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Oslo, Norvegia: l’Escherichia Coli gioca un ruolo importante nel sistema digestivo ed è presente in ogni essere umano. Tuttavia, alcune varianti possono diventare patogeni quando si raggruppano insieme formando il pericoloso biofilm. Usando una molecola sintetica, i ricercatori dell'Università di Oslo (UIO) sono stati in grado di ridurre in modo significativo la capacità dei batteri di causare danni.
Come parte della sua tesi di dottorato presso la Facoltà di Odontoiatria, Ingun Lund Witsø ha testato l'impatto di due molecole di sintesi, il Furanone F202 e Thiophenone TF101, sull’Escherichia Coli. Entrambi sono stati create nel Dipartimento di Chimica presso l’UiO, con l’obiettivo di ridurre il potenziale dannoso di E. Coli, soprattutto distruggendo il modo di comunicare dei batteri. «I batteri inviano messaggi ormonali tra loro. Questo è il loro modo di comunicare», ha spiegato.
«Quando si raccolgono in un biofilm, sono agglomerati in una polpa che li protegge e li rende resistenti ai farmaci e alla nostra difesa immunitaria». Quindi, le sostanze che disturbano la comunicazione tra i batteri, senza ucciderli, riducono il rischio che i batteri sviluppino un sistema difensivo, dice Witsø.
Ha scoperto che le molecole di Thiophenone erano in grado di interrompere la comunicazione tra i batteri, impedendo loro di attaccarsi alle cellule dell'intestino e di formare dei biofilm. Di conseguenza, sostanze come il Thiophenone potrebbero essere vantaggiose nella battaglia contro la resistenza agli antibiotici, ha concluso.
Anche se la sua ricerca sui modelli di comunicazione dell’Escherichia Coli è ancora in fase iniziale, Witsø ritiene che i risultati siano promettenti per molte applicazioni future e potrebbero dar vita a nuovi metodi di lotta contro la resistenza agli antibiotici. Ad esempio, le molecole artificiali con le proprietà del Thiophenone potrebbero essere aggiunte al collutorio per aiutare ad eliminare la placca dentale più efficacemente o la sostanza potrebbe essere incorporata in certe protesi per ridurre e prevenire la formazione di biofilm, dice Witsø.
Nel corso degli ultimi decenni, l’incremento nell'abuso e l’uso improprio di antibiotici ha elevato il rischio di pericolosi biofilm e contribuito alla diffusione di microrganismi resistenti ai farmaci, responsabili di una vasta gamma di infezioni correlate. Secondo le statistiche pubblicate dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, circa quattro milioni di pazienti acquisiscono tali infezioni negli ospedali europei ogni anno: 37.000 casi sono mortali.
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