche europee

Bartolomeo Griffa

mer. 1 giugno 2016

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Bartolomeo Griffa, è stato eletto membro del Board e contemporaneamente nominato Tesoriere al termine della Plenary Session di ERO (European Regional Organization) tenutasi il 29 e 30 aprile a Baku in Azerbaigian. Per la cronaca, a ospitare la sessione estiva è sempre un Paese dell’Organizzazione (nel 2009 si svolse a Roma), mentre la sessione invernale si tiene sempre a Bruxelles, dove ha sede il Council of European Dentists (CED). Al titolare del prestigioso incarico, che si aggiunge a quelli affidati ad altri professionisti nostrani – a conferma della stima internazionale per l’odontoiatria italiana –, Dental Tribune ha posto alcune domande.

Innanzitutto, dott. Griffa, che cosa è l’ERO?
L’European Regional Organization è la “parte” europea di FDI (Fédération dentaire internationale), la prima storicamente ad essere stata creata. Sul suo modello si sono formate le altre strutture regionali: asiatica, africana, americana ecc. L’ERO, che comprende 39 Paesi che fanno parte dell’Europa, appartenenti alla Comunità Europea ed extracomunitari, si occupa di attività inerenti alla “politica odontoiatrica”, ovvero cerca di dare input per uniformare nei vari Paesi la gestione della professione, definendone i compiti e le figure che ne fanno parte (odontoiatri, igienisti, assistenti alla poltrona ecc.).

Che significa essere il Tesoriere?
Vuol dire ricoprire la terza carica del Board, dopo il Presidente e il Presidente eletto. Significa gestire le fee (contributi) dei Paesi membri e fare in modo che un bilancio sano permetta all’Ente di svolgere le attività correnti.

Un accenno ai problemi più pressanti dell’odontoiatria in ambito europeo…
In tutti i maggiori Paesi si stanno affrontando problematiche simili riguardanti la professione: soprattutto le concentrazioni di capitali extraprofessionali che investono grandi somme di denaro in strutture organizzate (cosiddette low cost) e che tendono a snaturare la professione stessa e il consolidato rapporto tra odontoiatra e paziente.

Alcuni di questi molto attuali anche in Italia.
L’Ordine sta vivendo un momento difficile da noi, a causa di provvedimenti legislativi e Agenzie nazionali tendenti a limitarne l’azione, soprattutto nel contrasto di pubblicità spesso non consone con l’etica e la deontologia professionale.

Che cosa fare quindi?
Nulla possiamo nei confronti delle Società che gestiscono questi centri. Convocare i direttori sanitari responsabili non porta a grandi risultati, poiché tendono a scindere le responsabilità professionali da quelle gestionali che a loro non competono.

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