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RICHMOND, Va. , USA: Nessun ortodontista al mondo è rimasto immune dall’estremo cambiamento richiesto all’attività clinica durante la pandemia di COVID-19. Un nuovo studio dei ricercatori della Virginia Commonwealth University evidenzia i miglioramenti nei protocolli di sicurezza, i cambiamenti nelle procedure soggette ad aerosol, l’aumento nell’utilizzo degli allineatori invisibili e degli appuntamenti virtuali.
Lo studio fornisce approfondimenti sull’efficacia percepita di questi adattamenti, sulla prevista evoluzione di questi cambiamenti post-pandemici e su come queste misure abbiano rimodellato il panorama della pratica ortodontica di fronte a sfide senza precedenti.
La pandemia di COVID-19 ha richiesto l’adattamento delle pratiche ortodontiche al fine di migliorare la sicurezza e il controllo delle infezioni. Gli autori dello studio hanno osservato significative modiche alla pratica clinica in quattro categorie specifiche quali: controllo delle infezioni, distanziamento sociale, tipo di apparecchio e tele-ortodonzia.
Sebbene inizialmente la pandemia abbia costretto alla chiusura temporaneamente gli studi, al momento della riapertura, gli ortodontisti hanno dovuto applicare rigorosi protocolli di sicurezza in linea con le raccomandazioni delle varie organizzazioni sanitarie. Adattandosi alle nuove norme, le cliniche hanno iniziato a fare lo screening dei pazienti per i sintomi, riducendo al minimo le procedure di generazione di aerosol, migliorando l’uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e integrando nelle loro pratiche misure di distanziamento sociale.
Utilizzando 160 indagini effettuate da ortodontisti in 38 stati degli Stati Uniti, i ricercatori hanno scoperto che i dati demografici degli intervistati rispecchiavano quelli degli ortodontisti negli Stati Uniti. La maggior parte erano maschi titolari di studio privato con oltre un decennio di esperienza. In particolare, durante la pandemia di COVID-19, la maggior parte di loro aveva adottato protocolli sanitari rigorosi, come lo screening della temperatura, l’uso di filtri HEPA e l’uso di PPE. Tuttavia, un numero significativamente inferiore ha pianificato di continuare queste attività dopo la pandemia, con l’eccezione dell’uso di maschere chirurgiche. Durante la pandemia, i trattamenti che producevano aerosol sono stati adattati; ad esempio, è stata aggiunta l’aspirazione ad alto volume e sono state mantenute le distanze tra i pazienti. Sebbene si preveda una diminuzione dell’uso di PPE, i clinici che hanno risposto che si aspettavano di continuare ad utilizzare l’aspirazione ad alto volume.
Durante la pandemia, il trattamento con allineatori invisibili è diventato una tendenza emergente, in quanto è stato preferito rispetto al trattamento con apparecchi fissi a causa del minor numero di emergenze, della riduzione del tempo di seduta, della facilità del monitoraggio remoto e del minor numero di visite in ufficio. Dalle risposte al sondaggio è emerso che la popolarità della terapia con un allineatori invisibili continuerà ad aumentare anche dopo la pandemia.
La telemedicina è stata fondamentale per lo screening iniziale delle emergenze ortodontiche, riducendo la necessità di contatto fisico con una mediana di cinque visite virtuali alla settimana. Questi cambiamenti sono stati associati in modo significativo alla regione e alle dimensioni dello studio. Sebbene gli studi abbiano mostrato percezioni diverse da parte dei pazienti riguardo all’assistenza virtuale, il suo valore è aumentato durante la pandemia, e circa il 45% degli intervistati prevede di continuare dopo la pandemia, soprattutto per gli screening dei nuovi pazienti e il monitoraggio degli allineatori.
I risultati hanno anche indicato che le pratiche ortodontiche hanno registrato tassi di infezione inferiori rispetto ad altri segmenti del settore sanitario. Tuttavia, questi adattamenti non sono stati privi di sfide. Hanno aumentato i costi operativi, interrotto i flussi di lavoro e costretto gli ortodontisti a trovare un equilibrio tra sicurezza e continuità dell’assistenza e redditività economica. La varianza nell’attuazione e nel successo di questi adattamenti rimane in gran parte inesplorata, così come il loro futuro nella pratica ortodontica post-pandemica. Ciò porta a domande cruciali sull’efficacia di questi cambiamenti, sulla loro permanenza e sul loro impatto sulla pratica dell’ortodonzia. Gli studi futuri potrebbero concentrarsi sulle prospettive degli ortodontisti e sulle differenze demografiche nell’applicazione di questi adattamenti e potrebbero contribuire a definire le migliori pratiche ortodontiche post-pandemiche.
Lo studio, intitolato “Adaptations in ortodontics for current and future coronavirus disease 2019 best practices”, è stato pubblicato nel numero di luglio 2023 dell’American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics.
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