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Andi costruisce il futuro su libera professione e giovani. Il network come catalizzatore di opportunità

mer. 23 maggio 2012

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Si è conclusa sabato 19 maggio a Torino la tre giorni congressuale che ha visto impegnati i delegati dei 23 mila soci Andi nel determinare la rotta che l’Associazione dovrà tenere nei prossimi anni. Approvato il documento politico con l’87% dei consensi, definite le scelte da intraprendere nei prossimi anni, per dare un futuro allo studio del dentista libero professionista e tutelare la salute dei cittadini.

“Comprendere il presente, costruire il futuro - Quale modello assistenziale per l’odontoiatria privata” è il titolo del Congresso da cui emerge - afferma un comunicato - un’Andi coesa intorno a un progetto importante, che punta a dare un futuro all’attuale modello di gestione dello studio odontoiatrico incentrato sul dentista libero professionista, apprezzato dal paziente ma in sofferenza a causa di una legislazione che lo penalizza e dalla concorrenza delle grosse strutture sanitarie che puntano sul business più che sulla qualità delle cure. Un documento politico nato sulla base delle indicazioni giunte dalle Sezioni provinciali Andi – precisa il comunicato - raccolte e discusse nelle Commissioni Congressuali composte da Segretari sindacali e Presidenti regionali, che hanno elaborato il documento congressuale posto in discussione venerdì 18 maggio in Assemblea.
La discussione ha fornito ulteriori spunti per l’elaborazione del documento finale proposto dal Presidente Nazionale e approvato sabato 19, in un contesto molto costruttivo. “Abbiamo voluto che il documento congressuale rappresentasse le tante realtà della professione senza trascurare i reali bisogni dei soci - dice il Presidente Gianfranco Prada - Di qui la scelta di coinvolgere nell’elaborazione direttamente la base associativa. Un Congresso con un’Associazione coesa verso un unico obiettivo, la tutela della libera professione come la esercitiamo, ma pronta a cogliere e sostenere i cambiamenti e le opportunità che ci si presenteranno senza pregiudizi”.
Il documento congressuale approvato dall’87% dei delegati (315 i favorevoli, 34 i contrari, 13 gli astenuti) si sviluppa su due direttrici principali: quella interna alla professione (l’Associazione a sostegno dell’esercizio professionale) e quella verso i cittadini per incanalare l’attrazione dei pazienti verso le prestazioni offerte dallo studio del dentista Andi. Sul fronte interno, l’unico modello di esercizio della professione che possa garantire la salute del cittadino è quello libero professionale ma intende monitorare sul territorio l’evoluzione degli altri modelli per adattare le sue azioni. Inoltre, c’è un’attenzione verso nuove forme di esercizio professionale, ma anche verso tutti i modelli di aggregazione di pazienti a partire dai fondi e convenzioni.
Dal documento congressuale, infatti, emerge, per la prima volta, la chiara volontà di utilizzare anche questi strumenti per dare ulteriori opportunità agli studi dei dentisti Andi, ribadendo un netto “no” al convenzionamento diretto e un “sì” alle forme che prevedano come valore fondante la libera scelta del curante da parte dei cittadini e l’applicazione di un libero onorario professionale. Il dentista Andi dovrà essere sostenuto con tutti gli strumenti possibili mettendo in campo azioni concrete anche verso i pazienti e potenziando i rapporti con le istituzioni.
Andi sosterrà i propri soci nell’esercizio della professione aiutando a sburocratizzare lo studio, a formare un dentista competitivo nel rapporto col paziente dal punto di vista marketing e degli aspetti organizzativi, dove lo studio monoprofessionale, oggi, segna il passo rispetto alle grosse strutture. Saranno attivate anche campagne informative al grande pubblico per far comprendere come le prestazioni odontoiatriche non sono un bene di consumo ma un atto medico, consentendo al paziente di effettuare scelte secondo criteri non solo meramente economici. Un lavoro in cui sarà centrale il Network Andi non solo per promuovere la qualità degli studi odontoiatrici Andi ma per migliorare e rendere economicamente sostenibile la gestione dello studio.
Per intercettare quei pazienti che oggi disertano gli studi dei dentisti Andi, l’Associazione potrà lavorare per organizzare la domanda di prestazioni odontoiatriche rapportandosi, per esempio, con centri di aggregazione dei pazienti mantenendo le condizioni dell’offerta entro limiti sostenibili e vantaggiosi per gli Associati.
Per dare un futuro alla professione, Andi - continua il comunicato - potenzierà il patto generazionale già più volte sottoscritto adoperandosi per tutelare l’ingresso nel mondo del lavoro dei neo laureati, creando chiari contratti di collaborazione/lavoro ad hoc che favoriscano l’inserimento negli studi privati e li tutelino da collaborazioni spesso poco remunerative proposte dai services o dai franchising. Andi continuerà la collaborazione con le Università italiane per preparare gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro.
Parte centrale della sua attività sarà l’azione politica sindacale forte dei determinanti risultati raggiunti in questi ultimi anni. Un’azione finalizzata al rispetto della centralità di ruolo dell’odontoiatra nella gestione della prevenzione, visita, diagnosi e trattamento di tutte le affezioni del cavo orale, da espletarsi a tutti i livelli: europea, nazionale e regionale. Perseguita a livello periferico e nazionale, l’azione sindacale non dovrà abbassare la guardia sui temi da sempre seguiti come la lotta contro l’esercizio abusivo della professione, l’aumento della detraibilità fiscale delle parcelle emesse, l’impegno nella gestione degli strumenti fiscali applicati alla categoria (studi di settore e redditometro) e la defiscalizzazione delle spese per i dispositivi di protezione.
Sarà ulteriormente valorizzato inoltre il rapporto con il Ministero della Salute e gli Assessorati regionali, evidenziando il ruolo associativo quale “parte sociale” e interlocutore politico privilegiato, che può svolgere anche compiti di sussidiarietà nei confronti dell’SSN sempre più carente di risorse economiche.
Fondamentale nell’individuazione di una politica sanitaria odontoiatrica realmente efficace è il lavoro che il Servizio Studi Andi attiverà per fornire dati chiari e incontrovertibili, non solo per capire le tante sfaccettature dell’esercizio della professione, ma anche il tipo di assistenza odontoiatrica di cui hanno bisogno gli italiani anche in futuro. Qualsiasi ipotesi di politica associativa infatti non può prescindere dalla conoscenza e proiezione dei dati epidemiologici odontoiatrici.
Del tutto soddisfatto il Presidente nazionale, al termine dei lavori congressuali avendo colto nei delegati di ogni provincia il forte impegno e la volontà di sostenere il futuro della professione e dei soci, che affidano sempre più ad Andi il ruolo di guida per l’intera categoria.

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