- Austria / Österreich
- Bosnia ed Erzegovina / Босна и Херцеговина
- Bulgaria / България
- Croazia / Hrvatska
- Repubblica Ceca e Slovacchia / Česká republika & Slovensko
- Francia / France
- Germania / Deutschland
- Grecia / ΕΛΛΑΔΑ
- Italia / Italia
- Paesi Bassi / Nederland
- nordisch / Nordic
- Polonia / Polska
- Portogallo / Portugal
- Romania e Moldavia / România & Moldova
- Slovenia / Slovenija
- Serbia e Montenegro / Србија и Црна Гора
- Spagna / España
- Svizzera / Schweiz
- Turchia / Türkiye
- Gran Bretagna e Irlanda / UK & Ireland
I dati, diffusi in occasione della giornata nazionale senza tabacco del 31 maggio “No tobacco day” raccontano che un quarto (1,3 milioni) dei 4,9 milioni di decessi segnalati nel 2014 nell’Unione Europea è dovuto al cancro e, tra queste, 272.000 sono state causate dal cancro ai polmoni. Gli uomini sono oltre il doppio rispetto alle donne.
Nonostante il trend di fumatori continua a decrescere dopo le tante campagne di sensibilizzazione (attenzione però che il numero di minori che inizia a fumare continua ad essere in aumento sintomo di un’indifferenza rispetto ai rischi evidenti da parte dei più giovani) le conseguenze di anni di tossicità continuano a farsi sentire. Come quelli relativi ai morti di cancro ai polmone diffusi durante la giornata “No Tobacco” relativi all’Unione Europea. I dati sono stati diffusi dall’Eurostat e ciò che emerge è che quello ai polmoni rappresenta il principale tipo di cancro mortale nella Ue con il 21% dei decessi tra tutte le morti di cancro. I più colpiti da questo tipo di decessi sono gli uomini (185.000), più della metà rispetto alle donne (87.000).
I dati rilanciati da FederAnziani in Italia raccontano che in tutti gli Stati membri Ue il cancro al polmone è la causa principale tra i tumori mortali in Ungheria (27%), seguita da Belgio, Danimarca, Grecia, Paesi Bassi e Polonia (tutti al 24% di mortalità per tumori polmonari). All'estremità opposta della scala ci sono Portogallo (15%), Lettonia, Slovacchia e Svezia (16%) e Lituania al 17 per cento. L’Italia, con il 20%, è in un una posizione medio alta nella classifica in compagnia con lo stesso valore di Germania, Francia, Spagna, Croazia, Romania e Slovenia.
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