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Squadra che vince non si cambia: Maculan rieletto presidente dell’ANTLO

Il direttivo ANTLO al congresso di Assisi.
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lun. 27 ottobre 2014

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«Nessuna squadra ha voluto porsi in concorrenza – dice – perché i risultati di questa dirigenza, sono difficilmente contestabili».

Presidente Maculan, ad Assisi la sua Presidenza e il Direttivo sono stati riconfermati per il prossimo triennio. Non sono state presentate liste alternative, un fenomeno che recentemente era successo anche nei sindacati degli odontoiatri. Come interpreta questa mancanza di opposizione interna, così diversa da quanto succedeva nel passato?
A mio avviso questo non significa una mancanza di opposizione interna ma, forse più democraticamente, l'esistenza all'interno della singola lista di tante posizioni e punti di vista. Provo a spiegarmi meglio: all'interno della lista presentata si trovano inserite anche persone che, ad una prima lettura, avrebbero potuto creare una propria squadra. Nel caso specifico di questo rinnovo/cariche nessuna squadra ha voluto porsi in concorrenza perché i risultati e le affermazioni associative nei tre anni di questa dirigenza, sono difficilmente contestabili. Altra cosa, chiaramente, parlare di risultati ottenuti per la nostra categoria... Forse proprio questa mancanza è la vera motivazione per cui siamo stati pronti a rimetterci in gioco per altri tre anni, reputando indispensabile continuare il grande lavoro iniziato nel primo mandato.

Ci indica la lista e i ruoli della sua “squadra”? Ci sono dei cambiamenti?
La lista presentata unisce volti nuovi a colleghi già impegnatisi per la categoria nel triennio precedente. I risultati ottenuti hanno suscitato nei territoriali la voglia di dar ancora fiducia a chi bene ha lavorato. Non nego che un ricambio maggiore, agevolato da una adeguata preparazione, in questi tre anni sia auspicabile come più volte dichiarato in congresso. L'esecutivo rimarrà pressoché invariato confermando, quale segretario nazionale, Gabriele Barbarossa e alla segreteria culturale Lanfranco Santocchi. Tesoriere, come negli ultimi tre anni, sarà Andrea Rossi, responsabili delle vicepresidenze territoriali, a Nord Innocente Pozzan, al Centro Nicola Ludovico, con l'ingresso alla vicepresidenza Sud del collega Giacinto Iannone. Nessuna variazione ai servizi e al marketing dove ritroveremo con piacere Tullio Cotronei ed Enrico Galli. Giuseppe Chiovaro già direttore di NLO mi coadiuverà per l'editoria e alla scuola Paolo Dieni. Chiudono la lista del nuovo Consiglio nazionale (che, ricordo, vede l'ulteriore partecipazione di tutti i presidenti territoriali) Paolo Battaglia, Mauro Marin, Matteo Parise e Oriano Morsanutto.

Nei corridoi dei congressi ANTLO, che tanto successo hanno riscosso durante il suo mandato, gli associati commentavano “Squadra vincente non si cambia”. Può indicarci i tre punti salienti di queste vittorie riconosciute dai Soci ANTLO e dai Dirigenti locali?
Sicuramente la passata dirigenza ha saputo far tornare nei colleghi la voglia di aggregazione e partecipazione a tutti i livelli. Lo spostamento dell'attenzione associativa verso le tante problematiche politico-sindacali della categoria hanno sicuramente fatto comprendere l'impegno dell'attuale dirigenza nella difesa della professione. Le problematiche odontotecniche ora vengono discusse anche durante le manifestazioni culturali in appositi spazi dedicati. La partecipazione agli eventi culturali, da sempre fiore all'occhiello di ANTLO, a settembre ha raggiunto il picco a Montesilvano. Ma, i colleghi, hanno visto ANTLO - e i relatori ANTLOFormazione- impegnati ogni fine settimana in tutt’Italia con uno, spesso due, ma anche tre eventi di alto livello, chiamando a raccolta ogni week-end centinaia di colleghi. Inoltre, c’è il ritorno alla comunicazione diretta verso gli associati in tutte le forme attualmente disponibili, affiancando il rientro al cartaceo della storica rivista cultural- tecnica Il nuovo laboratorio odontotecnico, l’unica gestita da un'associazione di odontotecnici ed in controtendenza alla progressiva scomparsa di molte riviste cartacee.

Questo congresso è stato preceduto dalla pubblicazione da parte del Direttivo dimissionario del documento politico sul vostro sito web, rinnovato, accompagnato da un forum. Come è andata questa esperienza?
Credo che abbia segnato veramente il cambiamento di ANTLO il non aver paura di dire a voce alta quale sarà il nostro impegno e cosa dovrà sviluppare la dirigenza dei prossimi tre anni: senza segreti, aprendo le porte e coinvolgendo dirigenti, associati e non... questo il passaggio fondamentale. Perché, i problemi che gli odontotecnici italiani oggi lamentano mettendo in discussione l'esistenza stessa della figura, non sono dei soli odontotecnici ANTLO. Il forum ha avuto difficoltà oggettive tecniche di registrazione. Non abbiamo voluto accettare commenti ed interventi da persone non riconducibili ad un nome reale. Tutti conosciamo la pochezza di taluni che dimostrano la loro mediocrità, celandosi dietro uno pseudonimo. Per questo motivo la segreteria ha aiutato chi era in difficoltà, suggerendo un canale più semplice e diretto come la "tradizionale" mail.

“Governare il futuro per gestire il presente”: il titolo riprende uno slogan Andi del 2002, '”Governare il cambiamento”. Perché dopo 12 anni ritorna attuale il tema? Che cosa significa concretamente?
Sostanzialmente non dobbiamo più subire passivamente le cose e le scelte calate dall'alto, inutile lamentarsi di quanto deciso da altri nell'osservanza di quanto reso ufficialmente operativo. Il compito primario di un'associazione che rappresenta le necessità e le priorità di una categoria, è certamente creare presupposti di miglioramento laddove le cose vengono decise, intervenendo nei nuclei centrali di prima decisione. Sostanzialmente, alzare l'asticella di impegno attivo e pressante verso il miglioramento della situazione odontotecnica italiana.

La parte finale del documento “Un nuovo progetto per una nuova ANTLO” , ricorda quanto negli ultimi tre anni sia cresciuta è cambiata. “Nuova ANTLO” perché pensate ad ulteriori modifiche?
Io credo che ANTLO oggi sia un punto di riferimento importante nel mondo odontotecnico. L'ho ripetuto più volte: l'impegno è grandissimo ed in questo consiste "la Nuova ANTLO". Oggi ci siamo voluti interrogare nel momento di massima espressione di un'associazione, ossia il suo documento politico, con domande e progetti su metodi e tempistiche per sviluppare un maggiore impegno verso il fronte politico –sindacale. Era già nell’intento di una delle due associazioni che, più di trent'anni fa, costituì l’ANTLO.

Quali saranno i passi dei prossimi “100 giorni”?
Sicuramente chiamare attorno a me il nuovo gruppo, definire nello specifico i ruoli di ogni singolo componente, per suddividere il peso di tanto lavoro da fare ad ogni livello, ognuno per le proprie competenze, approfittando della continuità del gruppo per non perdere il filo, nemmeno per un attimo, nei contatti ed attività già in essere.

Il tema dei giovani per la prima volta diventa centrale anche per ANTLO: formazione scolastica, universitaria, dirigenza. Credete veramente nella possibilità che l'attività odontotecnica potrà attrarre giovani e protrarsi nelle generazioni future?
È stato forse il tema centrale della discussione attorno al documento politico. A tutti i livelli l'odontotecnico di oggi ha bisogno di una formazione scolastica completamente diversa. Le competenze che gli spettano devono essere approfondite in una formazione personale di base, che non può prescindere dalla scuola di formazione "primaria". Gli attuali odontotecnici sono un ponte tra quel che si "faceva" e quelli di domani. Sono convinto che in futuro l'odontotecnico sarà diverso dal collega di ieri e da quello di oggi. Ma anche che non potrà non esistere una figura specifica nel seguire la costruzione del dispositivo medico su misura, attraverso i suoi cicli produttivi. Quello sarà l'odontotecnico di domani.

Stanco ma felice?
Stanchezza... cos'è? Per la felicità attenderò quando i veri odontotecnici, quelli che quotidianamente alzano la saracinesca del proprio laboratorio, avranno ottenuto quel riconoscimento di dignità che meritano da tanti, troppi anni.

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