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Studio comparativo tra impronte digitali e analogiche per la realizzazione di perni CAD/CAM

Un recente studio ha evidenziato che, nonostante alcune criticità legate all’applicazione e alla facilità d’uso, le impronte analogiche tradizionali continuano a superare gli scanner intraorali nella rilevazione di anatomie canalari altamente dettagliate, soprattutto nelle zone più profonde (Immagine: Soloviova Liudmyla/Adobe Stock).

ven. 7 novembre 2025

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SALONICCO, Grecia: Con la diffusione sempre più ampia dei flussi di lavoro digitali nell’odontoiatria restaurativa, l’accuratezza degli scanner intraorali nel rilevare strutture anatomiche complesse rimane un fattore cruciale per il successo clinico. In questo contesto, un gruppo di ricercatori dell’Università Aristotele di Salonicco ha recentemente condotto uno studio comparativo per valutare le prestazioni di tre scanner intraorali e delle tradizionali impronte analogiche nella registrazione dell’anatomia canalare ai fini della realizzazione di perni mediante tecnologia CAD/CAM. I risultati evidenziano sia il potenziale sia i limiti attuali delle tecnologie di scansione digitale in scenari clinici particolarmente complessi.

Lo studio ha valutato le prestazioni degli scanner intraorali CEREC Primescan e CEREC Omnicam (entrambi Dentsply Sirona) e TRIOS 3 (3Shape), confrontandoli con le impronte convenzionali in polivinilsilossano. Utilizzando un manichino odontoiatrico con un canale radicolare standardizzato nel dente n. 21, il team ha simulato condizioni cliniche reali e confrontato le superfici rilevate da ciascun metodo con quelle ottenute mediante lo scanner da banco ad alta risoluzione inEos X5 (Dentsply Sirona).

I risultati hanno mostrato che lo scanner Primescan ha raggiunto la massima precisione tra i dispositivi intraorali, mentre lo scanner Omnicam ha registrato la precisione più bassa e la superficie misurata più ridotta, suggerendo una scansione meno dettagliata. È importante sottolineare che il metodo delle impronte analogiche ha catturato l’anatomia del canale radicolare con maggiore dettaglio; tuttavia, i ricercatori hanno osservato che irregolarità e distorsioni nel materiale da impronta possono comportare una superficie apparente maggiore e discostarsi dalla geometria reale del canale, influenzando negativamente l’adattamento clinico del perno.

Sebbene le impronte analogiche abbiano mostrato una maggiore accuratezza nella superficie rilevata, gli scanner intraorali, in particolare il Primescan, hanno offerto notevoli vantaggi in termini di efficienza del flusso di lavoro e integrazione con i sistemi CAD/CAM. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che la profondità dell’area scansionata influenza significativamente la precisione degli scanner intraorali.

Lo studio sottolinea la necessità di un ulteriore sviluppo delle tecnologie di scansione digitale per migliorare la capacità degli scanner intraorali di rilevare con precisione geometrie complesse, in particolare nei canali radicolari profondi. I ricercatori hanno concluso che integrare la precisione delle impronte analogiche con i vantaggi pratici dei metodi digitali potrebbe garantire risultati clinici ottimali nella realizzazione di perni e monconi personalizzati.

Lo studio, intitolato “Accuracy of CAD/CAM technology in fabricating custom post-and-core restorations: A comparative analysis”, è stato pubblicato il 12 febbraio 2025 sul Journal of Esthetic and Restorative Dentistry, in anteprima rispetto all’inserimento in un numero della rivista.

 

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