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Il laser nella pratica quotidiana: intervista a Gilles Chaumanet

M. Villa

M. Villa

mer. 11 settembre 2013

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Gilles Chaumanet – presidente per la Francia della Società per l’applicazione del laser orale (SOLAFr) e dell’Accademia di Laser Education (ALE), istruttore per la World Clinical Laser & Imaging Institute (WCLI), ambasciatore della Global Oral Implant Academy (GOIA) – ha in programma per il CEFME (Centro di formazione medica post universitaria) un percorso specifico sull’utilizzo del laser in odontostomatologia.

Il percorso inizierà il 19 ottobre 2013 con la diagnosi e il trattamento delle perimplantiti, per poi avvicinarsi in modo più approfondito alle tecniche e, quindi, all’utilizzo del laser in odontostomatologia. Laser Tribune ha avuto il piacere di incontrarlo e di porgergli qualche domanda per i suoi lettori.

Laser Tribune: Dottor Chaumanet quando ha iniziato a utilizzare il laser in odontostomatologia?
Gilles Chaumanet: Dal 2000, lo stesso anno in cui ho deciso di introdurre l’applicazione degli emocomponenti ad uso non trasfusionale nei miei interventi chirurgici. L’idea principale era quella di trovare tecniche e procedure meno invasive per i miei interventi di chirurgia orale e implantare. Il secondo scopo era quello di migliorare la guarigione sia qualitativa sia quantitativa dei tessuti coinvolti negli interventi.

Perché avete deciso di proporre tre corsi improntati sull’utilizzo e sulle tecniche laser?
Volevamo dare la possibilità ai medici che non conoscono le tecniche laser di approcciarsi a queste nuove tecnologie con un buon supporto di base e a quelli che sono già utilizzatori di conoscere protocolli ormai ben consolidati dalla nostra esperienza clinica, per avere un nuovo orientamento in tutte le tecniche chirurgiche stomatologiche, compresa l'implantologia.

Visti i tempi che corrono, la domanda nasce spontanea: che cosa significa, in termine di costi, utilizzare il laser?
Come tutte le tecnologie hight-tech l’investimento degli strumenti è elevato, però il tempo che si guadagna e la qualità del risultato ottenuto compenseranno in modo importante il costo iniziale. In più, il ROI (ritorno sui investimenti) è abbastanza alto per quanto riguarda il laser in termine d’immagine e biologici. I corsi hanno anche la funzione di indirizzare i medici all’ottimizzazione delle apparecchiature sia a livello clinico che gestionale ed economico.

Quali sono, in breve, i vantaggi dell’utilizzo del laser?
Innanzitutto, le tecniche laser vanno comprese come tecniche ad alto rispetto biologico. La possibilità di eseguire interventi chirurgici e contestualmente di biostimolare i tessuti a ottimizzare la guarigione è indiscutibilmente un vantaggio. Inoltre, sono ampiamente documentate la riduzione del dolore postchirurgico, la riduzione dell’edema e l’accelerazione dei processi riparativi.

I corsi che avete in programma prevedono una parte pratica e l’utilizzo, quindi, del laser?
Come con tutte le tecniche nuove, è importante dare un supporto pratico alla teoria. Con queste tecniche la manualità risulta essere fondamentale, poiché completamente diversa da quella acquisita durante l’utilizzo degli strumenti tradizionali, come i manipoli, le turbine e gli ultrasuoni. Pertanto è fondamentale comprendere la giusta distanza dal tessuto per ottimizzare l’incidenza del fascio e avere la massima resa della macchina utilizzata. È molto importante tutelare i nuovi utilizzatori e dare una spiegazione sulla trasformazione dei tessuti in funzione dei parametri e delle diverse macchine sul mercato. Pertanto le prove pratiche sono fondamentali prima dell’utilizzo di queste apparecchiature sul paziente.

Mi sembra di aver inteso che per il corso sulle perimplantiti, invece, non avete pensato a inserire una parte pratica. Se è vero, mi spiega la ragione?
A oggi le tecniche di trattamento delle perimplantiti, comprese quelle laser, hanno ancora la necessità di avere un inquadramento teorico diagnostico, in quanto le difficoltà cliniche sono enormi e il successo passa principalmente attraverso una buona diagnosi iniziale, utile a capire quando trattarle e quando sostituire l’impianto.

Al termine dei tre corsi, il medico cosa porterà “a casa” di pratico e fruibile?
I nuovi approdanti alla tecnologia laser avranno le basi per poter utilizzare il laser in diverse applicazioni semplici dell’odontoiatria. Per le applicazioni più specifiche, permetterà ai medici di ottenere dei protocolli già confermati per orientarsi verso una chirurgia più conservativa e meno invasiva.

Quale azienda vi supporta in questo percorso?
Abbiamo la fortuna di essere supportati dalla ditta Biolase, che risulta essere tra i leader mondiali nel campo del laser dentistico.

 

CEFME – Centro di Formazione Medica Post Universitaria
Via Trecchi, 20 - 26100
Cremona

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