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Alleanza tra medico e paziente: gli ingredienti per una prevenzione di successo

P. Gatto

P. Gatto

ven. 16 giugno 2017

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Nella mitica cornice della baia di Chia il 15 giugno è stato inaugurato il XV Simposyum AIO Sardinia, alla seconda edizione internazionale. Dopo una giornata di corsi precongressuali, alle 18.30 Gerhard Seeberger e Mauro Miserendino hanno moderato l’Opening Ceremony alla presenza di istituzioni italiane e internazionali.

Al tavolo di presidenza Patrick Hescot (Presidente FDI), Marco Landi (Presidente CED), Gary Roberts (Presidente ADA), Phillip Fijal (Presidente CDS) e Fausto Fiorile (Presidente AIO). Tema trattato, la risoluzione delle principali malattie del cavo orale: in primis carie e malattia parodontale e loro prevenzione.

Nella sua appassionata introduzione Seeberger si è rivolto ai medici e alla loro responsabilità, anche sociale, nei confronti dei pazienti. I cambiamenti socio-economici hanno condizionato molto la possibilità dell’accesso alle cure e l’investimento in prevenzione degli Stati è molto ridotto, mentre è noto oggi che i problemi del cavo orale sono correlati ad altre malattie e alla salute generale dei pazienti. Il Presidente FDI, Hescot ha riassunto obiettivi e progetti in cui è impegnata la Federazione Internazionale.

Sollecitato da Seeberger il Presidente in carica AIO, Fiorile, ha sottolineato che se oggi conosciamo le cause più frequenti della patologie orale e le sue conseguenze sulla salute, nonché quali potrebbero essere i provvedimenti per debellarle, in quasi tutta Europa la prevenzione è demandata a un sistema privato.

Tre i temi proposti all’attenzione dei colleghi per rendere efficace qualsiasi progetto di prevenzione: primo, la necessità di un’ampia formazione e costante aggiornamento da parte dei clinici; secondo, la loro presa di coscienza, che impegnati come sono in urgenze e piani di trattamento complessi coi pazienti, tendono a trascurare la prevenzione.

Da ultimo, la necessità di infondere nella società tutta, le conoscenze delle patologie orali: non quindi e solo dominio del clinico, bensì diffuse tra i cittadini mediante vaste campagne di comunicazione e formazione, creando alleanze con territorio, scuole, istituzioni, medici di famiglia e pediatri. Per avere successo, infatti, un progetto di prevenzione deve riscuotere l’adesione di tutti, a partire dai genitori, nei quali l’ignoranza in materia di prevenzione è ancora assai diffusa.

In Italia su questo tema, collante per tutta la categoria, sono stati aperti molti tavoli unitari. Tuttavia tutto risulterà inutile – ammoniscono i relatori delle Associazioni internazionali – se non si conquista la collaborazione attiva dei pazienti: fumo, alcool e cattivi stili di vita perseverano, difficile trovare l’alleanza con loro nella prevenzione.

Phillip Fijal (Chicago Dental Society) ha evidenziato come a monte di un problema come l’alcoolismo, molto diffuso nel mondo occidentale, bisogna approcciare le cause degli stili errati di vita, piuttosto che agire solo sugli effetti.

Nella sua conclusione il Presidente FDI ha ribadito la responsabilità dei medici nello stile di vita dei pazienti. Fiorile ha incalzato affidando il “controllo” agli odontoiatri, spesso unico medico che nel corso della vita rivede più volte il paziente, può intercettare le malattie o influire sulle sue abitudini: la prevenzione, tra l’altro, è un elemento di fidelizzazione del paziente. Grande opportunità in tema di prevenzione, non devono mancare infine anche le alleanze con gli altri medici.

Tra i vari “ma” è risaltato il report di Marco Landi secondo cui la comunità europea è divisa tra chi sostiene il filone commerciale e chi va contro il prevalere delle soluzioni commerciali.

La prevenzione è un tema che riguarda oltre ai cittadini europei anche il popolo dei migranti, spesso affetti da gravi problemi di salute orale. In questo senso si è favorito il mantenimento dell’amalgama, “non il peggiore dei mali”, utile per le fasce più deboli. Un grande risultato è stato sensibilizzare sulla salute orale il Commissario europeo, ma le direttive normative non potranno andare nella direzione di far perdere l’indipendenza medico-terapeutica.

Giampiero Malagnino, Vice presidente vicario dell’Enpam, si è congratulato con i temi che richiamano l’antico giuramento d’Ippocrate, mentre Giuseppe Renzo, Presidente nazionale Cao, con una carrellata sui temi politici “caldi” ha confermato che argomenti “medici” e prevenzione hanno l’efficacia di far ricompattare tutta la categoria, sottolineando come tale unione possa diventare elemento di forza nel confronto con altre categorie mediche: considerazione peraltro condivisa anche da Malagnino.

In chiusura di inaugurazione, Fiorile ha sottolineato il fatto che quando i professionisti si ritrovano per una formazione di qualità in un ambiente piacevolmente favorevole, l’entusiasmo per la professione riparte. Per questo motivo l’Aio, pur essendo un’istituzione sindacale, continuerà a favorire la formazione culturale e in particolare un evento come Chia, divenuto ormai di stampo internazionale.

Alla fine gli applausi e i ringraziamenti di tutti sono andati ad Enrico Lai artefice di tutta l’organizzazione.

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