Il dolore oro-facciale: a Brescia il congresso della SISDO dedicato al Prof. Luigi Rodella

Per approfondire gli argomenti di questa giornata, abbiamo il piacere di porre alcune domande al Prof. Mauro Labanca, co-fondatore e consigliere SISDO.

Buon giorno Professore, ci potrebbe brevemente illustrare come nasce la SISDO e qual è la mission della Società?
SISDO nasce molti anni fa da una idea del prof. Rodella e mia. Essendo da sempre stati interessati alla gestione del dolore nelle sue varie declinazioni, ci rendemmo conto che il dolore oro-faciale, pur costituendo una patologia estremamente presente e invalidante, non era adeguatamente considerato o rappresentato negli ambiti scientifici.

In generale, il dolore è un’esperienza personale, spesso complicata da spiegare da parte del paziente e di difficile rilevazione da parte dei professionista. Come deve essere affrontata questa problematica?
In modo multidisciplinare. Sarebbe un grave errore continuare a vedere e gestire il dolore oro-faciale con un approccio unidirezionale. Esistono sempre più nuove terapie, nuovi approcci e nuove possibilità per risolvere o quanto meno alleviare questo grave problema.

Ritiene quindi che sia importante la collaborazione tra differenti professionisti sanitari? In particolare l’odontoiatra può essere considerato una “sentinella” nell’intercettazione della problematica?
L’odontoiatra da sempre è il primo filtro di questo tipo di dolore. Quand’anche il paziente vada dal proprio medico di base riferendo un dolore nel distretto oro-faciale, lo stesso lo invierà per competenza dal suo odontoiatra. Ne consegue che il dentista deve essere adeguatamente informato sulle possibili diverse tipologie di dolore, e sulle possibili terapie esistenti. Scopo di SISDO vuole anche essere quello di creare una rete di professionisti di riferimento sul territorio (neurofisiologi, neurologi, microchirurghi etc.) a cui poter riferire i propri pazienti.

All’evento del 18 novembre, quali saranno i focus trattati?
Cercheremo di offrire ai presenti una visione multidisciplinare. Partendo dall’anatomia, spesso negletta ma in realtà fondamento indispensabile per la comprensione delle modalità di propagazione del dolore, passando per la neurofisiologia, la gestione microchirurgica dei danni iatrogeni, la medicina forense ed alcune delle terapie alternative attualmente presenti.

L’evento è dedicato alla memoria del Prof. Luigi Rodella, illuminato professionista che ha dedicato la sua vita alla scienza. Quale eredità ha lasciato alla SISDO?
Impossibile definire o quantificare l’eredità scientifica, didattica, umana e professionale del compianto amico Gigi. Una persona illuminata, generosa, che ha sempre saputo dare ai suoi studenti e ai suoi colleghi uno sguardo attento e profondo sul mondo della scienza ma anche su quello umano.

In conclusione, ci potrebbe indicare quali saranno i plus che i professionisti potranno portare a casa dall’evento e applicare nella loro pratica quotidiana?
Capire meglio la differenza fra dolore nevralgico e neuropatico, imparare a riconoscere i problemi che esulano dalla competenza strettamente odontoiatrica, sapere come limitare il rischio di danno iatrogeno e comportarsi nel caso questo accada, capire come gestire l’aspetto medico legale in caso di lesione, e comprendere chi e come può gestire il problema quando esce dalla nostra area di competenza. Una esperienza nuova, diversa, costruttiva, non contaminata da ingerenze commerciali ma esclusivamente pensata, nel solco culturale del prof. Rodella, per una vera crescita scientifica dei partecipanti.

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