L’AIFA ha autorizzato l’utilizzo della tossina botulinica a scopo terapeutico agli odontoiatri. Lo ha fatto su richiesta di POIESIS (Perioral and Oral Integrated Esthetics Scientific International Society) e di SIMEO (Associazione Italiana di Medicina Estetica Odontoiatrica), i cui presidenti Ezio Costa e Antonio Guida hanno lavorato assiduamente per anni per arrivare a questo storico risultato. Sulla “vexata quaestio” riferisce Ezio Costa.
Finalmente è arrivato l’auspicato utilizzo. Diciamo finalmente perché da quanto tempo si parla del problema?
Dalla nascita di POIESIS, nel 2009 ci siamo occupati della grande confusione riguardo ruolo e possibilità di intervento dell’odontoiatra nella regione periorale. In particolare, per quanto riguarda la tossina botulinica, si diceva (società di medicina estetica, pareri interpretativi) che l’odontoiatra non era medico e non poteva usare farmaci non autorizzati per le sue competenze. Noi (in particolare POIESIS e SIMEO) abbiamo sempre sostenuto invece che l’odontoiatra fosse medico (Cass. Civile 22 novembre 2000 n. 15078) e che poteva usare, secondo scienza e coscienza, qualsiasi presidio medico e farmaco (naturalmente nelle sue aree di competenza: i “relativi tessuti” dell’art. 2 della legge 409/’85). Il provvedimento dell’AIFA interviene proprio su questo aspetto.
In che cosa consiste il provvedimento AIFA?
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, allarga l’utilizzo per scopi terapeutici della tossina botulinica agli Odontoiatri, riconoscendone il ruolo medico specialistico. Nello specifico si tratta di indicazioni già approvate per altri specialisti e riguardano gli spasmi emi-facciali (per esempio post-paralitici o dopo conflitto neuro-vascolare) e le distonie focali associate. L’Odontoiatra, in quanto medico, potrà così utilizzare un farmaco come la tossina botulinica nelle sue “aree di competenza facciali”.
A monte di tale provvedimento c’è l’azione stimolatrice di Poiesis e Simeo. Vogliamo ricostruirne le fasi salienti?
Il nostro lavoro comune aveva preso forma e forza col documento di Consensus del 2015, approvato dalle nostre società scientifiche e dalle sigle sindacali di categoria in risposta al parere del CSS (che tanta confusione aveva creato), in cui si riaffermava che non vi era alcun dubbio sulle competenze mediche generali esercitabili dal medico odontoiatra sul terzo medio ed inferiore del viso, comprensive altresì dei trattamenti aventi finalità estetiche.
Quali prospettive apre all’attività odontoiatrica tale provvedimento? Quali conseguenze pratiche avrà?
Ribadisco che la cosa più importante è che finalmente è riconosciuto il ruolo medico specialistico del laureato in odontoiatria. Questo lo autorizza a usare la tossina botulinica per finalità terapeutiche, anche in modalità off-label. Le indicazioni sono molteplici e riguardano i muscoli mimici e scheletrici facciali, coinvolti nel sorriso, nella masticazione (ATM) e nella postura. In anteprima posso anche dire che sto conducendo, assieme ad una collega neurologa dell’Università di Verona, studi clinici che analizzano altri disturbi muscolari facciali che potrebbero rientrare nelle indicazioni approvate, per esempio il bruxismo!
Si può affermare che con questa disposizione AIFA, l’Odontoiatria, come pacificamente ammesso ormai da molti, sempre meno “ancella” della Medicina, assurge a nuova dignità?.
Assolutamente si. Naturalmente, come sempre, la nostra etica professionale ci deve guidare ad avere la giusta formazione prima di qualsiasi trattamento. Credo sia giunto il momento che i trattamenti dei tessuti molli facciali siano finalmente argomento di studio a partire dal percorso di laurea in odontoiatria. Colgo quest’occasione per invitare tutti a partecipare venerdì 31 Marzo a Roma al corso accreditato "Odontoiatria e Medicina del Benessere: l'evoluzione dello studio odontoiatrico" (Info e iscrizioni: clicca qui) organizzato in collaborazione con l’Università di Camerino, il patrocinio di ANDI, AIO, SIMEO e POIESIS dove avremo modo di confrontarci anche su questa nuova e importante notizia.
E ora il commento del presidente SIMEO, Antonio Guida
«Da tempo la Società cerca di uniformare l’offerta terapeutica dei dentisti italiani alle possibilità terapeutiche dei colleghi europei nell’interesse dei pazienti che affetti da gravi patologie odontotomatologiche non hanno fino a oggi avuto possibilità di risoluzione. Mi riferisco a ipertoni importanti della muscolatura masticatoria con ripercussioni non solo sulla vita di relazione ma anche sul buon esito di riabilitazioni odontoprotesiche implantologiche e ortodontiche complesse che solo con l’utilizzo della tossina botulinica di tipo A è possibile dominare.
Abbiamo presentato più di 256 lavori internazionali pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche sull’utilizzo della tossina botulinica in campo odontoiatrico e “finalmente” anche tutta l’odontoiatria italiana con quest’ultimo dispositivo dell’AIFA si è allineata all’offerta terapeutica dei colleghi europei e non solo. Questo risultato che ha richiesto un grosso impegno al quale ha contribuito il dr. Nicola Illuzzi indirizzandoci tra i meandri burocratici necessari, segna un passo importante per i pazienti e gli odontoiatri italiani, perché sancisce, se mai ce ne fosse stato bisogno, il ruolo medico dell’odontoiatra nei territori anatomici di pertinenza».
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