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Abitudine al fumo e dismissione

Angelica Belotti

Angelica Belotti

mar. 30 novembre 2010

salvare

La medicina centrata sul paziente – la centralità che la salute e il benessere della persona che abbiamo di fronte hanno nel nostro ruolo professionale – ci porta ad occuparci con attenzione sempre maggiore degli stili di vita dei nostri pazienti e delle loro abitudini potenzialmente lesive.

Nell’ambito dei comportamenti a rischio l’abitudine al fumo è un fattore di rischio comprovato per le patologie polmonari e bronco-ostruttive, oltre che per altre patologie a carico del distretto testa e collo; inoltre, risulta essere un fattore di rischio prevenibile, dunque, da scoraggiare o eliminare per prevenire i suddetti quadri patologici.
Nonostante ciò, l’abitudine al fumo è in aumento in particolare nelle donne e nelle fasce di età adolescenziali (ISS 26/05/09).
Importante è sottolineare come l’aumento dei fumatori corrisponda a una diminuzione del numero degli ex fumatori, la cui percentuale è passata dal 18,4% del 2008 al 14,6% del 2009.
Questo dato risulta particolarmente importante perché evidenzia la sostanzialità del problema legato all’abitudine al fumo, cioè la difficoltà nella cessazione e nella prosecuzione di un’abitudine corretta e salutare.
Ci siamo quindi chiesti perché sia così difficile spegnere per l’ultima volta quella sigaretta. La risposta viene fornita dal Sistema nervoso centrale. Infatti, la nicotina inspirata attraverso l’aspirazione della sigaretta è una sostanza neurotropa che si lega ai recettori del SNC e SNP attivando il sistema della dopamina, che provoca piacere, gratificazione, benessere.
Quando essa viene a mancare si attiva il sistema della noradrenalina che scatena una serie di risposte negative che configurano il quadro della sindrome da astinenza, disturbi che potrebbero far vacillare la resistenza all’astinenza del fumatore.
Consapevoli delle difficoltà che le persone incontrano nello smettere di fumare, dal 2008 è stato attivato presso la Clinica odontostomatologica di Velate (Varese) un programma di aiuto ai fumatori che vogliono modificare il loro stile di vita. La struttura da due anni ha adottato un protocollo operativo preciso e comune a tutti gli operatori sanitari che operano all’interno della clinica.
Ad ogni paziente afferente all’Istituto viene chiesto se è soggetto o meno all’abitudine al fumo; nel caso in cui ci si trovi di fronte a un paziente sano, privo di stili di vita a rischio, l’operatore sanitario effettuerà un rinforzo positivo di tale comportamento, incoraggiandolo a continuare in questa direzione.
Nell’eventualità in cui l’operatore si trovi a confrontarsi con un paziente fumatore, l’iter procedurale consiste nel fornire un intervento minimo informativo (minimal advice) mirato ad accrescere e correggere le nozioni possedute dal paziente sull’argomento fumo. Terminato il momento informativo si svolge insieme al paziente il Test di Fagestrom, necessario per valutare il grado di dipendenza dalla nicotina.
Il minimal advice consente di ottenere un 3% di buona riuscita in ambito di dismissione (“Effectiveness of Tabacco Counselling in the Dental OfficeSaman Warnakulasuriya”. J Dent Educ, 2005 september). Alla conclusione del minimal advice si propone al paziente la possibilità di seguire un percorso di dismissione mirato e personalizzato, definito “intervento strutturato”, caratterizzato dall’utilizzo delle tecniche del colloquio motivazionale e del counselling. Tale metodo permette di avere una buona riuscita nel 10% dei casi (“Effectiveness of Tabacco Counselling in the Dental OfficeSaman Warnakulasuriya”. J Dent Educ, 2005 september).

Questo approccio prevede l’utilizzo del modello Transteorico degli stadi di cambiamento di Prochaska e Di Clemente, del counselling e del colloquio motivazionale. Questa modalità procedurale permette di ottenere buoni risultata sia a livello delle modifiche delle abitudini di vita sia riguardo all’aderenza alle terapie che vengono proposte dall’operatore sanitario.
Il colloquio motivazionale e il counselling vengono condotti da un operatore adeguatamente addestrato, in grado di condurre il paziente verso l’obiettivo prefissato. Queste tecniche sono estremamente efficaci, ma necessitano di una preparazione specifica dell’operatore.
In tal senso, l’Università degli Studi dell’Insubria propone un corso di Perfezionamento in dismissione da fumo di sigaretta che permette di acquisire le nozioni e le tecniche necessarie per poter gestire centri anti-fumo e attuare interventi di dismissione, sia in ambito pubblico che in ambito privato. Il Corso di Perfezionamento anti-tabagico è alla sua seconda edizione e verrà proposto nella sede universitaria di Como presso il Chiostro di Sant’Abbondio da gennaio 2011.

Per maggiori informazioni riguardo al Corso “Dismissione da fumo di sigaretta” è possibile rivolgersi alla pagina del sito dell’Ateneo: http://www4.uninsubria.it/on-line/Home/NavigaperTema/DIDATTICA/Corsi/Corsidiperfezionamento/articolo1605.html.
Angelica Belotti

Angelica Belotti è laureata in Igiene Dentale presso l’Università degli Studi dell’Insubria (direttore prof. L. Levrini). Relatrice del Corso pre-congressuale in dismissione da fumo e prevenzione orale presso il XX Congresso Nazionale Aidi 2010. Partecipazione e presentazione Poster presso l’International Symposium On Dental Hygiene di Glasgow 2010.
 

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