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Attenti al cane! Non lo dice un cartello ma l’odontostomatologo animale

m.boc

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gio. 16 giugno 2016

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È aperto in via Valperga Caluso a Torino il primo studio odontoiatrico specializzato, interamente dedicato, cioè, ai problemi orali degli animali da compagnia. Ad avviarlo è Dea Bonello, “odontostomatologa animale”, veterinaria superspecialista in materia, una dei tre professionisti italiani riconosciuti a livello europeo dall’autorevole European Board of Veterinary Specialists.

Perfezionatasi in odontostomatologia degli animali da compagnia (in inglese “pet”), è una dei tre italiani a potersi fregiare di questo titolo, conquistato, dopo aver chiaramente dimostrato in tutti questi anni e sin dalla laurea (conseguita a Torino nel 1989, con una tesi, ça va sans dire, in tema odontoiatrico) la sua decisa, incrollabile vocazione a dedicarsi esclusivamente alla bocca degli animali (anche contro la volontà della famiglia che sognava per lei ben altro).

Questo infatti, la Bonello fa, sin dall’inizio, curando in un primo momento i denti dei cavalli, per poi passare definitivamente a quelli di cani, gatti, criceti, furetti, porcellini d’India, conigli, ecc. ossia alla fauna domestica, dove il termine “domestico”, annota, ha valenze diverse a seconda delle abitudini e latitudini. Se in Italia il maialino non è molto presente nelle case, lo è piuttosto negli Stati Unititi, e così dicasi, quanto a varia diffusione, per cincillà, furetti, porcellini e conigli.

Cofondatrice e consulente di una importante clinica a Moncalieri e della Rivista veterinaria “Quaderni di Odontostomatologia”, la Bonello è stata anche tra i fondatori e presidente della Scivac, la Società italiana dei Veterinari di animali da compagnia, andati crescendo in numero con il modificarsi della società. Il notevole aumento dell’attività professionale oral/odontoiatrica della Bonello va di pari passo anche al dilagare delle “solitudini” per così dire.

Con la crisi della famiglia e col deteriorarsi dei rapporti personali, non solo cani e gatti sono sempre più presenti nella vita di oggi, ma sta cambiando il modo stesso di concepire il rapporto con loro. Se in passato era considerato disdicevole ammettere il compagno (pet) sul letto o addirittura a tavola, adesso non più tanto (lo indica anche il successo dei film con animali) con un conseguente, inevitabile, maggior rischio igienico.

Non è un caso infatti, che in comune con gli umani, cani e gatti siano insidiati dal flagello della parodontontite, malattia prevedibilissima e curabilissima sottolinea l’“odontostomatologa animale” se solo la si affronta nel debito modo. «Se per sconfiggere un cancro si può con una diagnosi precoce ‒ sottolinea la Bonello ‒ per far fronte alla parodontite basta una attenta pulizia per impedire che la placca diventi una “piattaforma di lancio” batterica».

Vuol dire che bisogna spazzolare ogni giorno i denti del pet come consiglia di fare il dentista umano? «Si. Mi rendo conto dell’impegno ‒ dice la Bonello ‒ Ma lei si rende conto del dolore e dello choc che comporta talvolta la morte di un pet nella vita di un anziano o di una persona sola? Perché quindi non cercare di allungargli la vita?».

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