MALMÖ, Svezia: Il bruxismo colpisce fino a un miliardo di persone nel mondo, si tratta di una patologia comune che può portare a seri danni alla dentatura e ai restauri. Oltre a questo, tuttavia, un recente studio dell’Università di Malmö ha scoperto che digrignare i denti in modo eccessivo significa mettere a rischio gli impianti: infatti in chi soffre di bruxismo questo rischio è tre volte maggiore.
I ricercatori, nella loro analisi, hanno preso in esame i dati di 3.549 impianti in 994 pazienti. Di questi, 56 (con in tutto 185 impianti) soffrivano di bruxismo. In totale 179 impianti hanno riportato problemi in entrambi i gruppi.
Paragonando quindi i problemi agli impianti nei pazienti con bruxismo rispetto a quelli che non soffrono della patologia, i ricercatori svedesi hanno scoperto che le percentuali di “fallimento” dell’impianto erano rispettivamente del 13% e del 4,6%. Questo significa un rischio triplo corso da chi soffre di bruxismo.
Un’ulteriore analisi ha dimostrato come il bruxismo fosse più comune negli uomini e il rischio era più alto per gli impianti corti. Altri fattori di rischio sono il fumo, il diabete di tipo 1, farmaci per il colesterolo e l’ipotiroidismo, antidepressivi e inibitori della pompa protonica.
I ricercatori hanno così concluso che il bruxismo può essere associato a un aumento di rischio di durata degli impianti. Tuttavia, tra le cause alla base della condizione, sono da annoverare anche la lunghezza, il diametro e la superficie degli impianti stessi; abitudini di vita come il fumo e certi medicinali.
Lo studio, intitolato “Bruxism and dental implant failures: A multilevel mixed effects parametric survival analysis approach”, è stato pubblicato in novembre sul Journal of Oral Rehabilitation.
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