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Rhein83 Days, un congresso che porta l’Italia nel mondo

Claudia Nardi inaugura il Simposio.
Patrizia Gatto

Patrizia Gatto

mar. 23 giugno 2015

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Si fa presto a scrivere su una locandina “congresso internazionale”, ma Rhein83, azienda bolognese del settore dentale da 32 anni sul mercato, ha preferito, per il suo primo congresso del 12-13 giugno a Bologna, adottare un titolo tradizionale, che evidenziasse il suo promotore.

Erano previste le traduzioni simultanee in inglese dei bravi relatori italiani, e anche questo spesso avviene. Quello che è invece è andato oltre le aspettative è che un primo evento aziendale abbia raggiunto quasi le 400 presenze nelle due giornate e che di questi, 120 siano stati stranieri provenienti da gran parte del mondo (oltre 70 Paesi). Rivolto sia a odontoiatri sia a odontotecnici, ha sviscerato – con riflessioni, confronti, protocolli, case report – il tema della protesi rimovibile.

Rhein83 è cambiata molto in questi anni: da azienda familiare frutto di un’intuizione del fondatore Ezio Nardi, all’attuale presidente Claudia Nardi e al socio, Gianni Storni odontotecnico di seconda generazione e fratello di odontoiatra, entrato in azienda attratto dagli attacchi di nuova concezione. Con le loro intuizioni commerciali hanno portato i prodotti in tutta Europa, Stati Uniti, Israele e molti altri Paesi.

«Dopo tanti anni si è deciso di fare un evento che portasse qualcosa di nuovo», dichiara Claudia Nardi, in una videointervista. «Abbiamo individuato nell’anno dell’Expo – continua – l’opportunità di invitare in Italia gli stranieri per un congresso sul nostro principale prodotto, la protesi, e infine completare con una visita all’Expo di Milano».

Far conoscere un’Italia che supera la crisi, rilanciando continuamente con un prodotto che, per facilità, compatibilità, apertura a tutti i sistemi e qualità, ha conquistato il proprio Paese e il mondo.

Da sempre Rhein, in collaborazione con importanti università italiane che testano i prodotti, inventati e sviluppati dalla stessa proprietà, ha promosso la cultura nel settore dentale e in modo particolare nell’odontondotecnica, sia organizzando corsi teorici e pratici sia supportando associazioni scientifiche e di categoria. In particolare, l’associazione ANTLO, di cui Rhein è major sponsor, ha voluto partecipare con parte del suo board e dello stesso presidente Massimo Maculan, per onorare un’iniziativa culturale così qualificata.

Molto seguite le relazioni del venerdì e del sabato sino a fine evento, conclusosi con un pranzo di arrivederci tra i soddisfatti partecipanti. Sono riuscite a mostrare tutto l’attuale scibile sull’argomento, dando valore anche con l’applicazione di nuove tecnologie, alla protesi rimovibile che, per tanti anni considerata una seconda scelta, è in molti casi la soluzione estetico-funzionale più idonea tutt’oggi negli Stati Uniti, con un mercato assai superiore a quello degli impianti.

Il professor Andrea Boracchini dell’Università di Siena, moderatore del venerdì e relatore al sabato, ha sostenuto questa considerazione con un’inedita ricerca, di prossima pubblicazione su queste testate, che trattava l’edentulia nei prossimi anni. Con analisi e formule, la ricerca dimostra che l’edentulia, se pur in decrescita, aumenta numericamente per aumento della popolazione e invecchiamento. La protesi tradizionale si deve ancora insegnare? Certamente, se il mercato delle protesi è inesauribile. Le persone che portano una protesi sono tutte così mortificate? In realtà no, così non pare dall’indagine.

Carlo Borromeo ha citato Ezio Nardi, durante l’intervento di apertura: «Ieri Nardi ha detto: “Ditemi quali sono i vostri problemi e vediamo quello che possiamo fare”. Poche aziende possono permettersi di rispondere in questo modo».

Infine, il prof. Loris Prosper, a chiusura del congresso, ha sottolineato la bellezza dei molti lavori presentati, fiori all’occhiello per Rhein, sottolineando come il protesista debba saper scegliere l’odontotecnico adatto al caso, «perché l’odontotecnico non è un tuttologo, ma uno specialista, ed è anche il più bel biglietto da visita di uno studio dentistico», e mettendo poi in rilievo come un piano di trattamento sia una delle cose più difficili da fare in medicina. In odontoiatria è doveroso dare sempre al paziente la possibilità di scegliere tra un piano di trattamento costosissimo e una buona biologia.

Nella consultazione della prima visita si deve essere sicuri che il paziente accetti il piano di trattamento, specie oggi che ci sono problemi economici. Dunque, dare anche un’alternativa tra protesi su dente naturale e protesi su impianti.

«Mai come in questi ultimi sei anni siamo ritornati a fare degli scheletriti. Fare gli scheletriti fatti bene non significa tornare indietro!».

Last but not least, i ringraziamenti vanno anche ai collaboratori dell’azienda, che hanno curato l’organizzazione sotto la regia dell’infaticabile responsabile marketing Raffaele Lombardo.

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